L'audizione

Editoria, Francesco Dini (L’Espresso): ‘Non possiamo competere ad armi pari con gli OTT’

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Per poter far ripartire l’editoria, ha detto il consigliere Francesco Dini del Gruppo L’Espresso in audizione alla Commissione Trasporti della Camera, ‘servono condizioni d’effettiva concorrenza’.

“L’attuale situazione presente sul mercato italiano non permette di competere ad armi pari con gli Over-The-Top”. Ha esordito così il consigliere d’amministrazione Francesco Dini del Gruppo L’Espresso oggi in audizione alla Commissione Trasporti della Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui servizi media audiovisivi.

Negli anni 2007-2008, ha ricordato Dini, è partita una pesantissima crisi strutturale che successivamente ha colpito tutta l’Europa, “abbiamo reagito con un piano di investimento per adeguare la nostra offerta al mutato contesto delle piattaforme digitali”.

Una crisi che col tempo si è aggravata, ha osservato Dini, con l’affacciarsi dei player del web. “Oggi, l’attuale situazione – ha rilanciato – non ci permette di competere ad armi con gli Over-The-Top”.

Servono invece, ha precisato, “condizioni di effettiva concorrenza per poter ripartire”, specie a fronte della caduta verticale dei fatturati legati alla raccolta pubblicitaria. “Tra gennaio e agosto 2014 – ha fatto presente Dini – abbiamo avuto un decremento del fatturato superiore al 10% sia per i quotidiani che per i periodici”.

In Italia, ha poi osservato, l’editoria soffre di una condizione unica in Europa: “Il 57% della concertazione delle risorse pubblicitarie è sui media televisivi”.

A questo si aggiunge la costante riduzione delle vendite in edicola che tra il 2010 e il 2013 è stato superiore al 20%. E, sebbene si diffonda la vendita delle copie digitali online, i dati non sono ancora tali da compensare il calo che l’editoria ha subito negli ultimi cinque anni.

All’audizione ha partecipato anche Claudio Giua, direttore Sviluppo e Innovazione per il Gruppo L’Espresso che ha ribadito la difficoltà degli editori a confrontarsi nell’attività pubblicitaria con i player internazionali: “I nostri veri concorrenti sono gli Over-The-Top”.

Sottolineando che bisogna intervenire in modo corretto per evitare ‘storture’ sul mercato.

Aspetto sul quale si è soffermato successivamente Pier Paolo Cervi, direttore generale della Divisione Digitale, per dire che senza interventi legislativi su alcuni aspetti critici, i ricavi scenderanno inevitabilmente. Il problema principale sul mercato pubblicitario, ha detto Cervi, resta che oggi “le risorse sono concentrate nelle mani di pochi soggetti” e tre grandi piattaforme: Google, Facebook e Amazon.