il commento

GDPR, AIIP ‘Insieme al Garante privacy per le criticità sulla deroga per la data retention a 72 mesi’

di |

AIIP è di conseguenza favorevole alla richiesta che il Garante formula al Governo richiedendo di espungere dal decreto attuativo GDPR la norma sul prolungamento della Data Retention a 72 mesi per i dati di traffico telefonico e telematico.

La conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico (data-retention) è uno strumento potente ma facilmente utilizzabile in modo distorto. Di conseguenza indispensabile che il suo utilizzo sia opportunamente meditato, cercando un punto di equilibrio fra esigenze di sicurezza e diritto di libertà.

AIIP è di conseguenza favorevole alla richiesta che il Garante formula al Governo richiedendo di espungere dal decreto attuativo GDPR la norma sul prolungamento della Data Retention a 72 mesi per i dati di traffico telefonico e telematico.

Nel proprio parere sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento UE 2016/66/7 il Garante sottolinea che “La conferma della predetta deroga determina rilevanti criticità … in ordine al rispetto del principio di proporzionalità tra esigenze investigative e limitazioni del diritto alla protezione dei dati dei cittadini. In ragione della incompatibilità della deroga con il principio di proporzionalità … e al fine di garantire la piena conformità dell’ordinamento interni al diritti dell’Unione europea, si valuta l’opportunità di espungere…”

La data-retention limitata al traffico telefonico e telematico dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica è solo una parte di un problema più vasto. Enormi moli di dati parimenti interessante dal punto di vista investigativo ricadono soventemente in giurisdizioni non italiane o comunque fuori dall’ambito dell’emendamento.

AIIP auspica pertanto che la richiesta formulata dal Garante venga accolta dal Governo e che le Istituzioni aprano una riflessione seria sul tema del rapporto fra operatori di telecomunicazioni e strutture investigative dello Stato, argomento sul quale AIIP è da sempre in prima linea nell’offrire massima cooperazione, nel rispetto di regole chiare; anche nell’ottica di una completa armonizzazione delle regolamentazione privacy nella comunità europea per tutti i settori e i servizi.

L’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) si è costituita nel giugno 1995, come prima associazione di categoria del settore e conta attualmente circa 50 aziende iscritte. I principali obiettivi dell’associazione sono:

  • Il rapporto con gli interlocutori istituzionali;
  • La definizione e la diffusione di standard qualitativi e di regole di comportamento nell’ambito dell’offerta Internet;
  • a promozione della rete Internet come strumento produttivo ed efficace per le aziende, in particolare PMI, e per gli utenti in genere;
  • Il coordinamento di iniziative di ricerca di interesse comune per gli associati, su argomenti tecnologici e di mercato;

L’istituzione di rapporti con organizzazioni internazionali con simili finalità. Le aziende associate ad AIIP sono prevalentemente riconducibili a un modello imprenditoriale fortemente personalizzato, flessibile, focalizzato primariamente sulla clientela business, con forte penetrazione nel settore PMI, che richiede un livello di assistenza e SLA sostanzialmente diversi rispetto a quello degli operatori “di massa”.

L’attività delle aziende si concretizza sulla rete fissa (ULL, fibra ottica FTTC e FTTH, ecc.) e su tecnologie wireless, spesso con la copertura di zone caratterizzate da digital divide. A questo vanno aggiunti i servizi forniti grazie ad infrastrutture e investimenti in molti data center, che gli associati hanno realizzato al fine di erogare contenuti, applicazioni e servizi anche di tipo cloud.