L'analisi

Il digitale, il grande (quasi) assente della campagna elettorale 2018

di Donato Limone, direttore della Scuola Nazionale dell’Amministrazione digitale – Unitelma Sapienza |

Il digitale è veramente il grande assente? Cosa dovrebbero fare i partiti, i movimenti, le coalizioni? Certamente occuparsi della "società dell'informazione", nella quale da anni già viviamo ma che pare non essere diventata un " nuovo paradigma" per l'Italia e gli italiani.

Il digitale è veramente il grande assente? Non possiamo che confermare l’articolo di Luigi Garofalo, pubblicato ieri su Key4biz. Cosa dovrebbero fare i partiti, i movimenti, le coalizioni? Certamente occuparsi della “società dell’informazione”, nella quale da anni già viviamo, ma che pare non essere diventata un “nuovo paradigma” per l’Italia e gli italiani.

Alcune idee e proposte:

  1. Il Parlamento dovrebbe istituire una commissione permanente per occuparsi in modo sistematico e completo di tutti i temi, gli argomenti, le problematiche della società dell’informazione, dell’amministrazione digitale, della sanità digitale, della scuola digitale, del commercio elettronico, del telelavoro, dei diritti digitali, dell’economia digitale, della robotica, dell’Intelligenza Artificiale, ecc.
  2. Il legislatore dovrebbe semplificare il Codice dell’Amministrazione digitale (avendo perso l’occasione della legge 124/2015, art. 1 lettera m) e renderlo un vero “Codice” con 15 articoli, rinviando tutto alle regole tecniche (tramite specifici decreti e non tramite linee guida che non sono state definite nell’attuale codice), introducendo un sistema di sanzioni/premi per gli enti pubblici che applicano il Codice e le regole tecniche nei tempi stabiliti;
  3. Definire e attuare un piano di interventi informativi e formativi sul digitale per i cittadini (fonti del diritto in rete; come conoscere ed esercitare i diritti digitali; come presentare istanze alle P.A.)
  4. Presa in carico da parte del nuovo Parlamento e del Governo delle analisi e delle conclusioni della Commissione d’inchiesta sul livello di innovazione e digitalizzazione delle P.A. (presieduta dall’on. Paolo Coppola; relazione finale dell’on. Enza Bruno Bossio).
  5. Riorientare il piano della scuola digitale coniugandolo con l’alternanza scuola/lavoro e nell’ottica della formazione permanente e lungo tutto il percorso di vita.
  6. Rafforzare la funzione  e le iniziative di e-learning nelle università statali e non.
  7. Adozione di politiche per la qualità dell’informazione nei servizi informativi on line.
  8. Rafforzare l’opera del Garante della privacy per la protezione dei dati personali (anche a supporto dell’applicazione del regolamento UE 679/2016 sulla protezione dei dati personali).
  9. Definire politiche pubbliche sulla sicurezza informatica, sempre più necessaria per l’affermazione di un digitale sostenibile ed affidabile.

Quanti deputati e senatori saranno in grado di occuparsi (realmente e con competenza) del digitale nel nuovo Parlamento?

Per approfondire: