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IBM licenzia 3900 dipendenti. In 13 mesi le tech company hanno perso 227mila posti di lavoro

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Dopo Meta, Twitter, Amazon, Microsoft, Google, Spotify, è la volta della multinazionale più antica e tra le maggiori al mondo del settore informatico: IBM.

Continuano i licenziamenti nelle grandi compagnie tecnologiche.

Dopo Meta, Twitter, Amazon, Microsoft, Google, Spotify e altre compagnie medio grandi è la volta di IBM, la multinazionale più antica e tra le maggiori al mondo del settore informatico, e SAP, multinazionale tedesca del software.

IBM licenzia: via 3900 dipendenti

IBM ha annunciato 3900 licenziamenti nell’ambito di alcuni disinvestimenti in attività, e in mancanza dell’obiettivo annuale di liquidità, cercando in questo modo di diminuire probabili problemi legati alla chiusura del quarto trimestre fiscale.

James Kavanaugh, Chief Financial Office di IBM, ha riferito a Reuters che l’azienda è ancora impegnata in assunzioni in ambito ricerca e sviluppo. I licenziamenti riguardano Kyndryl (società spinoff di IBM che si occupa della progettazione, costruzione e gestione di i sistemi tecnologici mission-critical) e di una parte della divisione AI di Watson Health (soluzioni per l’assistenza sanitaria).

Nello specifico, IBM ha registrato un utile netto di 2,71 miliardi di dollari, o 2,96 dollari per azione, nel quarto trimestre terminato il 31 dicembre, rispetto ai 2,33 miliardi di dollari (2,57 usd per azione), dell’anno precedente. L’utile adjusted si è attestato invece a 3,60 per azione, leggermente al di sopra delle stime degli analisti a 3,59 usd.

I ricavi sono scesi a 16,69 miliardi di dollari dai 16,70 miliardi di dollari dell’anno precedente, superando le previsioni del consenso a 16,15 miliardi di dollari.

I ricavi per diversi segmenti della società sono cresciuti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il software ha guadagnato il 2,8% a 7,3 miliardi di dollari; la consulenza ha aggiunto lo 0,5% a 4,8 miliardi di dollari; e le infrastrutture sono aumentate 

Anche la multinazionale del software SAP taglia 3000 dipendenti

Il gigante tedesco del software SAP ha comunicato ieri di voler tagliare migliaia di posti di lavoro nel tentativo di ristrutturare l’azienda e aumentare la redditività. L’azienda prevede di cancellare 3000 impieghi, pari a circa il 2,5% del totale.

La mossa ridurrà i costi annuali di circa 350 milioni di euro, con effetto soprattutto a partire dal 2024, ha dichiarato il gruppo. SAP ha anche messo in vendita la sua filiale statunitense per le ricerche di mercato Qualtrics. “La cessione potrebbe aumentare la redditività e permettere di concentrarsi maggiormente sulle attività principali”, ha dichiarato il Ceo del gruppo Christian Klein.

SAP ha reso noto che l’utile del quarto trimestre al netto delle imposte è sceso del 77% a 332 milioni di euro, rispetto agli 1,44 miliardi di euro dell’anno precedente. L’utile per azione si è contratto del 62% a 0,47 euro da 1,23 euro di un anno fa. Il fatturato totale è invece aumentato del 6% a 8,4 miliardi di euro. A valute costanti i ricavi sono cresciuti dell’1%.

I licenziamenti, come accennato, continuano senza sosta e hanno investito un po’ tutti i big del mondo IT ad eccezione di Apple (almeno per ora). Numeri importanti come quelli di Google che licenzierà 12mila dipendenti a livello globale, pari a circa il 6% del totale, e Amazon che licenzierà 18mila dipendenti.

Attualmente, secondo la classifica di Layoff, i dipendenti licenziati nel settore tecnologico dall’inizio della crisi sono 227mila.