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Fair share, anche la Francia frena sull’ipotesi ‘telco tax’ per le reti in fibra e 5G

Parigi, i taxi volanti-Senna

Fair share, anche la Francia sta cambiando posizione sull’ipotesi di ‘telco tax’ per le reti in fibra e 5G. Parigi timida e piuttosto fredda sull’ipotesi ‘fair share’, che prevederebbe di introdurre una sorta di telco tax sul traffico di rete per le Big Tech. La Francia, da un lato, sostiene la volontà della Commissione Europea di cercare nuovi modi per garantire che ci siano investimenti sufficienti nelle reti di telecomunicazioni del vecchio continente. Lo ha detto il ministro francese per la Transizione Digitale Jean Noel Barrot.

Neutralità della rete e no nuova tassa

Tuttavia, il ministro ha smesso di sostenere completamente i piani per far pagare le Big Tech senza se e senza ma. “La Francia non esclude, in linea di principio, l’idea di un contributo [dai fornitori di contenuti], a condizione che non metta in discussione la neutralità della rete o che ciò equivalga a una nuova tassa sui servizi digitali”, ha detto Barrot a Morning Tech.

Nessuna decisione nel breve termine

“Potrebbe essere troppo presto” per parlare di opzioni concrete sul tavolo per aiutare le reti di telecomunicazioni europee a essere resilienti e sovrane, ha detto, sottolineando che “non era prevista alcuna decisione a brevissimo termine”, ha dettoJean Noel Barrot.

In sintesi, la Francia non esclude a priori l’ipotesi di un futuro sostegno delle Big Tech alla causa delle telco sulle nuove reti. Ma una soluzione del genere non è vista a breve termine e di certo non tramite l’introduzione di una nuova tassa sul traffico online. Una posizione, quindi, piuttosto attendista e laica da parte di Parigi, che raffredda la sua posizione in modalità ‘wait and see’.  

Al momento, la maggior parte dei paesi europei è contraria all’introduzione di una tassa sulle Big Tech a sostegno delle Tlc. I critici di un prelievo di rete includevano Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Irlanda, Lituania, Malta e Paesi Bassi, hanno detto le persone.

Ma Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Spagna e Cipro sono stati tra i 10 paesi che hanno sostenuto l’idea, ha detto una fonte alla Reuters. Ma ora la Francia ha cambiato idea. L’Italia osserva gli sviluppi.

Digitale: Butti, ‘seguiamo con attenzione dibattito su fair share’

 “Stiamo seguendo con estrema attenzione il dibattito e le posizioni che stanno emergendo in Europa da parte dei diversi attori coinvolti sul tema del cosiddetto fair share. Si tratta di una questione estremamente complessa e per questo auspichiamo che qualunque proposta in via di definizione in sede europea possa essere sostenuta da un’attenta analisi dei costi e dei benefici, affinché si valutino in modo approfondito gli impatti delle misure sullo sviluppo di Internet, oltre che sulla trasformazione digitale di imprese e Pubblica Amministrazione”. Così il Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti.

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