Diritti digitali

#DirittiDigitaliER: in Emilia-Romagna i primi semi della Costituente Digitale

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Si è tenuto oggi a Bologna il convegno ‘Nuovi diritti di cittadinanza al tempo dell'agenda digitale’. Gianluca Mazzini (Lepida): ‘Infrastrutture per tutti per assicurare diritti digitali’.

Il punto sull’agenda digitale in Emilia-Romagna. E’ questo il tema al centro del convegno odierno a Bologna dal titolo ‘Nuovi diritti di cittadinanza al tempo dell’agenda digitale.

Tra i numerosi partecipanti, presente anche il presidente della Regione Friuli Venezia, Giulia Serracchiani, Delegata della Conferenza dei Presidenti delle Regioni sul tema Innovazione e Agenda Digitale.

L’Assessore alle Reti, Alfredo Peri, per la Regione Emilia-Romagna, ha presentato i risultati degli ultimi cinque anni di programmazione regionale in tema di società dell’informazione e innovazione. Al tempo stesso, spazio per una riflessione sul rilancio di queste attività, incentrato sull’affermazione di nuovi diritti di cittadinanza digitale e quindi di una costituente digitale.

 

Argomenti centrali degli interventi del direttore generale di Lepida, Gianluca Mazzini, e di Gabriele Falciasecca, presidente del Comitato scientifico per l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna (Luca De Biase, Giusella Finocchiaro, Rita Cucchiara, Mario Calderini, Damien Lanfrey e Maurizio Napolitano).

In conferenza stampa, Mazzini ha illustrato il grande lavoro fatto da Lepida per portare la connettività in tutta l’Emilia-Romagna, perché appare ovvio che senza internet resta davvero difficile poter parlare di nuovi diritti di cittadinanza nell’era digitale.

A partire dalla crescita delle smart city, dai diritti di accesso alle reti, dalla conoscenza, dai servizi e dai dati che hanno già costituito l’ossatura del Piano Telematico dell’Emilia-Romagna (PiTER) 2011-2014, il convegno avvia un percorso partecipato che, partendo dall’analisi di quanto è già stato realizzato, verifichi cosa manca e come può essere costruito, per dar vita a un sistema costituente in grado di favorire l’ulteriore sviluppo di questi diritti di cittadinanza digitale.

Quattro le sessioni di confronto in cui si è articolato il convegno, coordinate dal Comitato scientifico per l’Agenda Digitale regionale.

Focus sulla necessità di valorizzare quanto realizzato con le Agende Digitali Locali e l’Agenda Digitale Nazionale, avviando una riflessione su se e quanto i modelli e gli obiettivi di una politica regionale possano essere successivamente replicati e perseguiti anche su scala nazionale.

Alfredo Peri: ‘Serve una costituente digitale per la società di domani’

L’assessore Alfredo Peri ha tenuto sottolineare l’importanza di una Pubblica Amministrazione che possa offrire ai cittadini servizi digitali sociali, sanitari o in mobilità.

Fondamentale in questo senso, ha sottolineato, “creare le condizioni per assicurare una nuova formazione ai nostri studenti, cittadini dell’epoca digitale, dando loro nuove opportunità rispetto al passato”.

Attenzione alle scuole quindi ma senza tralasciare altre fasce della popolazione come gli anziani: “Le scuole – ha osservato l’Assessore – devono poter fare didattica digitale perché sono la classe dirigente di domani ma è altrettanto vero che anche gli anziani devono poter contare su servizi pubblici digitali specie quelli sanitari”.

Tutto questo è possibile grazie al Piano telematico che permette di portare internet in tutta la regione e non correre il rischio che si creino “nuove diseguaglianze”.

In questo senso, ha ribadito Peri, “parliamo oggi di costituente: competenze e sapere si uniscono per costruire le nuove condizioni della società digitale”.

Un progetto che vede impiegate le energie sul Piano telematico in collaborazione con il Comitato scientifico per portare avanti una proposta operativa che comprende anche la costituzione di un Osservatorio permanente dedicato a verifica e valutazione delle garanzie.

“Un Osservatorio – ha aggiunto Peri – che ci permetterà di provare se i diritti vengono adeguatamente tutelati ed eventualmente cambiare la rotta”.

Gabriele Falciasecca: ‘Affrontare nuova declinazione dei diritti’

Gabriele Falciasecca, presidente del Comitato scientifico per l’Agenda digitale regionale, ha fornito un quadro d’insieme: “Siamo partiti dal riconoscere il diritto di ogni cittadino dell’Emilia-Romagna d’avere accesso adeguato e poi abbiamo affrontato le conseguenze pratiche” che tutto questo comportava.

Falciasecca ha ammesso le difficoltà a portare la connettività in tutta la regione per combattere il digital divide e “permettere che lo switch-off della Pubblica amministrazione venga realizzato”.

“Non basta garantire l’accesso – ha sottolineato Falciasecca – ma bisogna assicurare che l’accesso ai servizi avvenga in modo adeguato, garantendo una serie di condizioni e le soluzioni alle problematiche che possono nascere”.

In questo senso, ha indicato, “Bisogna fare i conti con una nuova declinazione dei diritti e più andremo avanti e più si presenteranno cose inattese come l’attuale problema che riguarda il diritto all’oblio”.

In tutte queste operazioni, ha indicato Falciasecca, “lo strumento principe per delineare le cose sul territorio è Lepida”.

Gianluca Mazzini: ‘Infrastrutture per tutti per assicurare i diritti digitali’

“La nostra rete – ha sottolineato il Dg di Lepida, Gianluca Mazzini – che era nata per connettere solo la PA, che resta ancora oggi l’obiettivo principale, ha poi avuto un’evoluzione verso il territorio per portare la banda larga e ultra larga a chi non ce l’ha”.

Oggi – ha precisato – Lepida assicura la connettività, attraverso una quarantina di operatori del territorio, che grazie a infrastrutture tecnologiche e fibra ottica portano internet a tanti cittadini”, coinvolgendo anche le aree dove gli investimenti sono più difficili come nei piccoli comuni o nelle zone di montagna. E ci sono ancora 390 piccoli comuni sui quali intervenire.

E per superare il digital divide, ha ricordato Mazzini, “Abbiamo anche convinto gli operatori a praticare tariffe sociali per consentire anche a chi ha difficoltà economiche di connettersi”.

A fine 2013, ha sottolineato il Direttore generale di Lepida, “siamo riusciti ad avere il 100% della popolazione connessa a 2 Megabyte al secondo. Di questi circa il 98% è connessa da strategie terrestri e circa il 2% da strategie satellitari perché abbiamo messo in neutralità tecnologica tutto ciò che avevamo a disposizione”.

Mazzini non si ferma e ricorda ancora che ci sono 180 scuole connesse e un piano di avanzamento in atto; 4 mila studenti 2.0; 500 punti pubblici Wi-Fi su tutto il territorio dove è possibile navigare gratis; 4 data center in costruzione che consumano poco energia e quindi realizzati con occhio attento al rispetto dell’ambiente; 12 mila persone formate all’uso del pc; 2100 punti collegati in fibra nei territori molti dove non ci sono altri operatori; oltre 1200 dati della PA erogati e mantenuti messi a disposizione di soggetti privati che possono trasformali in servizi.

E i diritti digitali?

Mazzini è stato chiaro: “costruire infrastrutture di base per tutti perché è solo così che i diritti digitali possono esistere“.

In conclusione Dimitri Tartari, coordinamento del Piano Telematico Regione Emilia-Romagna, ha tenuto a sottolineare che “oggi è possibile fare una riflessione sul tema diritti perché l’azione è accompagnata dalla concretezza di quanto sviluppato in questi anni. Parliamo di un tema molto alto e sarebbe stato un errore se non fosse stato accompagnato da un precedente lavoro su tutto il territorio”.