I fronti

Gas, l’Italia e altri 14 Paesi dicono no alla proposta Ue per il price cap (piace solo alla Germania)

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Si apre il Consiglio Affari Energia a Bruxelles e subito si schiera il fronte del NO alla proposta di price cap al gas della Commissione europea, definita “uno scherzo” ed irricevibile da 15 Paesi europei. Pichetto Fratin: “C’è la convinzione condivisa di non aderire al Piano”.

Proposta di price cap della Commissione, il NO di Italia, Francia e altri 13 Paesi Ue

Una proposta inutile quella presentata dalla Commissione europea sul tetto al prezzo del gas, definita “uno scherzo” dal ministro dell’Ambiente polacco, Anna Moskwa, che non risolve il problema del rincaro dei prezzi delle materie energetiche, in questo caso del gas, e non tutela famiglie e imprese dai rincari delle bollette.

È iniziato con questi toni il Consiglio Straordinario Trasporti, Telecomunicazioni ed Energia (TTE) convocato a Bruxelles per trovare una prima intesa sul meccanismo di correzione del mercato – un price cap statico – proposto dalla Commissione europea, all’interno di un pacchetto più ampio dedicato all’emergenza energetica.

Abbiamo terminato una riunione con i Paesi critici verso la proposta della Commissione, che sono quindici. C’è la condivisione di non aderire alla proposta presentata alla Commissione europea“, ha chiarito il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, prima del Consiglio e dopo una riunione del fronte dei 15 Paesi che avevano chiesto mesi fa il price cap al gas. 

Naturalmente valuteremo complessivamente sia la proposta sul price cap, sia gli altri termini dell’accordo, come la solidarietà e la trasparenza, ma tutto in un unico blocco. Su questo terremo la posizione e vedremo nel consiglio di oggi. Vogliamo trattare tutto complessivamente“, ha aggiunto il nostro ministro.

Francia, Grecia, Spagna e altri 11 Paesi Ue con l’Italia

“La proposta del price cap della Commissione non è sufficiente e bisogna continuare a lavorare sulle relazioni con la Norvegia per limitare il prezzo del gas ma anche sul disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità e continuare a lavorare ugualmente su una profonda riforma del mercato”, ha dichiarato la ministra francese della Transizione Energetica, Agnes Pannier Runacher.

Parigi, però, ritiene che a parte questa voce, non si dovrebbe gettare via l’intero pacchetto, che in altri capitoli va nella direzione giusta.

Il price cap così come è stato concepito appare uno scherzo di cattivo gusto da parte della Commissione europea e la maggioranza degli Stati membri guarda con preoccupazione a ciò”, ha detto la ministra della Transizione Energetica della Spagna, Teresa Ribeir.

Fissare il prezzo massimo a 275 euro a megawattora non è davvero un tetto. La crisi energetica sta scuotendo le famiglie e le imprese, e per questo dobbiamo fare qualcosa. Non possiamo stare a guardare e non fare nulla. Stiamo perdendo tempo prezioso senza risultati e dobbiamo proteggere le famiglie europee e la credibilità dell’Europa”, ha affermato il Ministro dell’Ambiente e dell’energia greco, Kostas Skrekas.

Sulla stessa linea di Italia e Francia altri 13 Paesi dell’Unione, che considerano non accettabile la proposta della Commissione europea di fissare un tetto al prezzo del gas (price cap) a 275 euro sulla piattaforma olandese Ttf.

Il ministro olandese dell’Energia, Rob Jetten, ha definito la misura proposta dalla Commissione come “dannosa per la sicurezza degli approvvigionamenti e la stabilità dei mercati finanziari“.

A quanto si apprende, i ministri dell’Energia dell’Unione hanno concordato di non approvare il pacchetto proposto, che oltre al price cap fissava altre iniziative relative agli acquisti congiunti, alla solidarietà energetica tra Paesi dell’Unione e che abbatteva molti limiti burocratici all’installazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili.

Germania e Parsi baltici a favore della proposta

Unica voce contraria è quella della Germania, che considera la proposta della Commissione un valido compromesso.

Seppur sono necessarie delle modifiche, il testo base è condivisibile, secondo il Segretario di Stato per l’Economia tedesca, Sven Giegold, che ha commentato così la posizione opposta degli altri ministri Ue: “Molti Stati membri non sono d’accordo, noi prendiamo atto di queste critiche e siamo aperti ad una negoziazione”.

Più vicina alle posizioni tedesche è l’Estonia, che negozierà la proposta della Commissione: “tendenzialmente la proposta di price cap sul tavolo è buona, ma il meccanismo dev’essere temporaneo e deve scattare solo con prezzi davvero, estremamente alti”, ha commentato la ministra dell’Economia estone, Riina Sikkut.