Il voto

Direttiva copyright, Martella: “Passo in avanti nella tutela dei contenuti”. Occhi puntati sulla Camera adesso

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134 voti favorevoli, 64 contrari e 31 astenuti: così il Senato della Repubblica ha approvato il ddl di delegazione europea che recepisce la direttiva copyright dell’Unione europea. L’utilizzo da parte delle piattaforme online di contenuti editoriali e culturali dovrà essere giustamente remunerato. Attesa per il passaggio alla Camera.

Il Senato della Repubblica ha dato il suo via libera al disegno di legge di delegazione europea che recepisce nel nostro ordinamento la direttiva sul copyright. Un passo in avanti concreto verso l’introduzione, anche nel nostro Paese, di una normativa moderna ed efficace nella tutela del lavoro intellettuale dei contenuti editoriali.

Il voto al Senato

Il passaggio in aula, terminato con 134 voti favorevoli, 64 contrari e 31 astenuti, ha permesso il recepimento di 33 diverse direttive comunitarie relative a vari settori strategici, fino all’art.9 dedicato al copyright, che è stato recepito senza modifiche rispetto al testo originario.

L’auspicio, credo non solo del Governo, ma soprattutto di quanti operano in questi settori – ha dichiarato il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martellaè che il provvedimento venga esaminato dalla Camera dei Deputati quanto prima e che possa diventare legge al più presto, in maniera tale da consentire all’Italia di avere una normativa in grado di tutelare più efficacemente creatività e professionalità nell’ambito dell’informazione, della cultura e delle arti”.

Ricordiamo che la Francia è stato il primo Paese europeo ad approvare il testo dell’Unione sul diritto d’autore, integrando le modifiche al preesistente Codice nazionale della proprietà intellettuale.

La direttiva UE sul copyright

Il meccanismo normativo, concepito lo scorso anno, è finalizzato alla tutela dell’industria creativa e culturale, ma anche del mondo dell’editoria e della stampa, soprattutto nel rapporto con le piattaforme online per la redistribuzione dei profitti.

Se i giganti di internet vogliono fare uso di contenuti editoriali devono in sostanza riconoscere una giusta ed equa remunerazione a favore dei legittimi creatori e detentori dei diritti di proprietà.

Attraverso una più ampia armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri, relative al diritto d’autore e ai diritti connessi, l’Unione europea procederà alla nascita di un mercato unico e alla creazione di un sistema che tuteli i portatori di interesse da ogni tipo di distorsione della concorrenza.

Obiettivo generale della Direttiva è la realizzazione di un quadro che disciplini lo sfruttamento delle opere e

altri materiali protetti, per favorire il buon funzionamento del mercato interno e stimolare l’innovazione, la creatività, gli investimenti e la produzione di contenuti nuovi, anche in ambiente digitale, mirando a evitare squilibri e frammentazione.

L’attesa per il passaggio alla Camera entro fine anno

Il via libera del Senato al ddl di delegazione europea, che recepisce anche la direttiva sul copyright, rappresenta una tappa importante verso l’introduzione di norme di tutela del lavoro intellettuale”, ha affermato Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.

L’auspicio – ha aggiunto – è che, tenendo fede agli impegni assunti, il ddl venga approvato dalla Camera entro la fine dell’anno”.

“Si tratta di un importante traguardo per la tutela degli investimenti delle aziende editoriali e in difesa del lavoro dei giornalisti che garantisce, anche nell’ecosistema digitale, il dovuto riequilibrio nella distribuzione del valore del prodotto, senza pregiudicare la libera espressione degli utenti della Rete”, ha commentato il Presidente della Federazione italiana editori giornali (Fieg), Andrea Riffeser Monti.

Ora occorre procedere speditamente all’approvazione della Camera, per giungere in tempi rapidi all’esercizio della delega”, ha precisato Monti, che ha aggiunto: “Nell’attuare il diritto connesso occorre poi tener conto degli ordini del giorno, accolti dal Governo, per rendere effettiva la tutela del diritto: la negoziazione obbligatoria tra i titolari dei diritti e gli Ott per la remunerazione degli articoli e una definizione di ‘estratti brevi’ che non vanifichi lo spirito della Direttiva”.