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Ecobonus auto, il Governo al lavoro su un nuovo sistema di incentivi da un miliardo di euro

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Confronto interministeriale con Franco, Giorgetti, Cingolani e il sottosegretario Garofoli per trovare una via di uscita percorribile dalla crisi del mercato italiano dell’automobile. Diverse le proposte sul tavolo per incentivi all’acquisto dei veicoli più ecologici e alla rottamazione di quelli più vecchi e inquinanti.

Un tavolo per far fronte alla crisi dell’auto

Il settore dell’auto soffre l’impatto della pandemia di Covid-19 e la crisi dei consumi dettata da più fattori, non ultimo il caro bollette e il costo della vita che aumenta. I consumatori sono sfiduciati e gli acquisti crollano.

Nell’ultimo trimestre del 2021 le nuove immatricolazioni sono drasticamente calate del 27%, mentre il nuovo anno pare sia iniziato seguendo lo stesso trend: -19% a gennaio 2022.

Per far fronte a questa situazione di crisi dell’intero comparto automotive, si cerca di ripartire dall’unico elemento positivo sul tavolo del Governo: gli italiani se incentivati comprano le auto ecologiche, a zero e/o basso impatto ambientale.

Sono dieci trimestri consecutivi che le auto elettriche, sia ibride, sia 100% batteria, crescono ad un tasso a doppia o tripla cifra.

Secondo quanto riportato da Teleborsa, in occasione di una riunione straordinaria a cui hanno partecipato tra gli altri il ministro dell’Economia, Daniele Franco, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Roberto Garofoli, sono state presentate delle proposte per favorire un rilancio del mercato auto nazionale.

Il Piano Giorgetti per incentivare gli acquisti di nuove vetture

Giorgetti ha illustrato un piano pluriennale del valore complessivo di un miliardo di euro, il doppio di quanto già avanzato in occasione della legge di Bilancio, tutti da mettere a disposizione dei consumatori per l’acquisto di auto non inquinanti.

Tre le fasce di consumo previste nella proposta del ministero dello Sviluppo: auto 100% elettriche a batteria fino a 35 mila euro di listino, le auto ibride e quelle poco inquinanti con emissioni fino a 135g/Km di CO2.

In quest’ultima fascia rientrerebbero anche i motori di nuova generazione a benzina e diesel molto meno inquinanti rispetto ai modelli passati.

Almeno tre quarti degli incentivi previsti (il 75%) nel piano andrebbero comunque a favore delle auto con emissioni 0-61g/Km di CO2, il rimanente per quelle fino a 135 grammi di CO2 al chilometro.

Cingolani punta alla rottamazione delle auto più vecchie

Anche il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha presentato una propria proposta per il rilancio dell’auto sfruttando gli incentivi all’acquisto e alla rottamazione, ma a partire dalle fasce di reddito.

In questo caso, sempre secondo quanto riportato dall’agenzia, il sistema di incentivi dovrebbe agevolare la rottamazione delle auto più vecchie ed inquinanti, consentendo sia lo svecchiamento del parco auto nazionale, sia la diffusione di veicoli ecologici, a partire dalle fasce di reddito più deboli (che altrimenti, viste le tante difficoltà economiche congiunturali e strutturali, non acquisterebbero un’auto nuova).

Le risorse sarebbero coperte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), dal Fondo sviluppo e dal Fondo coesione. Altre risorse attualmente “ferme” e da investire potrebbero provenire dal Fondo per la transizione industriale e da quello destinato a turismo, spettacolo e automotive.

L’obiettivo è fare presto e secondo il Sole 24 Ore già la prossima settimana ci dovrebbe essere un nuovo incontro per fare il punto sulla situazione e per vedere se sia possibile o meno integrare questa misura nel decreto energia in arrivo. Soprattutto per vedere se è possibile mettere d’accordo i vari ministeri sulle risorse e la modalità di accesso ad esse.