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Editoria. Mollicone (FdI): “Difendere i diritti connessi alla creatività dalla pirateria e dai rischi dell’IA”

La Giornata mondiale della libertà di stampa, i dati peggiorano

Oggi è la Giornata mondiale della libertà di stampa, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993 a seguito della Raccomandazione adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO nel 1991, con l’obiettivo di riaffermare questa libertà come diritto fondamentale, per difendere i media dagli attacchi alla loro indipendenza e per ricordare tutti i giornalisti uccisi nell’esercizio della loro professione.

Il 2022 da questo punto di vista è stato uno dei peggiori, ha spiegato la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, in occasione della conferenza che si è tenuta alle Nazioni Unite oggi.

Sono stati 86 i reporter uccisi, per lo più al di fuori delle zone di guerra, e altre centinaia di giornalisti sono stati aggrediti o imprigionati in più parti del mondo.

In particolare, Azoulay ha sottolineato la transizione della stampa al digitale, come atto fondativo di una nuova era per l’informazione, quella della rete, dell’always on, ma anche dell’impiego di nuove tecnologiche che sono in grado di diffondere come non è mai accaduto prima, in termini di volumi, notizie false e fortemente manipolate (o politicamente ed economicamente orientate).

Si offusca la differenza tra vero e falso, diritto all’informazione messo a repentaglio

Grazie alla stessa intelligenza artificiale generativa, di cui ChatGPT è solo la versione più popolare, realizzare contenuti mediatici ed editoriali online è più facile e rapido. Lo è per i ragazzi nel tempo libero, lo è per i professionisti del settore, ma lo è anche per le organizzazioni criminali, i cosiddetti pirati del web, e i crackers.

La differenza tra vero e falso, reale e artificiale, fatti e artifici si sta offuscando, mettendo a repentaglio il diritto all’informazione”, si legge nel rapporto, che continua: “La capacità senza precedenti di manomettere i contenuti viene utilizzata per indebolire coloro che incarnano il giornalismo di qualità e indebolire il giornalismo stesso”.

L’intelligenza artificiale sta “provocando ulteriore scompiglio nel mondo dei media”, è sottolineato, con strumenti sempre più potenti “che digeriscono i contenuti e li rigurgitano sotto forma di sintesi che violano i principi di rigore e affidabilità”.

Oggi le bugie viaggiano molto più velocemente della verità“, ha commentato preoccupato il presidente ed editore del New York Times, Arthur Gregg Sulzberger, secondo cui: “senza giornalisti che forniscano notizie su cui le persone possano contare, temo che continueremo a vedere l’erosione dei legami civici, l’erosione delle norme democratiche e l’indebolimento della fiducia nelle istituzioni e tra le persone, che è così essenziale per l’ordine globale“.

Mollicone (FdI): “Difendere l’editoria e i diritti, sia dalla pirateria, sia dai rischi dell’IA”

In occasione della Giornata Mondiale della libertà di stampa è bene ribadire l’importanza del pluralismo dell’informazione, spina dorsale di un sistema parlamentare. L’impegno della politica verso il giornalismo non deve essere solo teorico ma anche concreto”, ha affermato il presidente della Commissione Editoria e deputato di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone.

La salvaguardia delle industrie editoriali significa tutela del pluralismo e dei posti di lavoro. Alla Camera, per tutelare la libertà dei media abbiamo approvato in prima lettura una proposta di legge a mia prima firma e della collega Maccanti contro la pirateria digitale, che riguarda anche il mercato editoriale. La difesa dei diritti connessi alla creatività è la nostra priorità. Ci auguriamo che anche il Senato, quanto prima, approvi questa legge, che tutti gli operatori stanno attendendo da tempo. A riguardo – ha precisato Mollicone – in Commissione abbiamo audito, insieme al sottosegretario Barachini, la piattaforma Chatgpt riguardo i diritti d’autore e la risposta è stata preoccupante, come ha avvertito anche Geoffrey Hinton, uno dei padrini dell’intelligenza artificiale, che lasciando Google si è detto allarmato dai rischi legati a questa nuova tecnologia. Continueremo a tenere la guardia alta per la protezione del lavoro dei giornalisti e di tutto il settore editoriale“,

Secondo Reporter Senza Frontiere, in ben sette Paesi su dieci l’ambiente del giornalismo è considerato ‘cattivo’ e, stando alle Nazioni Unite, l’85% delle persone vive in Paesi in cui la libertà dei media è diminuita negli ultimi 5 anni“, ha detto invece Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
Se da un lato il progresso tecnologico porta molteplici benefici, come stiamo vedendo con l’impressionante avanzata dell’intelligenza artificiale, dall’altro i nuovi strumenti a disposizione favoriscono ancor più la diffusione di notizie false, che mettono a rischio la libertà d’informazione”, ha aggiunto Pignedoli. 

Riguardo il nostro Paese, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha dichiarato: “Oggi in Italia credo che la stampa sia abbastanza libera ed è bene che sia così, che ci sia un pluralismo delle fonti, poi ciascuno trarrà il suo libero convincimento“.

Libertà di stampa: Italia risale al 41° posto

Stando alla ventunesima edizione del World Press Freedom Index, il rapporto di Reporters Without Borders sulla libertà di stampa nel mondo, l’Italia si piazza al 41° posto, in decisa risalita dal 58° di un anno fa.

I problemi riguardano sempre la forte influenza della politica sulle linee editoriali, tanto che molti giornalisti preferiscono autocensurarsi per non dispiacere alcuni ambienti politici ed economico-industriali: ma anche l’impatto pesantissimo della criminalità organizzata, le nostre varie mafie, e dei gruppi politici più stremi, che minacciano e in alcuni casi aggrediscono i giornalisti.

I Paesi più virtuosi secondo Report 2023 sono in ordine di posizionamento in Top Ten: Norvegia, Irlanda, Danimarca, Svezia, Finlandia, Paesi Bassi, Lituania, Estonia, Portogallo, Timor Est.

Il primo grande Paese che si incontra è la Germania, al 20° posto, seguita dalla Francia al 24°, dal Regno Unito al 26°, dalla Spagna al 36°, dagli Stati Uniti al 45°. La Russia e la Cina occupano rispettivamente il 164° e il 179° posto, praticamente in fondo classifica.

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