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Disney+ perde 2,4 milioni di abbonati e annuncia un piano di ristrutturazione. Via 7mila dipendenti

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Nonostante la divisione streaming abbia generato 5,3 miliardi di ricavi, in aumento del 13%, l'azienda ha annunciato il taglio di oltre 7mila dipendenti per un riassetto organizzativo che punta a realizzare 5,5 miliardi di dollari di risparmi nei prossimi cinque anni.

Non solo big tech. Walt Disney Company, una delle multinazionali più vecchie al mondo, intende ridurre la propria forza lavoro di 7mila unità, il 3,6% del totale, nell’ambito di un piano di ristrutturazione che punta a realizzare 5,5 miliardi di dollari di risparmi nei prossimi cinque anni.

Lo ha annunciato ieri l’amministratore delegato Bob Iger, da poco tornato alla guida della società. Disney si sta “imbarcando in una significativa trasformazione” che si tradurrà in una “crescita e in una redditività sostenute nelle nostre attività di streaming, posizionandoci per navigare le sfide economiche globali e portare risultati agli azionisti”, ha annunciato Iger, nonostante l’azienda ha registrato una trimestrale sopra le attese, con utile e ricavi in rialzo. I ricavi sono saliti dell’8% a 23,5 miliardi, mentre l’utile è aumentato a 1,28 miliardi.

Disney+ perde 2,4 milioni di abbonati aumenta i ricavi del 13%

La piattaforma Disney+ invece ha perso 2,4 milioni di abbonati negli ultimi tre mesi del 2022 e per la prima volta da quando il servizio di streaming è stato lanciato, alla fine del 2019, Disney+ non ha guadagnato nuovi spettatori nell’ultimo trimestre.

La piattaforma conta oggi 161,8 milioni di abbonati in tutto il mondo. In totale, secondo i risultati trimestrali comunicati oggi, il gruppo Disney ha registrato un fatturato di 23,5 miliardi di dollari da ottobre a dicembre. Un aumento del 13% e superiore alle aspettative degli analisti.

Disney ha rassicurato i mercati con perdite operative inferiori al previsto per le sue piattaforme di streaming (Disney+, ESPN+ e Hulu), pari a 1 miliardo di dollari per il periodo ottobre-dicembre. Il taglio del personale genererà circa 5,5 miliardi di dollari di risparmi sui costi, secondo i manager. “Sebbene ciò sia necessario per affrontare le sfide attuali, non prendo questa decisione alla leggera”, ha dichiarato Bob Iger durante la conference call sui conti.

Secondo il rapporto annuale del 2021, al 2 ottobre di quell’anno il gruppo impiegava 190mila persone in tutto il mondo, l’80% delle quali a tempo pieno. Il titolo della società è salito dell’8% nelle contrattazioni after-hours alla Borsa di New York. “Crediamo che il lavoro che stiamo facendo per trasformare il nostro business intorno alla creatività, riducendo al contempo le spese, porterà a una crescita sostenibile e alla redditività della nostra attività di streaming”, ha dichiarato Iger.