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Fotovoltaico nel mattone: il green building made in Italy vola al MIT

L’edilizia ha la possibilità di voltare pagina per sempre, tornare a crescere e dare lavoro senza inquinare, rispettando l’ambiente e sfruttando l’innovazione tecnologica. Grazie alla ricerca di SBskin, Smart Building Skin, spinoff dell’Università di Palermo, è possibile immaginare palazzi in grado di generare energia elettrica da fonti rinnovabili, consumandone meno e riducendo le emissioni di CO2.

Portato avanti fin dal 2009, il progetto di smart building e smart energy di SBskin, consiste in pannelli in vetromattone, installati sulle facciate e sulle coperture degli edifici, che forniscono isolamento e usano celle solari di terza generazione (DSC) per generare energia a bassissimo impatto ambientale (quasi zero).

Il punto di forza dei pannelli è che sono disponibili in un ampio range di colori, trasparenze e design, e possono essere usati per realizzare edifici colorati e personalizzati. Sono, inoltre, facili da assemblare e manutenere e possono essere usati per rendere gli edifici eleganti, traslucidi e sostenibili.

Un’ottima soluzione energetica e allo stesso tempo estetica, per rigenerazione e recupero di edifici pubblici e privati, con i vetro mattoni che possono essere montati rapidamente a secco, senza il classico cemento, grazie alla plastica riciclata.

In futuro la startup siciliana, guidata da Rossella Corrao, Marco Morini e Luisa Pastore, svilupperà prototipi di piattaforma Internet delle Cose per far dialogare tra loro dispostivi e sistemi, nonché per l’utilizzo del vetro mattone fotovoltaico per realizzare panchine, pensiline dell’autobus e rivestimenti pubblici per generare energia elettrica pulita e a disposizione di tutti, magari per ricaricare smartphone e veicoli elettrici.

Forse i primi mattoni fotovoltaici prodotti dalla startup siciliana potrebbero arrivare sul mercato già nel 2016, intanto i giovani imprenditori isolani vincitori dei recenti Smart City Innovation Awards di Milano voleranno negli Stati Uniti per partecipare all’EmTech 2015 presso il MIT Media Lab di Cambridge (Massachusetts).

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