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Elezioni Campidoglio: Gualtieri incontra esponenti del mondo culturale romano. Evidente sintonia con Franceschini

Si scaldano i motori della campagna elettorale romana, elezioni che si terranno domenica 3 e lunedì 4 ottobre, ed il Partito Democratico rinnova la sua storica sensibilità rispetto al tema “cultura”: nella giornata odierna (martedì 14) il candidato Roberto Gualtieri ha incontrato sia alcuni esponenti del cinema e del teatro sia una parte del mondo dell’associazionismo culturale.

È interessante elaborare una qualche impressione, anche se queste occasioni si caratterizzano quasi sempre per un approccio rituale prevedibile, nel quale esponenti di istituzioni e lobby pongono domande semplici (mai impertinenti e provocatorie, ahinoi) e si osserva una sorta di inaccettabile “subordinazione” intellettuale e politica – quasi a mo’ di “captatio benevolentiae” – nei confronti del candidato di turno (come dire?! “non si sa mai, magari diviene veramente il Sindaco, ed è bene ingraziarselo o comunque non averlo nemico…”).

Si ricordi che a Roma sono ben 21 i candidati (vedi in calce all’articolo, per un elenco sintetico), più un altro escluso e in attesa di pronunciamento del Tar. Le liste sono addirittura 39 (trentanove!).

In corsa – con una qualche chance – la Sindaca uscente Virginia Raggi, per il M5s, Enrico Michetti per il centrodestra, e Carlo Calenda leader di Azione, e giustappunto Roberto Gualtieri per il centrosinistra. La partita si gioca realisticamente soltanto tra questi 4 candidati, tutti gli altri verosimilmente raccoglieranno poche migliaia e centinaia di voti.

Elezioni romane: 21 candidati, 39 liste, incluso il Partito delle Buone Maniere e la Lista Nerone

Al di là di alcuni candidati che potremmo classificare come “folkloristici” (come definire altrimenti l’esponente del Partito delle Buone Maniere o quello della Lista Nerone?!), si osserva la solita diaspora di una parte della sinistra “extra-Pd”, cosiddetta “sinistra radicale”: ci sono 4 o 5 candidati: da Potere al Popolo al Partito Comunista, dal Pci a Sinistra Rivoluzionaria (scriveva il 6 settembre 2021 Concetto Vecchio su “la Repubblica”: “Marx è morto, il comunismo pure, ma i comunisti continuano a litigare tra loro. Cinque liste a Roma, altrettante a Milano”) ed alcuni fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle (in particolare, Monica Lozzi, Presidente del VII Municipio, uscita dal Movimento, avvicinatasi a Gianluigi Paragone di Italexit, che ha presto lasciato).

Il ballottaggio – più che probabile – è previsto per domenica 17 e per lunedì 18 ottobre.

Nella mattinata, l’incontro con Roberto Gualtieri è stato ospitato nel più famoso teatro privato romano, lo storico Teatro Sistina (di cui è Direttore Artistico Massimo Romeo Piparo) nella omonima prestigiosa via romana. L’ex Ministro dell’Economia del secondo governo Conte ed ex parlamentare europeo, è sostenuto da Partito Democratico, Roma Futura, Psi, Sinistra Civica Ecologista, Lista Civica Gualtieri Sindaco, Europa Verde, Demos.

Con la moderazione della Responsabile Cultura e Spettacoli dell’Ansa Elisabetta Stefanelli, si sono avvicendati sul palco una quindicina di operatori del settore, in un incontro durato un paio di ore.

Atmosfera complessivamente serena e positiva, sostanziale assenza di una vera dialettica, che poteva invece essere raggiunta se fosse stato consentito un confronto libero ed aperto da parte del pubblico…

Tra i relatori, ci limitiamo a segnalare Francesca Cima, Presidente dei Produttori dell’Anica, Chiara Sbarigia, Presidente di Istituto Luce Cinecittà, Marta Donzelli, Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, Francesco Ranieri Martinotti, Presidente dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici – Anac…

Il programma prevedeva un inizio alle ore 11, ma il candidato è arrivato alle 11:30, senza peraltro scusarsi in alcun modo: è un dettaglio marginale – si dirà – ma emblematico di una non vocazione a modificare alcune (pessime) abitudini tipicamente italiane.

Impressione complessiva dell’incontro?!

Toni pacati, anzi moderatissimi… una precisa presa di posizione sul ruolo della mano pubblica rispetto ai “fallimenti di mercato”

Un politico di professione preparato e competente, toni pacati anzi moderatissimi, in controtendenza rispetto alla politica urlata. Evidente però il deficit di “pathos” e di seduttività spettacolare: il che non è necessariamente negativo (anche se – volenti o nolenti – ormai la politica è anche – e non può non essere – “politica spettacolo”), ma abbiamo percepito una qual certa mancanza di mordente, una debolezza istrionica…

L’esperienza come Ministro evidenzia una notevole sensibilità rispetto alla dimensione economica della cultura: ha rivendicato, per esempio, di aver sostenuto le esigenze manifestate dall’“amico Dario Franceschini” rispetto all’estensione del perimetro dello strumento del “tax credit”.

Le reazioni di Gualtieri agli stimoli degli intervenienti sono state semplici e positive, per alcuni aspetti un po’ generiche rispetto a generiche istanze (sostenere la creatività, la formazione, le professionalità…). La cifra stilistica del candidato è riconducibile ad un termine essenziale: moderato.

Abbiamo però identificato una risposta precisa ad una questione precisa, e ci è piaciuta: più di un relatore ha criticato il ruolo di Musica per Roma, ricca (bilancio 2019 di circa 26 milioni di euro) fondazione partecipata dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio nonché dalla Camera di Commercio, che propone – nell’Auditorium Parco della Musica – un’offerta di spettacoli in evidente concorrenza con gli operatori privati.

L’economista che è in Gualtieri (che in verità, come accademico, è professore associato di Storia Contemporanea) ha sostenuto che un soggetto simile non dovrebbe intervenire nel mercato culturale tout-court, ma piuttosto laddove esistono i cosiddetti “fallimenti di mercato”, ovvero offerte di cultura arte e spettacolo che non riuscirebbero ad essere rappresentate in assenza di intervento della “mano pubblica”.

Tesi, almeno sulla carta, assai corretta, ma che si scontra con una storica tradizione italica di “confusione” tra pubblico e privato, in assenza di analisi di mercato e valutazioni di impatto: ed il caso di Musica per Roma è perfettamente emblematico di questa diffusa patologia. Senza dimenticare i criteri lievemente misteriosi con cui la Sindaca Virginia Raggi ha nominato il Cda della Fondazione Musica per Roma, presieduta dalla giornalista Rai Claudia Mazzola, già a Capo dell’Ufficio Stampa della tv pubblica e poi (ancora oggi) Direttrice dell’Ufficio Studi della stessa (vedi “Key4biz” del 19 giugno 2020, “Da Cinecittà a Musica per Roma e all’Agcom. Il solito balletto della discrezionalità delle nomine?”).

Sarà interessante osservare cosa concretamente riuscirà a fare Gualtieri di Musica per Roma, se i romani vorranno che sia lui il prossimo Sindaco di Roma.

L’esponente dem ha sostenuto che “una città senza teatri e cinema aperti è una città più povera. Dobbiamo affrontare questa come un’emergenza, una priorità per la città. Noi lavoreremo per riportare la cultura a Roma”. Tesi valide, ma un po’ generiche: insomma, anche il suo avversario Enrico Michetti le potrebbe sottoscrivere. Operativamente, però, cosa?!

Tra le poche proposte emerse, “l’apertura notturna delle metropolitane nel weekend”, ma soprattutto “la creazione di un Consiglio della Cultura presieduto dal Sindaco, insieme con gli stakeholder, che abbia anche dei sottogruppi per i diversi ambiti culturali”.

In effetti, le politiche culturali romane soffrono di un deficit di autocoscienza (da molti anni, non si realizzano indagini e ricerche sull’offerta e la domanda di cultura nella Capitale), così come di un deficit di partecipazione (l’intervento del Comune e delle istituzioni viene messo in atto senza consultare quelli che dovrebbero essere considerati gli “stakeholder”).

Sollecitato da alcuni dei relatori rispetto al possibile futuro Assessore alla Cultura (ovviamente se sarà eletto Sindaco) ha sostenuto: “il nome dell’Assessore alla Cultura non lo dico, arriviamo prima al ballottaggio. Sceglieremo comunque una squadra di altissimo livello e grande professionalità. Ho deciso di metterci la faccia, sceglieremo il meglio per Roma e avremo una squadra di primissimo livello”. Secondo alcuni osservatori, Gualtieri è politico che predilige molto fare “gioco di squadra”, e questo è un elemento positivo rispetto a chi, arrivato al potere, esercita autocrazia individualistica (prassi prevalente in Italia).

Possibile Assessore alla Cultura, Silvia Costa (già Presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo)

Secondo alcune voci, il candidato “in pectore” sarebbe Silvia Costa, già Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica nel governo Ciampi, deputata alla Camera per tre legislature, europarlamentare dal 2009 al 2019, e Presidente dal 2014 al 2017 la Commissione per la Cultura e l’Istruzione al Parlamento Europeo. Silvia Costa ha coordinato il programma “Roma Creativa” di Gualtieri. Il candidato Sindaco, ad inizio agosto, aveva annunciato giustappunto il Programma “Roma Creativa”, così descritto: “articolato in dieci misure su spazi, reti, incentivi all’imprenditorialità, incubazione di start-up, e con un dipartimento “Roma Creativa” che, in linea con esperienze di altre amministrazioni – come Barcellona e Madrid –, lavorerà con le altre città e con la Commissione Europea. In questo sarà fondamentale il rapporto con l’Agenzia Europea della Cultura, che con i suoi programmi (a partire da Europa Creativa) potrà contribuire in misura significativa allo sviluppo della città. Roma ha avuto un sindaco come Giulio Carlo Argan, maestro di cultura per generazioni. Ha avuto un assessore come Renato Nicolini, che ha prodotto una rivoluzione culturale, portando tutti i romani a vivere i monumenti della città”.

Il “panel” degli esponenti del sistema culturale romano coinvolto questa mattina è stato formato dai promotori con una alchimia che ha evidenziato benevolenza e simpatia: nessuna voce fuori dal coro, nessuna critica, nessuna polemica.

Molta aspettativa rispetto all’intervento della Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, la quale ha sostenuto – con onestà intellettuale – che “io, quando sono arrivata lì, non sapevo nulla”: la già Segretaria dell’Associazione Produttori Televisivi (Apa, ex Apt), che pure sicuramente molto avrà imparato sul campo da quando è stata cooptata (insieme all’Amministratore Delegato Nicola Maccanico) dal Ministro Dario Franceschini, non ha però chiarito (rivelato) nulla di quale sarà il vero ruolo degli “studios” di Via Tuscolana nei prossimi anni, nell’economia dei ben 300 milioni di euro previsti dal “Recovery Plan” per la rigenerazione ed il rilancio di Cinecittà (sull’argomento, vedi “Key4biz” del 18 giugno 2021, “Rai e Cinecittà, piani futuri opachi e sempre avvolti nella nebbia”)…

Questi relatori sono realmente “i rappresentanti” del sistema culturale romano?

No.

Crediamo che esistano molte altre realtà e molte altre personalità che rappresentano altre anime del “sistema” culturale: artisti ed operatori esponenti ed associazioni non meno importanti e valide di quelle ritualmente ascoltate questa mattina.

In effetti, i relatori coinvolti appartengono prevalentemente al coro di coloro che fanno parte del “sistema”, inteso come istituzioni e lobby. Relatori peraltro in buona parte notoriamente simpatizzanti del Partito Democratico.

Esiste in verità tutto un mondo altro, estraneo alle logiche dei poteri forti (e talvolta in conflitto con essi), di autori ed artisti e creativi ed organizzatori e produttori indipendenti, di associazioni culturali sganciate dai circuiti storici (Arci, in primis), che rappresentano – per molti aspetti – la parte più viva del tessuto culturale romano (e nazionale).

Ci limitiamo a citare l’esperienza di ReteA, la rete di oltre 100 associazioni culturali romane, guidata da Vincenzo Petrone, che ha condotto nei mesi scorsi una battaglia civile e politica per scardinare alcune patologie del sistema regionale di sostegno alla cultura, con particolare riguardo ai deficit di trasparenza e meritocrazia (vedi “Key4biz” del 1° agosto 2021, “ReteA, battaglia vinta con la Regione Lazio contro i ‘furbetti del ristoro’”).

Sarebbe interessante promuovere un incontro di queste realtà – purtroppo spesso ancora sommerse – coi diversi candidati a Sindaco di Roma: un confronto aperto e libero, senza schemi pre-ordinati, senza cantori benevolenti senza “portatori d’acqua” per il prossimo “Principe”.

Clicca qui, per la videoregistrazione dell’incontro di Roberto Gualtieri, candidato del Pd a Sindaco di Roma Capitale, “Il mondo del cinema e del teatro incontra Roberto Gualtieri”, Teatro Sistina, Roma, 14 settembre 2021 (dal canale YouTube di RomaRinasce).

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I 21 candidati Sindaci di Roma Capitale

in ordine rigidamente alfabetico:

  1. Paolo Berdini, 72 anni, urbanista e saggista, è stato Assessore all’Urbanistica di Roma della Giunta Raggi, che ha lasciato poi in aperta polemica, è il candidato della lista Roma Ti Riguarda (espressione in qualche modo di quel che resta di Rifondazione Comunista).
  2. Andrea Bernaudo, 51 anni, è il candidato della lista Liberisti Italiani: laureato in giurisprudenza, è broker immobiliare ed è già stato eletto nel Consiglio Regionale del Lazio nella lista civica di Renata Polverini.
  3. Carlo Calenda, 48 anni, leader di Azione, è sostenuto dalla lista civica Calenda Sindaco: ex esponente del Pd, Calenda ha deciso di non partecipare alle primarie del centrosinistra, candidandosi da solo; è stato Ministro dello Sviluppo Economico dei Governi Renzi e Gentiloni.
  4. Elisabetta Canitano, 66 anni, ginecologa, impegnata per la sanità pubblica e per i diritti delle donne, è la candidata sostenuta da Potere al Popolo.
  5. Fabiola Cenciotti, 51 anni, è la candidata del Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi: madre di due bambine, è pilota di aerei per Alitalia da oltre 20 anni.
  6. Cristina Cirillo, 67 anni pensionata, è la candidata del Pci, che ha deciso di correre da solo in disaccordo con gli altri partiti della sinistra radicale.
  7. Giuseppe Cirillo, 64 anni psicologo e sessuologo campano, noto anche come “Doctor Seduction”, è il candidato del Partito delle Buone Maniere: di recente, nel settembre 2020, ha corso per le Regionali in Campania, senza successo.
  8. Rodolfo Concordia, candidato per Democrazia Cristiana ha presentato ricorso al Tar dopo che la lista che lo sosteneva è stata esclusa dalla Commissione Elettorale per non aver presentato tutti i documenti necessari: atteso il pronunciamento dei giudici amministrativi.
  9. Margherita Corrado, 52 anni, senatrice di Crotone espulsa a febbraio 2021 dal Movimento Cinque Stelle per non aver votato la fiducia al premier Mario Draghi, sarà la candidata sindaca sostenuta da Attiva Roma.
  10. Gian Luca Gismondi è il candidato Mis – Movimento Idea Sociale, partito fondato da Pino Rauti dopo la sua espulsione dalla Fiamma Tricolore.
  11. Francesco detto Franco Grisolia, 69 anni, sociologo, nato a Genova, è il candidato sostenuto dalla lista Sinistra Rivoluzionaria, ovvero del Partito Comunista dei Lavoratori.
  12. Roberto Gualtieri, 55 anni, è il candidato del centrosinistra: Ministro dell’Economia del secondo governo Conte ed ex parlamentare europeo, Gualtieri è sostenuto da Partito Democratico, Roma Futura, Psi, Sinistra Civica Ecologista, Lista Civica Gualtieri Sindaco, Europa Verde, Demos.
  13. Sergio Iacomoni, 69 anni, fondatore e presidente del Gruppo Storico Romano, (attivo nelle rievocazioni dell’antica Roma) corre per il Campidoglio con la Lista Nerone.
  14. Monica Lozzi, 49 anni, attuale presidente del Municipio VII di Roma (che va da San Giovanni a Cinecittà) è candidata con la lista Revoluzione Civica; Lozzi ha lasciato il Movimento Cinque Stelle a luglio del 2020, e nella sua lista è affiancata da alcuni assessori della sua giunta.
  15. Fabrizio Marrazzo, 47 anni, ingegnere gestionale, è il candidato del Partito Gay Lgbt+, del quale è portavoce, ex presidente di Arcigay Roma.
  16. Enrico Michetti, 55 anni, è il candidato del centrodestra: docente esterno di diritto pubblico e dell’innovazione amministrativa all’Università di Cassino, è sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia-Udc, Lega, Rinascimento e Cambiamo, Partito Liberale Europeo, Lista Civica per Michetti.
  17. Paolo Oronzo Mogli è il candidato del Movimento Libertas, che si rifà alle idee della Dc.
  18. Micaela Quintavalle, 41 anni, ex sindacalista di CambiaMenti ed ex autista Atac (licenziata per aver denunciato le criticità dell’azienda dei trasporti capitolina attraverso alcune interviste non autorizzate), è la candidata del Partito Comunista di Marco Rizzo.
  19. Virginia Raggi, 43 anni, eletta nel 2016, si ricandida: esponente del Movimento Cinque Stelle, Raggi stavolta sarà sostenuta anche da 5 liste civiche: Roma Ecologista, Lista Civica Virginia Raggi, Sportivi per Roma, Roma Decide, Con le Donne per Roma.
  20. Luca Teodori, 53 anni, il candidato di Movimento 3V (acronimo che sta per “Vaccini Vogliamo Verità”), già militante per oltre vent’anni nella Lega; il Movimento “anti-sistema” 3V ha identificato nella libertà di scelta terapeutica la propria prima battaglia, e combatte l’obbligo di vaccinazione anti-Covid.
  21. Rosario Trefiletti, 77 anni, ex Presidente di Federconsumatori, è il candidato di Italia dei Valori.
  22. Gilberto Trombetta, 44 anni, è il candidato di Riconquistare l’Italia, formazione di ispirazione sovranista e che si definisce “anti-europeista e patriottica”.
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