lo scenario

Digitalizzazione dell’energia: spesa globale a 33 miliardi di euro entro il 2030. Al centro il cloud

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Le utilities di tutto il mondo credono nella trasformazione digitale e, nonostante la fase emergenziale che stiamo vivendo, continuano ad investire in soluzioni tecnologiche smart, nella gestione avanzata dei dati e nell’Internet of Things, ma soprattutto nel cloud. Oltre i tre quarti della spesa tra USA ed Europa.

La digitalizzazione dell’energia, fenomeno globale

La digitalizzazione del settore energia, in particolare nelle aree distribuzione, retail e infrastrutture, ha dato vita nel 2020 ad una spesa mondiale pari a 12,33 miliardi di dollari, con un incremento su base annuale del +10,5%.

Secondo un Rapporto di Frost&Sullivan, la corsa agli investimenti in quest’ambito così rilevante in questo momento storico potrebbe raggiungere i 33,4 miliardi di dollari entro il 2030.

La spesa delle utilities si concentrerà soprattutto in soluzioni software, analisi dati e tecnologia dell’informazione, il cloud computing, i big data e l’internet delle cose, con l’obiettivo di ampliare il mercato dei servizi al cliente.

Al centro della transizione l’elettrificazione della domanda e le rinnovabili

Le reti elettriche sono la spina dorsale della transizione energetica perché sono un fattore fondamentale per l’elettrificazione della domanda e l’integrazione decentralizzata delle energie rinnovabili. Pertanto, la trasformazione digitale delle società di energia è una tendenza importante che rappresenta una notevole opportunità di business”, ha dichiarato Maria Benintende, Industry Principal, Energy & Environment di Frost & Sullivan.

L’investimento in tecnologie digitali sta andando oltre i semplici processi interni di gestione del carico lavoro e di mero risparmio sui costi generali, con l’obiettivo di reinventare i modelli di business e di creare nuove opportunità di profitto.

Al centro di queste strategie c’è il cloud. Una tecnologia che si pone con sempre maggiore evidenza come pilastro della trasformazione digitale di queste aziende grazie alla sua capacità di rendere più semplici, scalabili e meno costosi i processi di automazione ed integrazione dei servizi.

Il digitale per superare l’emergenza energetica

L’attuale fase di emergenza energetica, legata al rialzo dei prezzi delle materie prime, alla guerra in Ucraina, alle tensioni geopolitiche crescenti e all’incertezza della crescita economica mondiale, ancora sottoposta agli effetti della pandemia da Covid-19, non sta rallentando la spesa in digital transformation, tutt’altro.

Da un alto ci sono le smart technologies, la domotica, la comunicazione machine-to-machine (M2M), la mobilità elettrica, la crescita delle fonti energetiche rinnovabili (come il solare distribuito) e i nuovi sistemi di accumulo, che in questa fase storica rappresentano un insieme di strumenti particolarmente efficaci nel potenziamento della resilienza alle perturbazioni globali.

Dall’altro ci sono i nuovi modelli di business legati alla digitalizzazione che stanno dando forma e sostanza alla transizione energetica.

I ricercatori suggeriscono ulteriori mosse finalizzate ad ottimizzare le risorse in vista di un miglioramento dei risultati. Prima di tutto affidarsi ai dati e alle piattaforme di gestione e analisi dei dispositivi smart connessi in rete, poi investire di più nelle offerte di soluzioni software-as-a-service o SaaS e come detto puntare con decisione sul cloud.

Secondo stime Markets and Markets, nel 2021 la spesa globale delle utilities in soluzioni cloud ha superato i 15 miliardi di dollari, con un tasso di crescita medio annuo del +15%. Più di tre quarti degli investimenti sono stati effettuati soprattutto in Nord America (46%) ed Europa (30%), più indietro l’Asia (15%).