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Google, Facebook & Co: ecco i 100 manager più influenti dei media

di Lorenzo Sorbini |

La ricerca ha reso evidente quanto le figure legate al mondo digitale e del web siano epicentri di tendenze e potere ma anche di quanto le divisioni territoriali siano anacronistiche nell’era dei social media.

Il Guardian ha stilato l’elenco dei 100 personaggi più influenti al mondo nel settore dei media, rivelando che, nell’era digitale,  a dominare sono i numeri uno dei colossi del web.

La classifica del quotidiano inglese, ormai alla sua 14esima edizione, si basa sull’analisi di dieci esperti del settore su tre sfere d’influenza: politica, economica e culturale. La ricerca ha reso evidente quanto le figure legate al mondo digitale e del web siano epicentri di tendenze e potere ma anche di quanto le divisioni territoriali siano anacronistiche nell’era dei social media.

A conferma dell’analisi, troviamo in testa alla classifica Larry Page, l’amministratore delegato di Google. Al secondo posto Mark Zuckerberg, il creatore di Facebook, il social per antonomasia che attualmente ha1.35 miliardi di utenti. Tim Cook, un tempo braccio destro di Steve Jobs e ora Ceo Apple, è al terzo posto.

Rimangono saldi nella top 10, Toni Hall al quarto posto e Rupert Murdoch al settimo, rispettivamente direttore generale della BBC e magnate dell’editoria (News Corp).Dick Costolo, capo di Twitter, è in sesta posizione subito dopo Jeff Bezos, fondatore del colosso del commercio online Amazon.

Tra le new entry non legate al mondo del web troviamo l’attore, comico e intrattenitore Lenny Henry all’ottavo posto, mentre al decimo la cantante Taylor Swift. Altra new entry che però ha fatto del web la fonte del suo successo è Felix “PewDiePie” Kjellberg, giovane Svedese con un canale Youtube seguito da 32 milioni di persone, in ventesima posizione.

Tra le altre celebrità, al centesimo posto c’è Kim Kardashian che ha conquistato il mondo Instagram con più di 20 milioni di follower.

Quindi la top 100 del Guardian mostra non solo  quanto siano influenti i magnati del web come Google, Facebook, Amazon, Twitter ma prova anche che la popolarità di queste aziende non è stata minimamente intaccata dai problemi legati alla gestione della privacy, all’evasione di tasse e ai contenziosi con i regolatori. Anzi la popolazione del web le segue e ne viene influenzata nelle abitudini e nei desideri.