Il caso

Garante Privacy della Turingia ‘Tedeschi usano Whatsapp in modo illegale’

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Allarme privacy in Germania. Lutz Hasse, Garante Privacy della Turingia: ‘Condividere la rubrica dei contatti dello smartphone con Whatsapp è illegale, perché ci vorrebbe il consenso informato di ognuno’.

In Germania il Garante Privacy del Land della Turingia Lutz Hasse ha detto che il 99% dei cittadini tedeschi usa WhatsApp in maniera illegale, anzi addirittura “criminale”. Lo scrive oggi il sito Mdr.de, riportando appunto quanto dichiarato pubblicamente da Hasse durante la presentazione del bilancio delle attività 2016 e 2017 del suo ufficio. Gli utenti tedeschi di WhatsApp violano sistematicamente le norme in vigore in Germania sulla Data Protection, perché consentono al servizio di messaggistica (controllato da Facebook) di accedere indiscriminatamente a tutte le informazioni sui contatti registrati sul loro smartphone.

Contact sharing, manca il consenso

Il problema, secondo Hasse, è che in realtà in base alle norme privacy in vigore sul consenso informato, gli utenti di Whatsapp dovrebbero condividere le informazioni sulla loro lista di contatti soltanto in presenza di un consenso informato da parte di ogni singolo contatto presente nella rubrica dello smartphone.

Ma visto che questo tipo di consenso informato “in realtà non esiste” nella vita vera, l’utilizzo di Whatsapp fra privati cittadini in Germania è illegale, argomenta Hasse, che peraltro cita una sentenza del 2017 che rispecchia la sua posizione e che mette in guardia i cittadini tedeschi sull’uso di Whatsapp.

La tesi del Garante della Turingia è semplice: per condividere con Whatsapp tutte le informazioni sui contatti presenti sulla rubrica dei contatti, ogni utente dovrebbe prima chiedere il consenso informato a tutte le persone che sono registrate sullo smartphone. Il che è praticamente impossibile, e comunque non è prassi comune. Anzi.

Versante scuola e farmacie

Nel contempo, secondo il Garante della Turingia bisognerebbe vietare l’uso di Whatsapp nelle scuole, perché i dati raccolti (soprattutto sugli alunni) sarebbero trasferiti negli Usa, il che secondo le norme sulla Data Protection in vigore in Turingia relative all’ambito scolastico vanno mantenuti all’interno dei confini tedeschi.

Un altro versante critico riguarda l’uso di Whatsapp fatto da diverse farmacie della regione, che avevano iniziato a sbrigare gli ordinativi di medicinali via Whatsapp, senza considerare tutto il capitolo legato alla tutela dei dati sensibili delle cure e dei pazienti.

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