Gli impegni

G20 Clima ed energia: nel documento finale un fondo da 100 miliardi l’anno fino al 2025, le rinnovabili e il ritorno delle smart city

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Da Napoli il testo che rilancia la missione comune dei Paesi G20 per il clima e per una transizione energetica che non lasci indietro nessuno ed abbia al suo centro l’impiego di tecnologie e fonti energetiche pulite in contesti industriali, economici ed urbani via via più sostenibili. Chiesto il massimo impegno di tutti, finanziario ed operativo.

G20: il documento finale

Concluso il G20 Clima, ambiente ed energia di Napoli, è ora il momento di tenere fede agli impegni presi, che sono tanti e soprattutto tutti centrali per il prosieguo del lungo, inevitabile e difficile percorso verso un mondo a zero emissioni e non troppo caldo.

Tutti i ministri dell’Energia e del Clima dei Paesi del G20 hanno sottoscritto un documento finale che rilancia l’obiettivo di massima di una transizione energetica ed ecologica sempre più rapida, decisa e che non lasci indietro nessuno.

Per mantenere fede a quest’ultimo importantissimo punto e per assicurarsi che la transizione la transizione ecologica e la decarbonizzazione avvengano in un modo sostenibile ed inclusivo, le economie avanzate si sono impegnate a mobilizzare 100 miliardi di dollari ogni anno fino al 2025.

“Un documento che mette insieme, su temi divisivi come la transizione energetica, i cambiamenti climatici e la necessità di tenere la temperatura del Pianeta sotto il grado e mezzo, Paesi tra di loro molto distanti, non solo geograficamente“, si legge nel commento del nostro ministero per la Transizione ecologica, guidato da Roberto Cingolani.

Tutti, da Cina a India, a Stati Uniti, Russia e paesi Europei – si legge nel comunicato ministeriale – hanno concordato che, soprattutto dopo la fase pandemica, la transizione energetica verso le energie rinnovabili sono uno strumento per la crescita socio-economica inclusiva e veloce, la creazione di posti di lavoro e deve essere una transizione giusta che non lascia nessuno indietro“.

Nel documento poi si esortano le banche multilaterali di sviluppo ad intensificare i loro sforzi per allineare gli investimenti con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e gli Stati ad interrompere i finanziamenti pubblici nazionali/internazionali a favore della generazione di energia tramite carbone.

Centralità delle smart city e delle tecnologie pulite

Al centro di questo percorso è ribadita anche la centralità delle tecnologie pulite o green technologies, che contribuiranno enormemente al raggiungimento degli ambiziosi traguardi green che le principali economie del mondo si sono date da qui alla metà del secolo.

Il campo di prova di queste green techs saranno le smart city, città del futuro, tecnologicamente avanzate, resilienti ai cambiamenti climatici e ai fenomeni meteo più violenti, orientate al 100% alla sostenibilità ambientale.

Le città, si legge nel documento finale, “vanno trasformate in posti migliori in cui vivere, in armonia con la natura, anche tramite politiche che facciano un uso adeguato di soluzioni basate sulla natura e sugli ecosistemi”.

Fonti energetiche, si riparte dalle rinnovabili

Altro dato riconosciuto come fondamentale per la transizione ecologica ed energetica è il legame strettissimo che esiste tra fonti energetiche, emissioni di gas serra e cambiamento del clima, l’unico modo per contrastare gli effetti peggiori dell’inquinamento e della crisi climatica è sfruttare al massimo le fonti energetiche rinnovabili.

Nel documento, infatti, i Paesi del G20 hanno sottolineato il “ruolo di primo piano che verrà ricoperto dalle energie rinnovabili, il cui costo complessivo è ormai più che competitivo rispetto alla produzione di energia derivante da fonti non rinnovabili in molti paesi”.

Riconosciuta infine la necessità di sviluppare e rendere ulteriormente competitive anche le tecnologie legate all’uso dell’idrogeno.