strategia UE su IA

IA, R. Viola (Dg Connect): “Cambierà il 100% dei lavori e delle imprese”

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Roberto Viola, Direttore Generale DG CONNECT, spiega l’approccio dell’UE sull’IA: “mettere a punto un sistema di regole, l’AI Act, basato sui diritti della persona e allo stesso tempo favorire lo sviluppo della tecnologia con startup e aziende europee attraverso i supercomputer, come ‘Jupiter’ in Germania e ‘Leonardo’ a Bologna”.

“L’Intelligenza Artificiale, che utilizza miliardi di parametri, cambierà il 100% dei lavori e il 100% delle imprese”. Questa è la visione di Roberto Viola, Direttore Generale DG CONNECT, della Commissione Europea.

Intervenendo di recente a ComoLake2023 – la “Cernobbio del digitale”, organizzata da Now Italia e nata con il patrocinio del Dipartimento per la Trasformazione digitale, Roberto Viola ha spiegato l’approccio dell’UE sull’IA, che definisce la “nuova rivoluzione tecnologica”.

“L’Europa”, ha spiegato, “lavora sull’IA cercando di non ripetere gli errori compiuti con l’avvento di Internet e quindi mettere a punto un sistema di regole, l’AI Act, basato sulla persona e sui diritti della persona affinché sia un modello per altri Paesi con l’obiettivo di avere regole comuni a livello internazionale/globale”.

“Sull’AI Act”, ha aggiunto, “siamo alle battute finali. La Commissione, il Parlamento e il Consiglio UE stanno definendo il testo finale, che sarà la prima regolamentazione al mondo sull’IA”. Ma come ha spiegato Brando Benifei, capo delegazione PD al Parlamento Europeo e correlatore dell’AI Act: “Se tutto va bene in vigore tra 2 anni. Avviare prima la procedura di compliance anticipata”.

Come sviluppare IA in Europa?

L’Unione Europea ha capito che se si pensa solo a governare l’IA, le startup e le aziende specializzate in intelligenza artificiale investono altrove contribuendo alla competitività di Usa, Cina e India.

“Abbiamo annunciato la realizzazione del supercalcolatore ‘JUPITER’ in Germania, più potente di 3-4 volte di LEONARDO a Bologna, e il più potente al mondo, con processori e tecnologie europee, che può essere utilizzato da startup che fanno modelli di IA molti sofisticati”. Anche il supercomputer ‘LEONARDO’ a Bologna svilupperà nuove applicazioni anche nell’IA.

Non solo infrastrutture europee, ma anche fondi. “Abbiamo stanziati 2 miliardi per la trasformazione d’impresa”, ha continuato Roberto Viola, “su tutti i settori, come medicina, energia, agricoltura, per governare l’IA ma anche per essere attori della trasformazione digitale in atto”.

Cosa fare sui rischi dell’IA?

Infine, Viola ha spiegato con quale approccio l’UE vuole porre un rimedio ai rischi dell’IA generativa. “L’approccio è basato sull’autoregolamentazione, ma anche su una verifica indipendente affidata a una comunità scientifica per evitare i grandi rischi dell’IA sui diritti e libertà fondamentali delle persone. Qui l’approccio non è quello di regolamentare tutta l’IA, ma solo quei sistemi in cui la persona è esposta a un rischio, come la medicina, la guida autonoma, ecc…”

Per cui nel Regolamento AI Act è vietato sviluppare e usare IA, per esempio, per:

  • Il social scoring, il controllo indiscriminato delle persone, incrociando i dati
  • Costrizioni a libertà, costituzionalmemte, invece, garantite.


“E poi occorre sempre la revisione di un umano sulle decisioni prese dalle macchina di IA”, ha concluso Viola.