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IA su droni e aerei: mercato mondiale da 10 miliardi di dollari entro il 2029

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L'intelligenza artificiale aiuta a migliorare la manutenzione predittiva e le operazioni di controllo del traffico aereo, ma non solo, perché favorisce l'integrazione di servizi come il check-in automatico dei bagagli, il riconoscimento facciale, il servizio clienti e l'ottimizzazione dei consumi di carburante per abbattere le emissioni nocive. Lo studio.

IA per droni e aerei, il mercato

Il concetto di aviazione ormai è molto più ampio di quanto non lo fosse qualche anno fa. Oltre agli aerei e agli aeroporti, ci sono anche altri dispositivi in grado di volare, come i droni e tutta una nuova serie di infrastrutture dedicate, tra cui i vertiporti per il decollo/atterraggio in verticale.

Conseguentemente, è andato anche crescendo il contenuto tecnologico di questi velivoli, che non sono solo aerei, ma anche diversi tipi di droni, sempre più high-tech, dotati delle più innovative soluzioni di volo, anche automatizzato, grazie all’impiego crescente dell’intelligenza artificiale (IA) e di nove tecnologie per la connettività avanzata.

L’impiego dell’IA nel settore dell’aviazione si sta consolidando in termini di investimenti, fusioni, accordi e progetti. Secondo un nuovo studio di Data Bridge Market Research, il mercato mondiale relativo è stimato raggiungere i 10 miliardi di dollari entro il 2029.

Transizione tecnologica e trasporto aereo

Nell’industria dell’aviazione, l’intelligenza artificiale aiuta a migliorare la manutenzione predittiva e le operazioni di controllo del traffico aereo, ma non solo, perché favorisce l’integrazione di servizi e sistemi diffusi, tra cui il check-in automatico dei bagagli, il riconoscimento facciale, il servizio clienti e l’ottimizzazione dei consumi di carburante, riducendo l’impronta ambientale.

L’aumento dell’utilizzo dei big data nell’industria aerospaziale, inoltre, fungerà secondo gli esperti sempre più da elemento chiave per l’espansione del mercato di queste tecnologie.

La penetrazione dell’intelligenza artificiale nell’aviazione è infatti guidata anche da fattori come l’aumento degli investimenti di capitale da parte delle compagnie aeree e la crescente adozione di applicazioni e servizi basati sul cloud.

Un altro fattore significativo, infine, è il miglioramento delle prestazioni raggiungibile attraverso l’apprendimento automatico.

Lo scenario italiano secondo l’Enav

Su droni, urban air mobility, aviazione ad alto contenuto tecnologico e velivoli di nuova concezione, anche nel nostro Paese, è stato intervistato da Teleborsa l’amministratore delegato dell’Enav, Paolo Simioni: “Dobbiamo sfruttare la digitalizzazione per rendere lo spazio aereo più efficiente possibile, e lo stiamo facendo attraverso dei progetti di innovazione dei nostri sistemi”.

Penso al progetto delle torri di controllo digitali e degli hub per la gestione da remoto delle torri. Ma non solo. Penso ai tool basati su intelligenza artificiale – ha precisato l’ad di Enav – che ci consentono una migliore e più efficiente gestione del traffico aereo nelle fasi di avvicinamento, ad esempio attraverso il progetto ‘AMAN’ (Arrival Manager), e ad un approccio più sostenibile a questa risorsa attraverso gli efficientamenti che già sono in essere, come ad esempio il cosiddetto ‘Free Route’ che consente il sorvolo dei nostri cieli attraverso una traiettoria rettilinea, anziché una spezzata, con un forte risparmio sia in termini di consumo di carburante, che di emissioni in atmosfera di CO2”.

Criticità

Ovviamente, quando si parla di intelligenza artificiale si devono sempre tenere in conto una serie di problematiche piuttosto rilevanti, legate alla sicurezza e di natura etica.

Per scegliere l’opzione migliore non si devono considerare solo gli aspetti tecnici e tecnologici, ma anche quelli legati alla sicurezza, fisica e cyber, legali, o relativi ai costi e alla certificazione.

Particolarmente importante, in questa chiave, è il fattore umano. Secondo la Commissione e il Parlamento europeo ogni IA deve sempre essere progettata in modo da poter essere sorvegliata dagli uomini, con libertà di attivazione/disattivazione.

L’IA, quindi, deve essere a misura d’uomo e non di macchina, con elevati livelli di sicurezza e trasparenza, tali che non possa mai trasformarsi in uno strumento per operare discriminazioni o recare danno a uomini e cose.

L’intelligenza artificiale, infine, deve essere più che sostenibile anche sul piano ambientale e della privacy e infine ogni sua decisione deve sempre essere reversibile.