Dibattito

Fair Share, la Commissione Ue frena: ‘Servono più dati dagli operatori’

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La Commissione Ue ha bisogno di più dati da parte degli operatori Tlc per valutare la loro richiesta di introdurre una tassa su internet per le Big Tech.

La Commissione Ue ha bisogno di più dati da parte degli operatori Tlc per valutare la loro richiesta di introdurre una tassa su internet per le Big Tech. Lo ha detto Kamila Kloc, direttrice ad interim per il decennio digitale dell’UE e gli obiettivi di connettività alla Commissione ad un evento organizzato da Etno a Bruxelles.

Lo scrive il sito specializzato Telecompaper.com, aggiungendo che attualmente la Commissione sta ancora vagliando le risposte “molto divergenti” alla consultazione sui costi delle reti il cui esito è atteso per l’autunno.

La posizione di Bruxelles rispecchia quella del Governo italiano, espressa la scorsa settimana dal sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti.

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La consultazione

La Commissione ha condotto una consultazione pubblica questa primavera sul futuro dei costi delle reti, per capire gli investimenti necessari per raggiungere i suoi obiettivi di copertura digitali fissati nel Digital Compass, che prevedono la copertura a 1 Giga su tutto il territorio della Ue entro il 2030.

La maggior parte delle risposte ricevute si è spaccato sul fair share, dividendosi in due campi opposti, ha detto Kloc.

L’assemblea Ue dei regolatori nazionali delle telecomunicazioni, Berec, sta aiutando la Commissione a smaltire le risposte e i dati inclusi nei commenti del settore. Berec ha in precedenza bocciato l’argomentazione dell’industria delle telecomunicazioni secondo cui gli operatori non sono in grado di sostenere l’investimento di rete richiesto a causa dei loro attuali rendimenti.

Fair Share: la risposta della Commissione in autunno

Kloc ha detto che gli ultimi dati della Commissione sul raggiungimento degli obiettivi del “decennio digitale” saranno presentati questo autunno in nuove relazioni sullo stato di avanzamento. Ha riconosciuto che potrebbe esserci una carenza negli investimenti necessari per realizzare gli obiettivi principali dell’UE di connessioni fisse gigabit e copertura 5G per tutti entro il 2030.

Klock ha notato che alcuni dei fondi potrebbero provenire dalla “rivoluzione” nella tecnologia di rete in corso, poiché la virtualizzazione, la cloudificazione e l’intelligenza artificiale aiutano a creare reti più efficienti per il futuro. Tuttavia, anche gli operatori di rete europei devono far fronte a maggiori costi per la sicurezza, soprattutto alla luce dei nuovi requisiti contenuti nel “pacchetto di strumenti 5G” della Commissione.

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Il Berec sta aiutando la Commissione a comprendere i dati del settore, ma le autorità di regolamentazione potrebbero aver bisogno di contattare gli operatori di telecomunicazioni per ulteriori dati, poiché ci sono lacune in alcune delle sue informazioni, ha detto Kloc.

Gigabit Infrastructure Act in arrivo

Sugli altri elementi del pacchetto sulla connettività della Commissione presentato a febbraio, Kloc ha detto di aspettarsi la raccomandazione per i regolatori sulla connettività gigabit pronta prima dell’inizio delle vacanze estive.

Questa posizione include in particolare anche una proposta per estendere il massimale sui prezzi per le chiamate intra-UE oltre l’attuale data di scadenza di maggio 2024.