La dichiarazione

Green deal, Starace (ENEL): “Sì a target più elevati sulle rinnovabili, come il 40% al 2030”

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Rinnovabili, efficienza energetica, potenziamento del sistema di scambio di quote di emissioni nell’UE, elettrificazione dei consumi finali di energia e semplificazione burocratica per accelerare la transizione green dell’Unione europea. Il Gruppo Enel propone obiettivi più ambiziosi per diventare il primo continente a zero emissioni nella storia.

Green deal UE, la posizione del Gruppo ENEL

L’annuncio del nuovo Green deal europeo voluto dalla Commissione e fortemente sostenuto dalla Presidente Ursula von der Leyen, ha dato una scossa al panorama economico ed industriale europeo e sono state molte le reazioni, alcune contrarie, molte favorevoli. Tra queste ultime c’è la dichiarazione di Francesco Starace, amministratore delegato di Enel.

Starace non solo vede positivamente l’iniziativa della Commissione Ue, ma senza mezzi termini invita tutti a fare di più: “Sosteniamo con convinzione la proposta della Commissione europea di realizzare l’ambizioso Green deal dell’UE tramite una serie di strumenti necessari, concreti e completi: il cosiddetto pacchetto Fit for 55“.

Posizione del Gruppo che il suo amministratore delegato aveva già espresso in occasione del recente B20, l’engagement group ufficiale del G20, rappresentativo della business community globale, sostenendo la necessità di una transizione verde più rapida e allo stesso tempo più inclusiva, per far fronte anche ai costi non solo economici, ma anche sociali.

Obiettivo generare più energia pulita e ottimizzare i consumi

Siamo decisamente in favore di target più elevati sulle rinnovabili, come il 40% al 2030, di target specifici di efficienza energetica e dell’annunciato potenziamento del già esistente e funzionante ETS”, ha aggiunto Starace nella nota ufficiale rilasciata dal Gruppo ENEL, riferendosi all’Emission trading scheme o ETS.

L’ETS è il sistema di scambio di quote di emissioni dell’Unione europea, il primo grande sistema di scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra al mondo e tutt’ora il più grande su scala globale.

Gli obiettivi sono importanti, ma per raggiungerli è altrettanto essenziale uno snellimento rapido ed efficace delle procedure di autorizzazione a livello di Stati membri, in particolare per quanto riguarda le rinnovabili”, ha proseguito Starace.

Per Enel, questa serie di proposte sta anche aprendo la strada a una necessaria accelerazione verso un’ulteriore elettrificazione degli usi finali dell’energia, come i trasporti su strada e il riscaldamento, che rappresenta già l’alternativa più competitiva e pulita ai combustibili fossili”, ha concluso l’amministratore delegato del Gruppo ENEL, che di questi temi ha parlato spesso anche in altre occasioni.

Rinnovabili ed efficienza energetica, i piani dell’UE

Nel Green deal dell’Unione si fa molto affidamento sull’aumentata capacità delle rinnovabili nel generare energia pulita per alimentare case e imprese, mobilità e trasporti, contribuendo progressivamente alla riduzione delle emissioni inquinanti come previsto dal pacchetto EU Fit for 55.

La produzione e l’uso di energia rappresentano il 75 % delle emissioni dell’UE, per cui è essenziale secondo la Commissione accelerare la transizione verso un sistema energetico più pulito e sostenibile. La direttiva sulle energie rinnovabili ha proposto di fissare l’obiettivo più ambizioso di produrre il 40 % della nostra energia da fonti rinnovabili entro il 2030. 

La Commissione ha ritenuto fondamentale incidere di più sull’efficienza energetica per ridurre il consumo globale di energia, diminuire le emissioni e affrontare la povertà energetica.

A riguardo, la direttiva sull’efficienza energetica fisserà a livello dell’Unione un obiettivo annuale vincolante più ambizioso di riduzione del consumo di energia.

Saranno quindi fissati dei contributi nazionali a tale scolpo, raddoppiando praticamente l’obbligo annuo in termini di risparmio energetico per gli Stati membri.

Il settore pubblico sarà tenuto a ristrutturare il 3 % dei suoi edifici ogni anno in modo da incentivare la cosiddetta “ondata” di ristrutturazioni, creare posti di lavoro e ridurre il consumo di energia e i costi per i contribuenti.