La sfida

Diritto d’autore, percorso a ostacoli per Günther Oettinger. Riforma Ue nel 2015

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Il Commissario Ue Günther Oettinger ha riunito gli europarlamentari per avviare la riforma sul diritto d’autore, prevista per il 2015. Scelte difficili dopo i casi di Spagna e Germania.

Mentre gli editori spagnoli fanno i conti con la chiusura di Google News, decisa dalla compagnia americana dopo l’approvazione di una controversa legge sul copyright, gli occhi dell’industria restano puntati sul Commissario tedesco Günther Oettinger, Commissario Ue alla Digital Economy, già al lavoro su nuove norme per il diritto d’autore.

In settimana Oettinger ha incontrato il gruppo di lavoro del Parlamento Ue per avviare la riforma che dovrebbe vedere la luce il prossimo anno.

Cosa farà Oettinger, sta pensando anche lui a una Google Tax europea?

Gli aggregatori di notizie dovranno pagare in tutta la Ue le royalties agli editori per l’uso degli snippets?

Google non è ovviamente l’unica società interessata alla misura ma visto che ha una quota di oltre il 90% del mercato europeo della web search è il principale interessato.

Il nodo da sciogliere fino a poco tempo fa era capire se Oettinger intendesse o meno far riferimento per le nuove misure alle leggi già approvate in Germania o Spagna.

Stando però alle ultime dichiarazioni del Commissario appare chiaro che sta pensando a una nuova via.

Del resto Oettinger è stato molto chiaro, ribadendo che non intende dar seguito a norme che non funzionano e che la questione che vede contrapposti editori e aggregatori necessità di un’azione a livello comunitario.

Oettinger ha parlato di diritti accessori, ha riferito Julia Reda, unico europarlamentare del Partito Pirata, che ha partecipato al gruppo di lavoro sul copyright.

Sotto la lente sia legge spagnola che quella tedesca che però hanno dato esiti negativi.

In Germania gli editori sono stati costretti a concedere alla web company l’uso gratuito di snippets (brevi estratti di articoli) e immagini dopo che la cancellazione dei loro link aveva determinato un brusco crollo del traffico verso i loro siti.

Situazione ancora peggiore in Spagna dove dopo l’approvazione della legge Google ha deciso di spegnere il servizio News senza alcuna possibilità di mediazione.

La prima legge appare quindi inefficace e la seconda troppo dura tanto che alcuni hanno parlato di ‘suicidio’ degli editori.

A riguardo Oettinger non ha usato mezzi termini: “Non ci sarà alcuna estensione delle norme nazionali a livello Ue”.

Una fonte della Commissione ha riferito che il Commissario vuole norme nuove per coprire quelle aree in cui la legislazione nazionale non ha avuto alcun impatto. La fonte ha anche dichiarato che Oettinger avrebbe citato proprio i casi di Germania e Spagna come ‘esempi negativi’.

La materia è molto complessa e spinosa.

Da un lato ci sono le ragioni degli editori, che pretendono un equo compenso per l’uso dei loro contenuti ma che comunque guadagno traffico grazie al redirect sui loro siti, dall’altro quelle degli aggregatori di notizie che, stando a quanto riferisce Google, non guadagnano alcunché da questi servizi che non prevedono inserzioni pubblicitarie, ma che sicuramente per vie indirette generano ugualmente ricavi.

In mezzo a tutta questa bagarre ci stanno gli utenti internet che grazie agli aggregatori come Google News possono scegliere in un lungo e diversificato menu le notizie che più li interessano.

Una bella sfida per Oettinger.