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Digitalizzazione PA, il bilancio della Commissione di inchiesta (approvata relazione finale)

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La Commissione parlamentare d’inchiesta sul livello di digitalizzazione della PA ha concluso i lavori dopo un anno di attività e ha approvato la relazione finale. Il presidente Paolo Coppola (PD): Investire sul capitale umano per arginare gli sprechi derivanti dalla mancata digitalizzazione della PA'. Enza Bruno Bossio (PD), relatrice del documento finale: ‘Far crescere una classe dirigente della PA con competenze digitali’.

La Commissione parlamentare d’inchiesta sul livello di digitalizzazione della PA e della spesa ICT ha concluso i lavori entro un anno, come previsto dalla delibera con cui la Camera dei Deputati l’ha istituita il 14 giungo 2016. E oggi all’unanimità i commissari hanno approvato la relazione finale sulle attività svolte e i risultati ottenuti.

Paolo Coppola (PD): ‘La trasformazione digitale della PA è lo strumento più efficace nella lotta alla corruzione’

“L’anno di attività della Commissione di inchiesta si è rivelato estremamente positivo”, ha dichiarato il suo presidente Paolo Coppola (PD), che ha sottolineato “sono state rilevate non solo criticità, ma anche alcune buone pratiche, sinonimo che una digitalizzazione efficiente può portare a una reale trasformazione della PA. Mai come in questo momento, però, è necessario investire sul capitale umano, una priorità assoluta per i risparmi della PA, non più procrastinabile”. “La trasformazione digitale della PA non è solo il modo obbligato per utilizzare meglio il denaro pubblico, ma soprattutto lo strumento più efficace nella lotta alla corruzione e questa lotta ha bisogno di persone competenti”, ha concluso Coppola.

Enza Bruno Bossio (PD): ‘Necessaria una classe dirigente della PA con competenze digitali’

“La Commissione si è concentrata su una serie di filoni di inchiesta specifici, anche se avrebbe potuto approfondirne degli altri”, ha affermato la Enza Bruno Bossio (PD), relatrice del documento finale. “Il tema centrale”, ha aggiunto la deputata, “ha riguardato come migliorare il processo di acquisto in Ict nella Pubblica Amministrazione, per ottenere un rapporto più efficace tra gli investimenti effettuati e risultati realmente ottenuti”. “Tra le conclusioni più rilevanti a cui siamo giunti”, ha detto Bruno Bossio, “è emersa la necessità di far crescere una classe dirigente all’interno della PA con innovative competenze digitali, che non siano utili solo per meglio valutare la qualità del software, ma si riveli efficace soprattutto dentro un processo di trasformazione culturale, economico e sociale che la quarta rivoluzione industriale impone al modello di sviluppo dei Paesi più avanzati”.

La commissione parlamentare di inchiesta che si è occupata di controllare il livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni; inoltre, ha controllato gli investimenti complessivi fatti per il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.