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Ei Towers – RaiWay, F2i apre una terza via?

RaiWay

Il dossier Ei Towers – RaiWay resta ancora aperto. Oggi le parti sono state sentite dall’Antitrust ma l’audizione, stando a quanto riportato da alcune fonti dell’Agcm, si sarebbe limitata al confronto sulla vecchia offerta e non quindi su quella nuova presentata dalla controllata di Mediaset il 10 aprile che punta al 40% della società delle torri Rai e non più al 66,7%. Intanto però comincia ad aprirsi una nuova via che vedrebbe l’ingresso di F2i.

Domani il collegio dell’Autorità deciderà sempre sulla prima offerta e invierà la documentazione all’Agcom. La decisione dell’Antitrust non si conoscerà però domani, dovranno infatti passare i trenta giorni a disposizione dell’Agcom che si esprimerà con un parere obbligatorio ma non vincolante.

Sulla base di questi presupposti, appare quasi scontato che l’Antitrust respingerà l’Opas di Ei Towers.

Nei rilievi già anticipati emergeva infatti il timore, vista l’integrazione verticale di Mediaset, di possibili problemi concorrenziali oltre che nelle torri, sul mercato della radiodiffusione, della raccolta pubblicitaria e della pay Tv.

Senza tralasciare l’ostacolo che rappresenta la procedura di infrazione Ue per abuso di posizione dominante nel digitale terrestre inaugurata nel 2006 e ad oggi ancora aperta che sicuramente peserà sulle decisioni (Leggi: Mediaset-RaiWay: ecco perché non si può fare. Anche il governo sbaglia la mira).

 

Lo stop della Consob

Intanto ieri si è registrato anche la bocciatura di Consob per l’Opas del 66,7% dichiarata ‘non procedibile’. La decisione tiene conto della volontà manifestata dal Ministero dell’Economia e dal Cda Rai di mantenere 51% del capitale di RaiWay in mano pubblica, così come anche stabilito nel DPCM del 2 settembre che autorizzava l’Ipo della società delle torri.

Riguardo invece alla nuova offerta che punta al 40%, la Commissione guidata da Giuseppe Vegas ritiene possibile la presentazione di un altro prospetto a seguito del nuovo piano elaborato da Ei Towers. Al momento ha però posto uno stop per la carenza di motivazioni che hanno spinto ad abbassare la soglia dell’Opas.

Con una nota la Consob ha spiegato che “l’informazione al mercato e ai destinatari dell’offerta sulla modifica della condizione sospensiva deliberata dal Consiglio di Amministrazione dovrebbe essere adeguatamente supportata dall’illustrazione dei nuovi, sopravvenuti, obiettivi dell’offerta di acquisto e scambio”.

Pertanto, continua ancora la Consob, “l’eventuale nuova istruttoria potrà essere avviata soltanto in seguito all’effettuazione di una nuova comunicazione ex art. 102, comma 1, Tuf, che consenta di fornire – non solo alla Consob – ma anche al mercato, all’Emittente e agli azionisti oblati – un’illustrazione completa e coerente dell’offerta in discorso”.

 

Guido Barbieri (Ei Towers): ‘Stiamo valutando il provvedimento Consob’

Stiamo valutando il provvedimento” della Consob, ha detto l’amministratore delegato di Ei Towers, Guido Barbieri, questa mattina entrando nella sede dell’Antitrust per l’audizione.

Il top manager ha aggiunto di non poter dire altro se non che l’azienda “sta approfondendo” il documento inviato dalla Commissione.

Rai: ‘Prendiamo atto della decisione di Consob’

La Rai ha, intanto, preso atto della decisione della Consob. Lo ha dichiarato questa mattina a margine dell’incontro in Agcm un legale di Viale Mazzini che si è limitato a rappresentare in sede di audizione quanto disposto ieri dalla Consob che ha definito improcedibile l’Opas di Ei Towers su RaiWay chiedendo una nuova offerta.

Ipotesi ingresso F2i

 

Il dossier però potrebbe riservaci delle altre sorprese. IlSole24Ore parla oggi della possibilità che entri in campo il fondo infrastrutturale F2i, partecipato da Cassa depositi e prestiti (Cdp).

Secondo indiscrezioni vicine alle trattative, secondo il quotidiano, “il gruppo finanziario guidato da Renato Ravanelli sarebbe stato contattato per valutare un investimento, nel caso in cui il risultato dell’Opas di Ei Towers portasse a una situazione di stallo”.

Si parla di colloqui in corso in questi giorni tra il fondo e ambienti governativi.

“In futuro – si legge sempre su IlSole24Ore – ci potrebbe quindi essere il coinvolgimento di un terzo soggetto (il fondo F2i) che potrebbe rafforzare il controllo pubblico: anche se indirettamente tramite la Cdp, che è socio del fondo infrastrutturale”.

 

E’ forse per questo che si sta prendendo tempo? Può darsi che sia questo il motivo per cui si continua a ragionare sulla vecchia Opas di Ei Towers, senza considerare che l’offerta è stata rivista al ribasso?

Si sta per caso tentando di verificare la praticabilità di una soluzione alternativa che metta dentro anche F2i per puntare a un operatore unico delle torri?

Su questa ipotesi è intervenuto oggi il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, per dire: “Non credo che si possa parlare di F2I perché bisogna mantenere il massimo riserbo visto che c’è un procedimento in corso“.

“Al momento – ha aggiunto – non è opportuno che io parli”.

Alla soluzione dell’operatore unico del resto ha dato nuovamente la sua disponibilità. Ieri a margine di un convegno a Milano ha precisato: “La nostra visione è in linea con le esperienze internazionali di questo tipo, ossia di un soggetto non verticalmente integrato e una distinzione netta tra questo tipo di operatore e il fornitore di contenuti”.

Giacomelli ha anche ribadito la volontà del governo del “mantenimento del controllo pubblico”.

La soluzione potrebbe allora essere proprio F2i che “potrebbe fare il suo ingresso come terzo azionista, in grado di creare equilibrio tra i due soci industriali e capace di apportare la liquidità necessaria”.

Ma in tutto questo Rai e Mediaset dovrebbero scorporarsi dalle loro rispettive società delle torri?

O sarebbe F2i a fungere da ‘garante’ per creare equilibrio in quello che sarebbe un polo unico delle torri?

L’idea di un solo network operator non dispiacerebbe a RaiWay, come ha chiaramente fatto capire il suo presidente Camillo Rossotto in audizione alla Commissione Industria del Senato il mese scorso, dove ha osservato: “Avere un operatore unico per gli impianti è razionale perché evita la duplicazione degli investimenti” e non a caso è questo il modello seguito “nel Regno Unito, in Francia, Spagna e Norvegia”.

Rossotto ha tuttavia precisato che in questi paesi la società che gestisce gli impianti di trasmissione “è un soggetto autonomo e separato dai broadcaster. Invece in Italia dove Rai e Mediaset controllano RaiWay e Ei Towers non è così”.

Intanto però adesso gli occhi restano puntati sulle mosse di F2i. Si torna quindi a parlare di Cdp che già prima dell’Ipo pareva interessata a RaiWay.

Una possibilità che piaceva ad alcuni ambienti politici perché avrebbe consentito il controllo pubblico ma anche una valorizzazione strategica in termini di reti infrastrutturali in vista dei futuri servizi tlc.

Dopo l’Ipo le cose sono cambiate, ma forse era proprio questo il piano, coinvolgere successivamente Cdp (attraverso F2i) per costituire una società delle reti con dentro anche Ei Towers.

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