Soluzioni al vaglio

Ei Towers-RaiWay, riprende quota l’ipotesi scorporo?

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La società delle torri di Mediaset va avanti nonostante i rilievi dell’Antitrust e la strada sbarrata da Rai. Lo scorporo delle due aziende potrebbe fare uscire dall’impasse?

Si fa sempre più caldo il dossier Ei Towers-RaiWay. La controllata di Mediaset non intende mollare e, dopo la comunicazione giunta dall’Antitrust e il secco ‘no’ all’Opas da parte del Cda Rai, va ugualmente avanti.

Stamattina il presidente dell’Autorità, Giovanni Pitruzzella, ha assicurato che chiuderà rapidamente il caso. A margine di un convegno ha dichiarato che che l’Antitrust svolgerà le audizioni con le parti “entro la metà del mese. Saremo rapidi”.

Il doppio nodo dell’operazione riguarda il DPCM del 2 settembre 2014 che impedisce la cessione di una quota di RaiWay superiore al 49%, ma soprattutto i rilievi mossi dall’Agcm che teme, vista l’integrazione verticale di Mediaset, possibili problemi concorrenziali sul mercato della radiodiffusione, della raccolta pubblicitaria e della pay Tv.

Le soluzioni al momento potrebbero essere tre: Ei Towers rinuncia all’Opas per il 67% di RaiWay, per la quale era disposta a sborsare 1,22 miliardi di euro; decide di portare avanti l’operazione ‘accontentandosi’ di una quota di minoranza; punta alla costituzione di un operatore di rete puro, ma questo significa che Mediaset, così come la Rai, deve scorporarsi.

Una possibilità alla quale pensa la stessa Ei Towers come si evince dalle parole dell’Ad Guido Barbieri che ha detto di auspicarsi “la riduzione della quota Mediaset per favorire la nascita di un operatore indipendente delle torri.

Altra ipotesi potrebbe essere quella della costituzione di un organo pubblico di vigilanza che assicuri pari condizioni di mercato per tutti.

Gli ostacoli

Ma andiamo con ordine e ripercorriamo quanto successo nella giornata di ieri. L’Antitrust, con quella che tecnicamente viene definita una comunicazione delle risultanze istruttorie, ha fatto presente le problematicità dell’integrazione, sostenendo che “al momento l’operazione non è suscettibile di essere autorizzata”.

Ovviamente non si tratta di un giudizio definitivo, ancora dovranno essere sentite le parti che hanno dieci giorni di tempo per replicare, e poi ci saranno le audizioni prima di pronunciarsi sull’operazione.

Rai: ‘L’Opas di Ei Towers improcedibile’

Sull’Opas di Ei Towers ieri si è espresso anche il Cda Rai, società che al momento detiene il 65,07% di RaiWay.

La Rai, preso atto ad ogni effetto delle ultime dichiarazioni rese dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha rilevato che “la citata offerta deve ritenersi improcedibile”.

La Consob ha chiesto ragguagli congelando l’iter dell’operazione. La replica da parte della società controllata da Mediaset dovrebbe arrivare in settimana, ma è molto probabile che la società del Biscione si limiti a rimarcare quanto detto dall’amministratore delegato Guido Barbieri in assemblea (che ha deliberato l’aumento di capitale a favore dell’Opas) che ha fatto capire di voler avviare un dialogo con RaiWay, puntando anche a una quota di minoranza pur di arrivare a un’integrazione.

 

MEF: ‘Nessuna variazione della partecipazione pubblica’

Con un comunicato stampa del 28 marzo, anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in linea con le dichiarazioni rese il 26 febbraio dal Presidente del Consiglio dei Ministri, ha ricordato la propria posizione sull’Opas promossa da Ei Towers su RaiWay, condizionata al raggiungimento di una partecipazione pari almeno al 66,67% del capitale della società.

I MEF, coerentemente con quanto già dichiarato l’1 marzo, ha ribadito “la volontà di mantenere una partecipazione pubblica pari al 51% nel capitale di RaiWay, volontà peraltro esplicitata nel DPCM che, ai sensi di legge, ha regolamentato la cessione da parte di Rai di una quota della propria controllata”.

 

La replica di Ei Towers

E ieri anche EI Towers è uscita con una nota ufficiale per “contestare in toto l’affermazione contenuta nell’irrituale comunicato” diffuso dal Cda Rai secondo cui “la citata offerta deve ritenersi improcedibile”, anche alla luce del fatto, ricorda il gruppo, che “nel comunicato diffuso ai sensi dell’art. 102 Tuf in data 24 febbraio EI Towers si è riservata la facoltà di rinunciare alla condizione del raggiungimento della soglia del 67% del capitale di RaiWay”.

Replica anche sulla notifica della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie formulate dalla Direzione Comunicazioni della DG per la Concorrenza dell’Antitrust, la quale ritiene che “sulla base degli elementi emersi nell’istruttoria, l’operazione in esame, nella configurazione e nel perimetro descritti dalla parte nella notifica del 25 febbraio 2015, non è suscettibile di essere autorizzata, ai sensi dell’art. 6 della legge n. 287/90“.

A riguardo EI Towers rileva che l’Autorità ha autorizzato l’invio della Comunicazione delle Risultanze Istruttorie verificatane la “non manifesta infondatezza“.

E precisa che “in conformità alle regole che disciplinano il procedimento istruttorio, non ancora concluso, EI Towers, nei tempi previsti dalla procedura, esaminerà gli elementi emersi nel corso dell’istruttoria e presenterà le sue osservazioni nella convinzione di poter convincere l’Autorità dell’infondatezza delle conclusioni della Direzione Comunicazioni e della compatibilità dell’operazione con la normativa sulla concorrenza, come si è già verificato in numerosi paesi europei”.

Scenari possibili

 

In tanti vorrebbero sapere cosa abbia realmente in mente Mediaset. Tra le ragioni che potrebbero celarsi dietro questa operazione c’è anche chi ha ipotizzato che il motivo potesse essere quello di bloccare RaiWay per evitare che l’azienda potesse muoversi con qualche operazione sul mercato delle torri.

Al momento pare accantonata anche l’ipotesi che il Governo rinunci al controllo di RaiWay. Gli ultimi accadimenti ci fanno ben comprendere che l’esecutivo di Renzi non sembra proprio intenzionato a valutare questa possibilità.

Resta in piedi l’ipotesi che Ei Towers rinunci a quel 66,7% per entrare in RaiWay con una quota più piccola e procedere poi dall’interno con operazioni di sistema.

In tutto questo c’è ancora spazio per la possibilità della creazione di operatore di rete puro?

Forse sì, ma questo significherebbe che la nuova ‘figura’ non dovrebbe essere verticalmente integrata né con Rai né con Mediaset che si dovrebbero scorporare e impegnare a vendere l’oggetto che nascerebbe dalla fusione tra RaiWay ed Ei Towers. Una sorta di disarmo bilaterale.

Un’operazione di questo tipo implicherebbe, però, la necessità di dare alle due società delle torri la giusta valorizzazione, perché potrebbe essere che al momento il loro valore abbia raggiunto il picco e sia quindi sovrastimato.

Lo Stato in questa ipotetica possibilità dovrebbe essere cauto anche perché il valore di RaiWay ed Ei Towers è dato dai loro contratti, ma si tratta di accordi presi su un mercato, come quello italiano, che appare inevitabilmente drogato dal fatto che chi ha i contenuti possiede anche le torri.

E’ possibile che alla fine questa operazione dell’operatore unico di rete non si faccia, ma se si dovesse fare qualcuno dovrebbe comprare il 40% di Mediaset in Ei Towers e il 65% di Rai in RaiWay.

Chi potrebbe farlo? La risposta non è semplice.

Forse potrebbe farsi avanti un fondo straniero o un player delle infrastrutture che, così come ha fatto Abertis con le torri Wind, potrebbe comprarsi una delle due aziende o una quota significativa in una delle due.

E’ un’idea da scartare?

Forse no. Forse converrebbe aprire a fondi stranieri, totalmente indipendenti, interessati a questo business, che farebbero funzionare bene le torri e lo farebbero in modo trasparente e non discriminatorio, controllati dalle Autorità antitrust e di regolazione.

Si tratterebbe di un’ipotesi interessante che permetterebbe anche di uscire da questo intreccio tutto italiano tra proprietari di torri e di contenuti che rende difficile anche l’effettiva valorizzazione delle due aziende.

Ipotesi scorporo

D’altro canto bisognerebbe anche capire se Mediaset sarebbe favorevole a scorporarsi verticalmente.

Il Biscione potrebbe, infatti, opporsi a una simile richiesta e chiedere una soluzione tipo quella adottata per Telecom Italia che, pur essendo proprietaria di tutta la rete, ha un organo di vigilanza che controlla la parità d’accesso. Telecom infatti non ha dovuto procedere con uno scorporo verticale.

Se l’Antitrust dovesse dare il via libera anche all’acquisto di una quota anche non di maggioranza, succederebbe che Mediaset avrebbe il controllo di tutte le torri, direttamente quelle di Ei Towers, e indirettamente quelle di RaiWay attraverso una partecipazione significativa.

Con il ricorso a un organo di vigilanza, l’integrazione verticale non verrebbe toccata ma verrebbe affrontata semplicemente la questione della parità di accesso per tutti.

E alla fine, anche se l’Opas non dovesse andare in porto, il gruppo porterebbe a casa ugualmente un buon risultato, quello di aver fatto lievitare il valore di Ei Towers che probabilmente in queste ultime settimana ha raggiunto il suo picco, ridefinendone il prezzo.