L'Audizione

Starlink. Urso: “Europa sia autonoma”. Kubilius: “Incentivi per Stati che acquistano tecnologia Ue”

di |

Dai satelliti alla difesa comune, l’Europa punta allo Spazio per garantire sicurezza, sovranità e competitività. Nelle parole del Commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, e del Ministro del made in Italy, Adolfo Urso, l’Italia è in prima linea tra industria, innovazione e visione strategica.

Il ministro Adolfo Urso sembra davvero mettere in stand-by Starlink e puntare, invece, sull’autonomia satellitare europea. Oggi è stato al fianco del Commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, quest’ultimo audito anche in Parlamento. “Vogliamo garantire all’Europa l’accesso autonomo allo spazio grazie ai programmi di Avio e di Ariane e con il completamento delle costellazioni europee, che mi auguro nei tempi prefissati per quanto riguarda Iris2, e con le costellazioni satellitari nazionali che sono nel programma del nostro governo”, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha visitato gli impianti di Thales Alenia Space insieme al commissario europeo.
Di fronte a nuove minacce globali e sfide ibride, l’Unione Europea guarda allo Spazio come al cuore pulsante della propria sovranità tecnologica e militare. È il messaggio forte e chiaro emerso dall’audizione di Kubilius, davanti alle Commissioni Politiche Ue di Camera e Senato. Una seduta densa, in cui il futuro dell’Europa è stato tracciato tra orbite satellitari, interoperabilità militare e investimenti industriali con un orizzonte chiaro: lo Spazio sarà l’attore protagonista del XXI secolo.

Difesa e Spazio, binomio strategico

Senza i dati provenienti dallo Spazio – ha ammonito Kubilius – oggi non saremmo in grado né di difenderci, né di comunicare. “

Il legame tra sicurezza, sovranità tecnologica e dominio spaziale è ormai inscindibile. Le costellazioni satellitari, come Galileo, Copernicus e la futura IRIS², forniscono già capacità cruciali: geolocalizzazione, osservazione della Terra, allerta precoce. Ma non basta.

Servono fondi aggiuntivi, ha sottolineato il Commissario. I 17 miliardi di euro stanziati per lo Spazio nel quadro finanziario pluriennale non sono sufficienti nemmeno a mantenere i programmi esistenti. ” Da qui l’annuncio: nascerà un Fondo per la Concorrenza in ambito spaziale, pensato per unire le forze, consolidare le iniziative nazionali e dare all’Europa lo slancio necessario per restare nel gioco globale dominato da attori come Starlink, Cina e Stati Uniti.

L’Italia in orbita

A rappresentare l’impegno concreto dell’Italia è stato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha raccontato di aver accompagnato Kubilius in visita presso tre hub strategici dell’industria spaziale italiana: Thales Alenia Space, dove è nata una delle quattro “Space Factory” europee grazie ai fondi del PNRR; la base spaziale del Fucino, snodo cruciale della futura costellazione IRIS²; e Colleferro, cuore pulsante del lanciatore Vega C e del programma Ariane, chiave per l’accesso autonomo dell’Europa allo spazio.

Abbiamo speso bene le risorse europee” ha ribadito Urso. “Abbiamo messo l’Italia in condizione di giocare da protagonista, e la nostra prima legge nazionale sullo Spazio, ora in Senato, potrà ispirare la futura regolamentazione europea.

Edirpa, Edip e la difesa comune

Se nello Spazio l’Europa sogna in grande, sul fronte della difesa comune il Commissario Kubilius è apparso più cauto. “L’industria della difesa europea è frammentata, disomogenea. Spendiamo il 50% dei fondi fuori dall’Unione, e senza una svolta rischiamo di perdere terreno“, ha avvertito. Il piano è noto: passare dall’Edirpa all’Edip, dotandolo di risorse concrete – almeno 20 miliardi di euro – per acquisti congiunti, addestramento, mobilità e produzione industriale interna.

Ma i nodi politici restano. Il Parlamento e il Consiglio faticano a trovare un accordo strutturale. Eppure, le crisi, ammonisce Kubilius, “hanno sempre spinto l’Europa a fare progressi“. Le minacce ibride russe, gli attacchi cibernetici, la guerra dell’informazione sono già realtà: “è più facile occupare la mente delle persone che un territorio“. Ed è su questo terreno che si giocherà la prossima partita.

Un’industria per la pace, una strategia per la resilienza

In questo scenario, la difesa non è solo armamenti, ma capacità di resilienza. “Dobbiamo sviluppare una leadership collettiva“, ha detto Kubilius. Investire nella Banca europea degli investimenti per sostenere l’espansione industriale, incentivare gli Stati membri ad aderire ai prestiti europei, costruire una vera politica industriale continentale, in particolare nel settore strategico della difesa.

Lo Spazio come leva di un’identità europea

Oggi l’Europa si gioca una partita esistenziale. Non solo difendere i propri confini, ma definire il proprio ruolo in un mondo multipolare. E lo Spazio diventa, forse per la prima volta, non solo il teatro della sfida, ma la sua stessa posta in gioco.

Mentre si prepara il prossimo quadro finanziario pluriennale, la consapevolezza si fa strada: lo Spazio non è un lusso, ma una condizione per esistere, per comunicare, per difendersi. E l’Italia, con la sua filiera industriale, con le sue capacità produttive, con il suo impegno politico, è pronta a fare la sua parte.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz