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eTourism. Bit2017, le app nella scelta dei turisti. Intervista a Fabio Sonce

Fabio Sonce

Da Domenica 2 a Martedì 4 Aprile 2017 si terrà a Milano la Borsa Internazionale del Turismo: da oltre trent’anni BIT favorisce l’incontro tra decision maker, esperti del settore e buyer accuratamente selezionati e profilati, provenienti da varie aree geografiche e settori merceologici. Le sedi dell’evento saranno Fieramilanocity (l’innovativo quartiere fieristico cittadino) e il MiCo (uno tra i più grandi centri congressi d’Europa e del mondo).

Ho il piacere di intervistare qui Fabio Sonce che alla Bit parlerà del confronto fra travel specialist e travel blogger e delle nuove conversioni del travel market con l’impatto dei nuovi strumenti di comunicazione, VR e 360.

Alex Kornfeind: L’uso diffuso di app favorisce le scelte dei turisti tra le varie offerte proposte dal mercato. Ciò avvicina o allontana il rapporto fra i turisti e la destinazione quando spesso la leva è il solo prezzo?

Fabio Sonce: A mio parere la destinazione non è in dubbio per il turista che la sceglie per prima, in base a criteri emozionali. Al momento di scegliere la struttura ricorre invece alle app, e qui sì che entra in gioco il prezzo. Sono le destinazioni e le strutture a dover pensare a delle app che siano concorrenziali e più dirette, rispetto alle classiche agenzie online dominanti.

Alex Kornfeind: C’è la possibilità di sapere tutto, troppo prima ancora di partire grazie ai social network. Un vantaggio o controproducente quando le informazioni sono tante e spesso contrastanti?

Fabio Sonce: Viviamo nell’epoca delle informazioni, mi viene da dire finalmente. Oggi decido di partire, con le foto online valuto la destinazione, con un paio di click scelgo l’hotel confrontando i feedback, verifico magari il quartiere con Street View e mi prenoto il ristorante con una altra app. Magnifico, con le informazioni mi costruisco il viaggio su misura, e funziona! Certo ci vuole un minimo di discernimento, ma un depliant turistico era forse più chiaro o più esaustivo?

Alex Kornfeind: Veramente un travel blogger può influire nella scelta di un prodotto o di una destinazione? Se sì, quali sono i fattori più evidenti che portano i turisti a seguire le indicazioni proposte?

Fabio Sonce: Si. Senza dubbio, non ci credevamo neppure noi finché non abbiamo iniziato a leggere email del tipo “sono stato in quel posto dopo aver letto il vostro post” oppure “ho prenotato l’hotel dove siete stati voi”, o ancora la signora di un fantastico B&B disperso nei polder olandesi che commenta su Fb “dopo la vostra visita sono venuti diversi italiani che prima non avevo mai visto”.
La credibilità è buona parte, l’affinità con il blogger è l’altra metà.

Alex Kornfeind: I nuovi strumenti di comunicazione raggiungono anche i vecchi turisti? C’è il rischio che VR e 360 siano solamente fruibili da parte dei millenials?

Fabio Sonce: Noi italiani arriviamo sempre dopo. Molti di noi faticano ancora a muovere il dito sul display per scoprire la differenza tra una foto tradizionale e una foto a 360°, se poi gli dici che spostando il cellulare sei già in VR… Ma l’italiano è fantastico anche per questo, è lento in partenza ma poi accelera e recupera alla grande. E’ uno strumento di enormi potenzialità, specialmente nel turismo. Non sarà l’unico strumento di comunicazione del futuro ma a mio parere avrà il suo ruolo di tutto rispetto, man mano che diventa di uso comune, più immediato e intuitivo. E’ solo questione di abitudine, ad ogni età.

Alex Kornfeind: Travel specialist e Travel blogger realtà affini o differenti?

Fabio Sonce: Molto più affini di quanto si possa pensare. E’ quasi impossibile per un travel blogger professionista non essere assorbito dal meccanismo della travel industry. Chi ama viaggiare, ha padronanza delle destinazioni, è influente e genera conversioni, sa comunicare ed è in grado di disegnare un viaggio per sé e per chi ha affinità con lui, è uno specialista. E’ la sua naturale evoluzione.

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