Il decreto

Emergenza rincari energia e bollette, altri 14 miliardi di euro per famiglie e imprese

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Approvato il decreto Aiuti ter, forse uno degli ultimi atti del Governo Draghi. Tra le misure inserite il sostegno alle imprese più energivore e alle imprese, ma anche compensazioni per cinema, teatri, ospedali e strutture sanitarie, trasporti e agricoltura.

Il decreto Aiuti ter

È probabilmente l’ultimo decreto che sarà firmato dal Presidente del Consiglio in carica, Mario Draghi. Il documento, approvato oggi all’unanimità dal Consiglio dei ministri, porta una dotazione finanziaria pari a quasi 14 miliardi di euro.

Il decreto Aiuti ter ha solo un compito: continuare ad aiutare famiglie e imprese in questa difficile fase storica, dove i rincari dei prezzi dell’energia stanno determinando una profonda crisi economica e una diffusa incertezza tra la popolazione e il mondo delle aziende.

Tra le principali misure decise in Consiglio dei ministri c’è il bonus di 150 euro per chi percepisce redditi inferiori a 20 mila euro lordi annui, compresi i pensionati. Prevista una platea di destinatari di circa 22 milioni di persone.

Credito d’imposta per le imprese energivore e le Pmi

Per le imprese c’è il potenziamento del credito di imposta. Aliquote del 40% per gli energivori e del 30% per le imprese più piccole che impiegano energia elettrica con una potenza dai 4,5 kw in su.

Alle piccole e medie imprese, inoltre, fino al 30 settembre è confermato l’attuale meccanismo, (25% per le imprese energivore e al 15% per le altre imprese con consumo maggiore di 16,5 MW). Per i mesi di ottobre e novembre è previsto un rafforzamento, con soglia del 25% per le imprese che consumano più elettricità e gas e al 40% per tutte le imprese che consumano gas.

Dai cinema agli ospedali, mitigare i rincari energetici

Fissato a 40 milioni di euro il contributo invece per mitigare i rincari di luce e gas di cinema e teatri.

Per far fronte alla maggiore spesa energetica nel settore sanitario e ospedaliero sono stati stanziati circa 400 milioni di euro (anche per Rsa e strutture private), mentre alle aziende agricole andranno circa 190 milioni di euro per ridurre la spesa per i carburanti e quella per l’alimentazione delle serre e altre strutture dedicate a coltivazioni.

Previsto anche un contributo straordinario per gli enti del terzo settore, che è stato calcolato al 25% delle spese sostenute per l’energia consumata dal primo al quarto trimestre dell’anno in corso.

Sostenere il trasporto pubblico

Oltre 100 milioni di euro andranno a compensare l’aumento di spesa per il trasporto regionale e locale, con l’obiettivo di mantenere inalterato il servizio pubblico.

A riguardo, ci sono nuove risorse anche per il bonus trasporti da 60 euro (fino ad oggi ne hanno fatto richiesta più di 730 mila persone), pari a circa 10 milioni di euro.

Misure minime, ben al di sotto di quanto chiesto dalla Lega Nord nei giorni scorsi (almeno 30 miliardi di euro per salvare famiglie e imprese) e che di certo non allontana lo spettro agitato qualche giorno fa dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, in occasione del Forum Ambrosetti di Cernobio: “Se nel 2021 il Paese ha speso 43 miliardi di euro per l’importazione netta di energia, quest’anno rischiamo di spende 100 miliardi di euro”.

60 miliardi di euro in più di spesa per l’acquisto di risorse energetiche significano quasi 3 punti percentuali di Prodotto interno lordo che se ne vanno all’estero e la situazione non potrà che peggiorare quando Mosca deciderà di chiudere definitivamente i rubinetti del gas verso l’Europa.

In arrivo un ulteriore decreto ministeriale che dovrebbe confermare la riduzione delle accise su gasolio e benzina per tutto novembre si legge sull’Ansa.