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Green pass. Sileri: “Per i vaccinati dovrebbe durare 1 anno”. Giorgetti: “Soluzione per discoteche”

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È ormai in arrivo in Italia il green pass o certificato verde Covid-19. Il Governo ha deciso che sarà obbligatorio presentarlo dal 15 giugno per partecipare, anche al chiuso, a feste e ai ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose. Restano sospese le attività in sale da ballo, discoteche e simili, all’aperto o al chiuso.

Giorgetti: “Green pass unica soluzione per discoteche”

E la soluzione del green pass per riaprire le discoteche è allo studio dell’esecutivo, come rivelato dal ministro dello Sviluppo Economico.

“Per riaprire le discoteche il governo potrebbe prevedere un green pass”, ha detto Giancarlo Giorgetti, in occasione della presentazione del rapporto sulla ristorazione 2020 di Fipe Confcommercio. Sulla ripartenza, spiega Giorgetti, la decisione è “quella di dare una prospettiva di certezza, che è definita nelle date che conoscete, che è penalizzante, mi rendo conto, per alcun i settori, il caso più eclatante è quello delle discoteche. Se ne è discusso, perché il green pass per lo specifico settore forse è l’unica via di fuga rispetto a una indefinita situazione”. 

Sileri: “La durata del green pass per i vaccinati dovrebbe essere esteso a 1 anno”

Ma quanto dura il green pass? Secondo il decreto legge ‘riaperture’ che l’ha introdotto, ha una validità di sei mesi a far data dal completamento del ciclo vaccinale o in caso di guarigione dal Covid ed è rilasciato su richiesta dell’interessato. Ma secondo Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ospite di Radio anch’io su Rai Radio 1, la durata, però, potrebbe essere allungata: il green pass “per i vaccinati dovrebbe essere esteso a 1 anno: è molto verosimile che la protezione duri per quel periodo. L’estensione però dovrebbe essere limitata a chi ha fatto le due dosi di vaccino”.

Come ottenere il green pass? I 3 requisiti

Le certificazioni verdi Covid-19 sono disciplinate dall’art.9 del decreto legge “riaperture”. Le certificazioni verdi COVID-19 comprovano lo stato di:

Il green pass solo digitale? No, anche stampabile

Il green pass sarà sia in versione digitale sia stampabile, ma in entrambi i casi sarà dotato di una firma qualifica e un QR-Code non falsificabile.  “A partire dai prossimi giorni sarà possibile ritirare il green pass covid nel 30% delle farmacie liguri per certificare l’avvenuta effettuazione di un tampone negativo”. L’ha detto il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti in Consiglio regionale rispondendo a interrogazioni del capogruppo Ferruccio Sansa (Lista Sansa) e del consigliere Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno). “Attraverso il sistema di Liguria Digitale e il terminale della farmacia si potrà stampare il certificato per poter girare”, ha spiegato Toti.

Green pass europeo, come funzionerà?

Il “certificato verde digitale” europeo, che il Parlamento europeo propone di chiamarlo semplicemente un “certificato EU COVID-19” attesterà, attraverso una App dotata di codice Qr oppure in formato cartaceo, l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 e il numero di dosi ricevuto, l’avvenuta guarigione dalla Covid nei precedenti 6 mesi e la presenza dei relativi anticorpi (mediante test), oppure l’esito negativo di un tampone, Pcr o rapido (i dettagli tecnici su questo verranno negoziati dai colegislatori). Al momento, si conoscono le specifiche tecniche del Digital Green Pass, in attesa di vedere operativo il “passaporto sanitario” per gli spostamenti tra Paesi Ue. Ovviamente, non bastano le tecnicalità per gestire il pass europeo in tutti gli Stati membri.

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