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Economia circolare, firmato il decreto per investimenti da 210 milioni di euro

Promuovere e sostenere la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di nuove soluzioni più sostenibili in ambito economia circolare. Questo l’obiettivo del decreto attuativo firmato dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, per incrementare il volume di investimenti da destinare al settore.

Economia circolare, il decreto

Il decreto interviene con circa 150 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti agevolati a valere sulle risorse del fondo FRI e con circa 60 milioni di euro per la concessione dei contributi alla spesa a valere sul Fondo sviluppo e coesione e sul Fondo per la crescita sostenibile.

Sul sito del ministero è specificato che in particolare supportati i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale delle imprese, anche in partenariato tra loro o con organismi di ricerca, di importo non inferiore a 500mila euro e non superiore a 2 milioni di euro.

Peri il bando vero e proprio, sarà possibile presentare le domande di partecipazione a partire dal prossimo 5 novembre 2020.

Il decreto, infine, favorisce l’attivazione di ulteriori co-finanziamenti da parte delle Regioni e Province autonome come stabilito in sede di Conferenza unificata.

L’Europa sostenibile e innovativa

A marzo 2020, la Commissione europea ha adottato un nuovo piano d’azione proprio per l’economia circolare, considerata uno dei principali elementi del Green Deal europeo, il nuovo programma per la crescita sostenibile in Europa.

Prevedendo misure lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti, il nuovo piano europeo mira a rendere la nostra economia più adatta a un futuro verde, a rafforzarne la competitività proteggendo nel contempo l’ambiente e a sancire nuovi diritti per i consumatori.

Secondo stime della Commissione, l’economia circolare produrrà benefici netti in termini di crescita del PIL e di creazione di posti di lavoro, in quanto l’applicazione di ambiziose misure di economia circolare in Europa può aumentare il PIL dell’UE di un ulteriore 0,5 % di qui al 2030, creando circa 700 000 nuovi posti di lavoro.

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