Libri digitali

eBook, Legge di Stabilità: l’Iva al 4% si salva in corner

di |

Nella Legge di Stabilità, in via di approvazione definitiva alla Camera, passa l’abbattimento dell’Iva sugli eBook. Per Franceschini, Italia al riparo dalla procedura d’infrazione Ue.

Ultimo step per la Legge di Stabilità che si avvia a una rapida approvazione alla Camera. Tra le principali novità, l’abbattimento al 4% dell’Iva sugli eBook che però non verrà esteso anche i giornali digitali.

La norma, introdotta dal Ministro alla Cultura Dario Franceschini, amplia la nozione di “libri” a tutte le pubblicazioni identificate da codice ISBN e veicolate tramite supporto fisico o attraverso mezzi di comunicazione elettronica.

Si rende, quindi, applicabile l’aliquota del 4% anche agli eBook che, ai fini Iva, rappresentano prestazioni di servizi, come ha ricordato la circolare 23/E del 24 luglio scorso.

L’effetto è che saranno ad aliquota ridotta tutti i libri a prescindere dal loro formato e dalle modalità di fornitura: carta, cd/cd-rom o download.

Una grossa e importante novità che però potrebbe essere bloccata dall’Unione europea dove l’Ecofin è ancora al lavoro su una possibile equiparazione tra carta e digitale che non trova d’accordo tutti gli Stati membri.

L’Italia, in altre parole, l’Italia rischia la procedura d’infrazione sebbene Franceschini si sia impegnato per evitare che questo accada.

Una decisione, quella presa dal Governo, già assunta da Francia e Lussemburgo e per questa ragione già nel mirino della Ue.

In particolare, la differenza rispetto agli altri casi europei consiste nel fatto che la norma Franceschini non interviene per modificare l’elenco di beni soggetti a Iva agevolata ma, in via interpretativa, per ricondurre a una categoria già esistente – quella dei libri – un’ipotesi specifica (il supporto elettronico) che altrimenti rischierebbe di venire discriminata sotto il regime fiscale.

Contestazione della Fieg

Dalla Legge di Stabilità viene invece esclusa l’agevolazione Iva anche per quotidiani, periodici e agenzie di stampa, come ha invece fatto la Francia. Per questi ultimi resta l’aliquota ordinaria del 22%.

Sul questa scelta si è subito registrata la contestazione della Federazione italiana editori giornali (Fieg) che con una nota ha espresso “disappunto per la mancata estensione ai quotidiani e periodici online e ai servizi delle agenzie di stampa del trattamento fiscale riservato agli eBook”.

Secondo la Fieg, “Bene hanno fatto Governo e Parlamento a prevedere nella Legge di Stabilità l’Iva al 4% per gli eBook, sulla base della considerazione che un libro è sempre un libro, sia esso di carta o digitale. Non si capisce perché la stessa misura non sia stata prevista – nonostante le ripetute richieste della Fieganche per i giornali, che sono tali, come i libri, a prescindere dal supporto. L’abbassamento dell’aliquota fiscale non sarebbe stata, peraltro, un’agevolazione a favore degli editori, ma a favore dei lettori-consumatori e sarebbe andata quindi nella direzione dello sviluppo del settore digitale che gli editori stanno perseguendo con ingenti investimenti. E’ auspicabile pertanto che Governo e Parlamento, in tempi brevi, prevedano anche per le copie digitali dei giornali e per i servizi delle agenzie di stampa l’aliquota Iva del 4%, per superare il discriminatorio trattamento fiscale tra carta e digitale”.