Big data

Emilia Romagna, parte oggi il bando per accedere al supercomputer MarghERita. Inizia l’era del supercomputing territoriale

di |

La giunta regionale, in collaborazione con Lepida e Fondazione Big Data, ha investito 3,5 milioni di euro per rendere accessibile alle amministrazioni pubbliche locali il supercomputer MarghERita, per sviluppare soluzioni avanzate nella gestione del rischio ambientale, nella sorveglianza epidemiologica, nella prevenzione degli incidenti stradali e nella riduzione dell’inquinamento.

Città metropolitane, Comuni e Unioni di Comuni, enti locali e agenzie statali potranno accedere al supercalcolo

Mettere a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche dell’Emilia-Romagna nuovi strumenti informatici per integrare e gestire grandi quantità di informazioni provenienti da fonti diverse e per far lavorare le Pubbliche Amministrazioni assieme, questo l’obiettivo del bando “MarghERita” aperto oggi in Emilia Romagna.

La giunta regionale ha investito 3,5 milioni di euro per rendere accessibile alle amministrazioni pubbliche locali il supercomputer MarghERita, dotato di 150 microprocessori, 75 nodi fisici, ciascuno dei quali è composto da due processori Intel Xeon Gold 6336Y 2.4GHz 24 core, dotati di 512GB di RAM, con scheda elaborazione dati Nvidia Tesla T4 e “data lake” composto da 230 terabyte di memoria flash e 700 terabyte di archiviazione.

Il bando “MarghERita” in Emilia Romagna

Come detto, il bando è partito oggi, mercoledì 1° marzo, per una durata di 12 mesi, e sarà aperto a tutte le Amministrazioni pubbliche del territorio dell’Emilia-Romagna: Comuni, Province, Aziende sanitarie, Città metropolitana, Unioni di Comuni, Università, Camere di Commercio, Agenzie statali, enti pubblici non economici.

Il progetto, voluto dalla Regione Emilia-Romagna, realizzato grazie al supporto di Lepida ScpA e al coinvolgimento della Fondazione Big Data (iFAB), favorirà lo sviluppo di soluzioni avanzate in diversi ambiti, tra cui: la gestione del rischio ambientale, la sorveglianza epidemiologica, la prevenzione degli incidenti stradali e la riduzione dell’inquinamento.

Durante i 12 mesi di pubblicazione dell’avviso, la Regione si farà carico anche dei costi per la gestione della piattaforma (circa 80mila euro), per i servizi di sviluppo valutati intorno al milione di euro, delle utenze elettriche i cui oneri sono stimati intorno ai 180mila euro. Resteranno a carico dei proponenti i costi per gli eventuali servizi esterni che si interfacciano con la piattaforma, gli sviluppi personalizzati, le figure professionali specifiche, la realizzazione di modelli, anche sui dati della Regione stessa.

I dati a servizio della crescita economica e del miglioramento della qualità della vita

Con questo progetto vogliamo mettere a disposizione delle amministrazioni pubbliche della nostra Regione uno strumento estremamente sofisticato, moderno, affidabile per la gestione dei dati. Queste informazioni oggi sono una risorsa che, se gestita adeguatamente, migliora il governo dei territori e semplifica la vita dei cittadini. Un altro passo fondamentale volto ad attuare gli obiettivi dell’Agenda Digitale regionale che ambisce ad un’eccellenza che non lasci indietro nessuno”, ha dichiarato l’assessora regionale alla Agenda digitale, Paola Salomoni.

Come spiegato da Lepida, “saranno valutati obiettivi, metodologia, fonti dei dati da usare, collaborazioni, impatto del progetto, azioni previste, cronoprogramma, risorse necessarie sia in termini di utilizzo di MarghERita e di algoritmi necessari, sia in termini di figure professionali da coinvolgere”.

Saranno avviati tutti i progetti valutati ammissibili fino alla saturazione della capacità di calcolo del sistema informatico.

Il progetto apre ad una prospettiva più ampia e diffusa di supercomputing territoriale, di nuove opportunità per le amministrazioni locali e non solo di accedere alle risorse di supercalcolo per sviluppare e avviare progetti di intervento in aree complesse, ma critiche, tra cui l’inquinamento, l’impatto dei cambiamenti climatici e dei fenomeni meteo estremi, l’efficienza energetica, le infrastrutture strategiche e di connettività, i nuovi modelli di urbanizzazione.

Bologna e i grandi centri di calcolo europei

Ricordiamo che proprio a Bologna ha trovato casa “Leonardo”, il quarto supercomputer più potente al mondo concepito e gestito dal Cineca. L’infrastruttura garantirà l’80% della potenza di calcolo italiana e oltre il 20% di quella europea.

Il supercomputer alloggiato nel Tecnopolo bolognese è stato finanziato dalla EuroHPC Joint Undertaking e dal ministero dell’Università e della Ricerca, con a una performance attesa di 174,7 petaflop.

Sempre a Bologna è già attivo il Data Center del Centro Meteo Europeo per le previsioni a medio termine e presto vi si trasferiranno anche l’Agenzia Italia Meteo, la Fondazione internazionale Big Data e intelligenza artificiale per lo sviluppo umano (iFab), laboratori, Centri di ricerca come Infn, Cineca e Cnr. Attesi circa 1.500 ricercatori scientifici provenienti da tutto il mondo.

L’iniziativa del ministero delle Imprese e del made in Italy

Un orientamento che è stato confermato anche dal ministero delle Imprese e del made in Italy, che ha lanciato a dicembre 2022 un bando dedicato proprio all’adozione di un sistema di supercalcolo innovativo e competitivo a livello territoriale da parte del maggior numero di utenti pubblici e privati.

Per partecipare c’è tempo fono al 4 aprile e le risorse stanziate ammontano a 43 milioni di euro (di cui il 40% circa è destinato alle imprese del Sud Italia). Il bando rientra nella partnership europea per la diffusione del supercomputing – a cui partecipano Unione europea (rappresentata dalla Commissione), Stati membri e partners privati – che ha lo scopo di implementare e sostenere l’adozione di un sistema di supercalcolo innovativo e competitivo, nonché di ampliare l’uso dell’infrastruttura di supercalcolo a un gran numero di utenti pubblici e privati.