la resa

Google si arrende a Putin e sposta alcuni server in Russia

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La legge russa richiede alle compagnie Internet di archiviare i dati personali dei russi all'interno dei confini nazionali.

La società di telecomunicazioni MOSCOW-Russia ha informato il governo che Google ha spostato alcuni server in Russia per conformarsi alla legge nazionale che impone alle società di Internet di archiviare i dati personali dei russi all’interno dei confini del Paese. Questa ‘migrazione’ è iniziata a fine marzo.

Funzionari russi dicono che la legge, che entrerà in vigore il primo settembre prossimo, è una misura di sicurezza nazionale per proteggere dalle minacce straniere. Ma i sostenitori dei diritti considerano la legge un bavaglio alla libertà d’informazione e un ulteriore controllo su Internet. FacebookTwitter e Google+ sono tra i pochi social che consentono ai russi di esprimere il dissenso anti-governativo.

La Russia non è l’unico Paese che cerca di esercitare un maggiore controllo su dove le società Internet mantengono server e dati personali. Recentemente anche Apple ha ceduto alla Cina, dove la legge, entrata in vigore nel 2017, richiede ai servizi di cloud di essere gestiti da aziende nazionali. Così la società guidata da Tim Cook, per evitare di perdere un mercato così grande, ha preferito mettere a disposizione del governo cinese i dati iCloud di milioni di utenti cinesi.

Perché sempre più Stati obbligano le compagnie Internet a archiviare i dati personali dei cittadini all’interno dei confini nazionali? In molti casi, i politici affermano che le nuove normative mirano a proteggere i cittadini dalla diffusa sorveglianza degli Stati Uniti, dopo le rivelazioni dell’ex consulente dell’Agenzia per la sicurezza nazionale Edward Snowden. Anche eBay è pronta ad adeguarsi in tempo alla legge russa: “stiamo lavorando per individuare una soluzione ottimale in grado di bilanciare i requisiti di legge con gli interessi dei nostri clienti”, ha dichiarato la società.