Telecom review

I dati di WhatsApp a Facebook, la Ue indaga. Telecom review: stretta in vista per Skype & Co

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Dopo il siluro fiscale a Apple, la Commissione Ue apre un'indagine sulla condivisone dei dati di WhatsApp con Facebook. In settimana le prime proposte sulla telecom review. Pasticcio roaming: piccoli operatori, ad esempio estoni o lettoni, potrebbero diventare leader europei con offerte super convenienti.

Arginare lo strapotere degli Over the Top americani come Google e Facebook, imponendo alle grandi piattaforme online, in particolare quelle di messaggistica istantanea come WhatsApp (controllata da Facebook) e Skype (controllato da Microfost), le stesse regole che valgono per le telco tradizionali. Questo l’obiettivo della Commissione Europea, alla vigilia della presentazione del primo pacchetto di proposte di revisione del quadro regolatorio atteso in un primo momento per domani, ma più probabilmente dopo il discorso sullo stato dell’Unione del Presidente della Commissione Jean Claude Juncker in programma mercoledì a Strasburgo. Intanto, la Commissione indaga sulla condivisone dei dati di WhatsApp con la casa madre Facebook.

OTT: proposte della Commissione in arrivo

Secondo il Wall Street Journal, la Commissione Ue ha preparato una serie di proposte per creare quel ‘level palying field’ da tempo invocato dalle telco europee, che prenderebbe le mosse da richieste precise. In particolare, a WhatsApp sarebbe richiesto di sottostare alla supervisione dei regolatori nazionali su temi sensibili come la sicurezza delle reti (con la possibilità di accedere ai dati e di effettuare intercettazioni), mentre a Skype e servizi analoghi come Viber sarebbe richiesto di consentire gratis le chiamate di emergenze a cellulari tradizionali dal suo servizio di telefonia.

Altre proposte riguarderebbero l’obbligo di garantire piani di business continuity estesi agli OTT e l’obbligo di comunicare alla autorità eventuali data breach (furti di dati).

E’ vero che si tratta soltanto di un primo round di proposte e che per entrare in vigore le nuove norme dovranno essere approvate da Parlamento Europeo e Stati membri. Ma è vero anche il nuovo quadro regolamentare è atteso per l’anno prossimo, quindi i tempi non sono poi così lunghi.

Insomma, la Commissione Ue avrebbe finalmente deciso di muoversi in maniera concreta per creare i presupposti di un nuovo quadro di regole, meno sbilanciato a favore degli OTT, in linea con le richieste avanzate da tempo dagli operatori tradizionali, alle prese con un drastico calo dei ricavi legato al tramonto degli sms scalzati dalle chat mobili.

Pasticcio Roaming

In attesa di capire cosa ne sarà del pasticcio ‘zero roaming’ dopo il ritiro voluto dal presidente Juncker della proposta di ‘fair use’ che ne limitava a 90 giorni all’anno, con un tetto massimo di 30 giorni consecutivi, l’applicazione – roaming che peraltro rappresenta una fonte molto consistente di introiti per gli operatori, pari in media al 5% dei ricavi – la revisione del quadro normativo delle Tlc è finalizzata verso misure di incentivo agli investimenti in nuove reti ultraveloci.

Le proposte in arrivo non si tramuteranno in nuove regole su due piedi, il rischio è che il dibattito si trascini per anni anche perché le telco sono ben consapevoli del fatto che nuovi servizi come WhatsApp o Snapchat rappresentano una leva importante per vendere piani tariffari più remunerativi.

Con l’abolizione del roaming e la nascita del mercato unico digitale, l’offerta più conveniente per le chiamate all’estero potrebbe essere ad esempio quella di un operatore lituano o estone. Operatori che, venuti meno i confini e i vincoli nazionali, in poco tempo potrebbero arrivare a vendere il servizio in tutti i paesi della Ue raggiungendo, per dire, 150 milioni di clienti pronti ad abbonarsi per risparmiare sulle chiamate all’estero.

A questo punto, chi potrebbe impedire ad esempio a Orange o a un altro big delle Tlc europeo di acquisire questo operatore in Estonia o Lettonia e fare sua l’offerta roaming più conveniente rirpopononendola ovunque, abbattendo ulteriormente i prezzi?

E ancora, con l’abolizione del roaming e la creazione di un mercato unico delle Tlc, perché Telefonica non dovrebbe entrare in Germania e vendere i suoi servizi in quel paese facendo, concorrenza diretta a a Deutsche Telekom sul suo terreno?

ovumwsj

I dati di WhatsApp a Facebook: La Commissione Ue indaga

Intanto, fresca del siluro fiscale scagliato contro Apple, la Commissaria Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager non ha perso tempo e ha aperto un nuovo fronte nei confronti di Facebook, che con la sua nuova policy sulla privacy annunciata il mese scorso intende utilizzare i dati degli utenti della controllata WhatsApp a scopi pubblicitari. Vestager ha detto venerdì scorso che ”stiamo facendo delle domande. Il fatto che non ci fosse una condivisione dei dati è stato un fattore decisivo quando la fusione” fra Facebook e WhatsApp ”è stata approvata ed è ancora parte della decisione. Per questo facciamo delle domande, per capire cosa succede” ha ripetuto la Vestager, sottolineando che si tratta di un approccio ”molto pragmatico”.

La maxi acquisizione da 19 miliardi di dollari di WhatsApp da parte di Facebook era stata approvata dalla Ue a ottobre 2014, ma all’epoca la condivisione delle banche dati non era sul tavolo, e proprio per questo la Commissione Ue ha deciso un supplemento di indagine per capire meglio le intenzioni del social network di Marc Zuckerberg, che vorrebbe usare i dati degli utenti di WhatsApp per messaggi pubblicitari mirati sul social network.