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Gmail, Google consente alle aziende di spiare le email a fini pubblicitari

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Google tuttora non impedisce di far leggere a terzi le email inviate e ricevute con Gmail. Big G ha smesso di farlo l’anno scorso,  come annunciato dalla stessa compagnia: “Google non scansionerà più le email inviate e ricevute con Gmail: in questi anni l’ha fatto per mostrare pubblicità personalizzata”. 

Ma consente a centinaia di aziende di spiare le email di 1,4 miliardi di utenti di Gmail per fini pubblicitari. Lo si legge da una lettera che Google ha scritto al Parlamento Usa, preoccupato di possibili violazioni della privacy. “Google permette agli sviluppatori di app di analizzare gli account Gmail. Gli sviluppatori sono liberi di condividere i dati con altri soggetti, ad esempio su quali prodotti un utente ha comprato, su dove viaggia e sulle persone con cui interagisce” ha scritto nella lettera Susan Molinari, vicepresidente di Google per gli affari governativi nelle Americhe. 

Nella missiva viene spiegato che il colosso tech permette agli sviluppatori di app di analizzare gli account Gmail e che gli stessi sviluppatori sono liberi di condividere i dati con altri. In pratica gli sviluppatori possono accedere a informazioni su quali prodotti un utente ha comprato, dove viaggia e con quali persone interagisce di più a patto che le loro pratiche legate alla privacy siano chiare. In alcuni casi, il testo delle email è stato letto addirittura manualmente dai dipendenti di sviluppatori di app per potenziare i propri algoritmi.

Secondo Alphabet, Google fa in modo che le politiche della privacy siano “facilmente accessibili agli utenti in modo da essere viste prima di decidere se concedere l’accesso” alle loro informazioni. Ad agosto il Wall Street Journal aveva scritto che Yahoo – di cui il colosso americano delle tlc Verizon Communications ha preso il controllo nel giugno 2017 in una transazione da 4,5 miliardi di dollari – sta promuovendo tra agli inserzionisti un servizio in cui oltre 200 milioni di account email vengono analizzati. L’obiettivo: scovare dati utili per capire quali prodotti gli utenti sono propensi a comprare.

Nuovi casi in stile Cambridge Analityca? In merito a quest’ultimo la commissaria Ue alla Giustizia, Jourova, detta un ultimatum a Facebook, che deve realizzare una “operazione trasparenza” entro l’anno sulla privacy, pena multe forti. Facebook ha replicato: “Vogliamo cooperare”. Vedremo.

Le 4 valide alternative a Gmail

Dopo aver letto quest’articolo non ti fidi più di Google? Sul web esiste sempre una o più alternative valide, spesso a prova di privacy, a tutti i servizi di Google. Qui abbiamo elencato 29 valide alternative a Big G. Per quanto riguarda il client di email non esiste di fatti solo Gmail. Le 4 alternative sono:

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