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eTourism. Bit2017, come gestire la mente. Intervista a Giovanni Sebastiano Cozza

di Alex Kornfeind – Strategy Marketer |

Da Domenica 2 a Martedì 4 Aprile 2017 si svolge a Milano la Borsa Internazionale del Turismo. Abbiamo intervistato Giovanni Sebastiano Cozza, che alla Bit parlerà di come gestire la mente per superare ostacoli importanti e fobie.

Il turismo svelato attraverso le tecnologie raccontando esperienze digitali e intervistando i protagonisti del settore.  A cura di Alex Kornfeind. Strategy Marketer @kornfeind

Da Domenica 2 a Martedì 4 Aprile 2017 si svolge a Milano la Borsa Internazionale del Turismo. Qui intervistiamo Giovanni Sebastiano Cozza, che alla Bit parlerà di come gestire la mente per superare ostacoli importanti e fobie.

Alex Kornfeind: Molte volte in ambito lavorativo diamo per scontato un certo tipo di approccio nei confronti delle persone con le quali ci relazioniamo. Ma è vero che gli approcci possono essere diversi e che approcci diversi possono migliorare le relazioni?

Giovanni Sebastiano Cozza: La nostra mente cerca sempre di non uscire dalle consuetudini. Così il comportamento più naturale (ma inconsapevole) è non cambiare. Anche se il cambiamento è desiderato e a nostro vantaggio. Questo vale sia per le abitudini (es. fumare) che per le relazioni, è la cosiddetta “zona di comfort”.  Perciò spesso nelle relazioni con le persone, il nostro inconscio preferisce agire con il “pilota automatico” che (contrariamente a quello dell’areo) significa fare la cosa più facile e comoda, non necessariamente la cosa più giusta. Tutti abbiamo sperimentato che se invece ci adattiamo alla situazione (e questo ci costa energia) i risultati sono migliori. Adattarsi alla situazione non significa cambiare le proprie idee, ma al contrario veicolarle nel modo migliore, perché il nostro interlocutore le possa apprezzare al meglio. Un protocollo semplice che utilizzo spesso è quello della Leadership Situazionale. Mette in condizione chiunque di ottenere risultati migliori sia dai clienti che dai collaboratori.

Alex Kornfeind: Spesso si ha paura di aprire se stessi agli altri e maggiormente quando si è in affari. Più una forma di timidezza o di difesa?

Giovanni Sebastiano Cozza: Timidezza e difesa sono due facce della stessa medaglia. Di solito i motivi per cui mettiamo in atto questo comportamento sono la poca fiducia: in noi stessi o nel prodotto che trattiamo. Se riusciamo a superare questa mancanza di fiducia (il coaching può aiutare solo sull’autostima), riusciamo anche ad essere autentici e ad aprirci agli altri. E quando siamo autentici ciò produce un effetto estremamente positivo nelle relazioni di affari.

Alex Kornfeind: Essere leader è difficile. Certi, si scrive, lo siano di natura altri contano sull’esperienza. Lavorando su stessi è più facile diventarlo?

Giovanni Sebastiano Cozza: Nella storia si sono susseguiti numerosi e diversi esempi di Leader “naturali”: imperatori romani, signori del medioevo, comandanti militari nella seconda guerra mondiale, politici come JF Kennedy, personaggi dall’alto valore morale come Madre Teresa di Calcutta, Gandhi e Nelson Mandela, per citarne alcuni. Come noto, questi Leader avevano anche carisma, che nulla ha a che vedere con la leadership di cui parliamo qui. Tutti siamo chiamati a essere leader tutti i giorni: quando diventiamo genitori e quando diventiamo manager. Anche chi non è un leader naturale può imparare ad essere un leader autorevole. Lavorare su se stessi è però veramente indispensabile.

Alex Kornfeind: Le moderne tecnologie possono oggi essere di supporto per affrontare le solite vecchie paure?

Giovanni Sebastiano Cozza: Certamente questi strumenti (come i libri d’altronde), sono di aiuto per affrontare le nostre paure interne. Ma non le risolvono purtroppo. Per risolvere veramente queste paure bisogna avviare un percorso individuale di crescita, scegliendo tra la vasta gamma di opzioni disponibili oggi (Psicoterapeuta, Coach, Counselor).

Alex Kornfeind: Ci racconta un caso da lei affrontato nel settore turismo?

Giovanni Sebastiano Cozza: Una signora mi ha chiesto aiuto riguardo il suo terrore nel prendere l’aereo (e vari altri sistemi di trasporto in verità). Non abbiamo lavorato sul sintomo ma sulla causa, che nel suo caso era la bassa autostima. La signora ha ripreso a viaggiare con un notevole miglioramento delle qualità della vita e delle relazioni.