La kermesse

I 5 temi più caldi al Mobile World Congress di Barcellona. Padiglione russo cancellato

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Si apre oggi, fino al 2 marzo, il Mobile World Congress di Barcellona. La kermesse catalana guarda oltre la pandemia, ma deve fare i conti con il conflitto in Ucraina.

Si apre oggi, fino al 2 marzo, il Mobile World Congress di Barcellona. La principale kermesse globale del mobile spera di ritrovare i fasti pre-covid in termini di visitatori, mentre all’improvviso il conflitto in Ucraina irrompe fra gli stand con l’immediato veto alle aziende russe, escluse dalla kermesse. La GSMA ha posto il veto al padiglione russo, a causa della crisi ucraina.

Sono previsti più di 1.800 espositori da 183 paesi. La speranza è tornare a numeri più confacenti, in media in epoca pre-covid, i visitatori sono sempre stati intorno ai 100mila, mentre lo scorso anno sono stati 20mila.

Fanno il loro ritorno a Barcellona big come Ericsson e Nokia, Qualcomm e ci sarà anche Jessica Rosenworcel, presidente della Federal Communication Commissione (FCC) statunitense. Ci saranno fra gli altri Vodafone e Telefonica.

“Nei prossimi due giorni sarò a Barcellona per il Mobile World Congress 2022, un evento rilevantissimo per il mondo del digitale e delle telecomunicazioni. Appoggio pienamente la decisione presa dagli organizzatori, visto quanto sta accadendo in Ucraina a causa della guerra di Putin, di escludere il padiglione russo dalla manifestazione”. Lo ha rilevato la Sottosegretaria al Mise e vicepresidente Pd Anna Ascani, alla vigilia della partecipazione al Mobile Word Congress, il più grande congresso internazionale nel settore della telefonia mobile e delle tlc.

L’evento, organizzato dal 28 febbraio al 2 marzo a Barcellona, vede la partecipazione di migliaia di stakeholder del settore provenienti da 165 Paesi. La Sottosegretaria al Mise parteciperà a diversi panel interministeriali nei quali si affronteranno i temi delle politiche sull’innovazione. “Discuteremo di tecnologie e competenze delle persone, di sviluppo ed inclusione, argomenti sui quali il governo e in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico è fortemente impegnato” afferma Ascani.

Di seguito i temi più caldi secondo un’analisi di Les Echos.

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Crisi ucraina, Mats Ganryd (GSMA): ‘Il 5G non subirà ritardi per i rischi geopolitici’

Il braccio di ferro telco-Gafam

Far partecipare al conto salato delle nuove reti anche le grandi big tech americane: il dibattito è sempre attuale in Europa, dove gli operatori accusano le big tech di occupare fino al 70% della banda disponibile senza contribuire minimamente a finanziare le reti del futuro, né il 5G né la fibra.  Una decina di giorni fa il tema è stato sollevato nuovamente con una lettera alla Commissione Ue firmata dalle 4 principali telco europee: Orange, Vodafone, Deutsche Telekom e Telefonica. Obiettivo spingere verso una più equa condivisione degli oneri per le nuove reti. Certo, far pagare anche i Gafam rimetterebbe in discussione il principio della net neutrality, secondo cui i contenuti online non vanno in alcun modo discriminati e per questo non dovrebbero esistere corsie preferenziali.

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Il metaverso

Insieme a Google, Microsoft e Amazon Web Services, anche Meta sarà presente a Barcellona. Un’occasione per divulgare ulteriormente il nuovo verbo del metaverso, popolato di immagini 3D, avatar, realtà aumentata e virtuale che incarnano il futuro di Facebook. Ma dicerto Mark Zuckerberg ha bisogno delle telco perché questa nuova realtà si realizzi. Niente metaverso senza la bassa latenza e le prestazioni di 5G e fibra. Ma secondo stime di Crédit Suisse, il traffico online è destinato ad essere moltiplicato per 24 volte entro 10 anni per la sola presenza del metaverso.

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Gli usi pubblici e professionali del 5G

A quattro anni dal debutto negli Usa e in Asia, il 5G non ha ancora fatto breccia nel grande pubblico. E’ vero che ormai la sostituzione degli smartphone è a buon punto, con un nuovo modello su 3 in media abilitato al 5G. Ma per ora la copertura del nuovo standard è limitata alle grandi città ed in generale prevale ancora il 4G. A Barcellona l’occasione per dimostrare che il 5G è il futuro.  Tanto più che altri paesi, Cina in testa, sono molto più avanti di noi.

Le reti del futuro

I grandi player delle reti, Ericsson e Nokia in testa, parleranno delle nuove funzioni che saranno svolte dalle nuove reti. Dal cloud, all’edge computing, passando per l’Open RAN, una tecnologia all’avanguardia spinta fra gli altri dalla statunitense JMA Wireless e da altri player tecnologici, soprattutto americani e giapponesi.  

Costruttori cinesi in prima fila

Oppo, Xiaomi, Realme. In prima fila alla kermesse catalana i grandi vendor cinesi di smartphone, per i quali Barcellona sarà una vetrina importante per i nuovi modelli in fase di lancio. Tanto più che Huawei ha il suo bel da fare con le sanzioni Usa. Previsto il lancio di nuovi modelli, fra cui quello di Honor, ormai indipendente da Huawei.