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Gas: Draghi apre al canale con la Spagna e al progetto EastMed da 6 miliardi di dollari. Il video

Sud Europa hub energetico strategico

L’emergenza energetica inaugurata con il rialzo generale dei prezzi nell’autunno del 2021 (e il rincaro delle bollette di questo inverno) è andata poi peggiorando con l’invasione russa dell’Ucraina e oggi il prezzo del gas si attesta sui 123 euro per MWh (Dutch TTF Gas Futures).

Oggi il nostro Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha dichiarato in occasione di un incontro con la stampa estera a Roma, che i Paesi del Sud Europa e del Mediterraneo possono svolgere un ruolo chiave nell’affrontare in maniera efficace questa emergenza, che ormai è a tutti gli effetti una crisi.

Due le ipotesi a cui il Premier italiano si è riferito rispondendo alle domande dei giornalisti: un gasdotto tra Italia e Spagna e l’avvio del progetto EastMed per portare nuovi approvvigionamenti di metano in Europa da Cipro e Israele.

Secondo quanto riportato da Radiocor Sole 24 Ore, Draghi avrebbe affermato che “Nei Paesi del Sud un’ipotesi di approvvigionamento energetico alternativo è quella del gasdotto Italia-Spagna, ne abbiamo accennato con il presidente Sanchez e c’è un’altra ipotesi, quella del gasdotto EastMed e tutte queste sono però ipotesi, per ora devono essere studiate”.

Rifornimenti: un canale tra Spagna e Italia

Riguardo ad una possibile infrastruttura italo-spagnola, il Premier ha detto che tra i due Paesi è allo studio (da parte di Snam) la realizzazione di un gasdotto offshore tra Barcellona e le nostre coste (forse con approdo ad Otranto).

Che i Paesi del Sud Europa e in particolare del Mediterraneo possano rappresentare nei fatti un vero e proprio hub energetico del gas e dell’idrogeno (soprattutto quello green nel prossimo futuro) lo si sapeva da tempo.

È un hub che può funzionare molto e destinare le risorse della sponda Sud del Mediterraneo verso l’Europa del Nord, quindi gli investimenti in infrastrutture che bisogna fare sono molto importanti”, ha continuato il Presidente del Consiglio italiano.

È stimato che nella sola regione del Mediterraneo orientale siano stoccati sottoterra circa 3,5 mila miliardi di metri cubi di gas naturale, l’equivalente delle riserve dell’intero continente europeo, si legge sul sito dei Legambiente.

Il gas levantino con il progetto EastMed-Poseidon

La Commissione, secondo Draghi, sta valutando seriamente la fattibilità del progetto EastMed-Poseidon, della società IGI Poseidon S.A. (50% dell’italiana Edison, 50% della greca Depa International Projects), ma allo stesso tempo ha chiarito che per un’infrastruttura di questo livello servono diversi anni, oltre che ingenti finanziamenti.

La Commissione sta continuando lo studio di fattibilità, bisogna valutare la sostenibilità economica e quella energetica, ovvero quali sono le fonti di approvvigionamento che verrebbero agganciate. Ma quanto successo negli ultimi due mesi cambia fortemente questo percorso e il concetto stesso di fattibilità”, ha fatto notare il Presidente del Consiglio.

La rete EastMed si estenderà per 1900 chilometri, di cui un terzo su terraferma e il resto in mare, con l’obiettivo di importare in Europa 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno dai depositi di Cipro e Israele. Un’operazione tecnologicamente estremamente complessa, il cui costo viene stimato attorno ai 5 miliardi di euro e che sarà gestito da Eni, Total, Chevron e da altre note aziende a livello internazionale.

Al momento, per quanto riguarda l’inizio dei lavori, il nostro ministero della Transizione ecologica ha prorogato i termini per la realizzazione del gasdotto al 1°ottobre 2023, mentre la conclusione dell’opera è attesa per il 1°ottobre 2025.

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