Il Consiglio Agcom ha dato il via libera allo status di operatore wholesale only per Fibercop, la società nata lo scorso mese di luglio dallo scorporo della rete Tim. E’ questo l’esito della consultazione avviata ad aprile che è parte del procedimento di analisi dei mercati avviato dall’Autorità con la delibera n. 315/24/CONS, a seguito della separazione strutturale della rete fissa di accesso di TIM, ha visto la partecipazione di un ampio numero di operatori. Lo scrive oggi l’Autorità in una nota, aggiungendo che “L’Autorità, tenuto conto delle osservazioni del mercato e del parere favorevole dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), ha deliberato, con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, di notificare alla Commissione europea, per le previste interlocuzioni, la propria valutazione circa la sussistenza in capo a FiberCop della qualifica di operatore wholesale only, ai sensi dell’art. 91, comma 1, del Codice”. Lo status di operatore wholesale only garantisce una serie non indifferente di alleggerimenti regolatori secondo il nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche.
Tale qualifica non determina effetti immediati, ma rappresenta un prerequisito della proposta regolamentare che sarà contenuta nell’intero schema di provvedimento di analisi di mercato che l’Autorità sottoporrà al vaglio del mercato, e successivamente dell’AGCM e della Commissione europea nei prossimi mesi.
Giomi (Agcom): ‘Su Fibercop ‘operatore wholesale only’ decisione frettolosa e incompleta’
“Non comprendo come sia possibile metodologicamente qualificare Fibercop o qualunque altro operatore come wholesale only senza aver prima effettuato una valutazione del significativo potere di mercato. Se, per esempio, questa valutazione avesse accertato che nel mercato esiste un grado di concorrenza sufficiente, la qualificazione wholesale only non avrebbe avuto alcuna ragion d’essere” dice oggi la Commissaria Agcom Elisa Giomi a margine della seduta di Consiglio di ieri 17 giugno 2025.
A questo proposito spiega: “Trovo ancor più paradossale che il recentissimo quadro regolamentare approvato nel 2024, dopo tre anni di istruttoria, sia diventato obsoleto in due mesi appena, non essendo applicabile né a TIM né a FiberCop e lasciando così conseguenze sistemiche tuttora irrisolte”.
“E pensare che doveva rimanere in vigore per 5 anni - aggiunge Giomi – invece dall’inizio di questa Consiliatura l’intero settore si trova ancora in attesa di un quadro consolidato che dia certezza per gli investimenti, l’innovazione e la concorrenza. Come risposta, l’Autorità invece di fornire un set di misure certo a tutti gli stakeholder ha ritenuto di dedicare tempo a consultazioni nazionali ed europee sullo status di FiberCop, dilatando ulteriormente il periodo di vacanza della regolazione”.
Prosegue poi la Commissaria “C’è un’altra falla: non si è approfondito se i rapporti contrattuali tra FiberCop e TIM potessero configurare relazioni analoghe all’integrazione verticale prima della separazione della rete, circostanza che avrebbe potuto indurre Agcom a rigettare l’ipotesi di operatore wholesale only e imporre rimedi più incisivi per risolvere le problematiche concorrenziali”.
E conclude “Un bel pasticcio, insomma, che è andato preparandosi con il fallimento del coinvestimento di TIM, e che ora ci consegna un nuovo assetto con TIM deregolamentata sul retail e FiberCop qualificata come operatore wholesale only, quindi soggetta a una light regulation. Lo chiamiamo “consolidamento”, ma nella sostanza sembra di assistere a una progressiva rimonopolizzazione della rete di comunicazioni elettroniche”.
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