la lezione tedesca

Didattica digitale, Merkel stanzia 6,5 miliardi. Più del doppio di quello ancora proposto dal governo italiano

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Una cifra enorme. Più dei 6 miliardi che Patuanelli ha promesso di mettere sul piatto per la realizzazione della società unica della rete tlc e più del doppio dei fondi per la scuola digitale previsti del recovery plan italiano.

Dalla Germania arriva una “lezione” all’Italia sia per connettere le scuole con la fibra ottica sia per garantire la didattica digitale in caso di classi o scuole in quarantena.

Sono 6,5 miliardi i fondi stanziati dal governo tedesco per aiutare gli stati federali a digitalizzare le scuole e a formare insegnanti e studenti alla didattica online. Una cifra enorme. Più dei 6 miliardi che il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha promesso di mettere sul piatto per la realizzazione della società unica della rete per la banda ultralarga.

6,5 miliardi per le scuole digitali tedesche, decisi dalla cancelliera Angela Merkel e i ministri dell’istruzione e degli affari culturali dei singoli Stati federali, sono anche più del doppio dei fondi previsti nel progetto per la trasformazione digitale della scuola inserito dal ministero dell’Istruzione nel recovery plan inviato dal Governo al Parlamento. 

Nel documento, si legge un progetto del Miur da 2,68 miliardi di euro in tre anni per la trasformazione digitale della scuola. 

“L’obiettivo del programma è la transizione al digitale della scuola italiana, attraverso tre misure:
a) la trasformazione dei 368.000 ambienti di lezione (classi e aule) in ambienti di apprendimento innovativi;
b) la creazione di 2.700 laboratori (Digital Labs) per le professioni digitali del futuro (uno per ogni scuola superiore), connessi a 10 Gbps;
c) la piena digitalizzazione delle strutture amministrative dell’istituzione scolastica”.

In attesa dei fondi europei per digitalizzare la scuola italiana, ancora non possono essere spesi i 400 milioni, sbloccati il 5 maggio dal CoBUL per connettere le scuole. 

“Le prime scuole saranno connesse entro la fine dell’anno” con la banda larga, questa la promessa di Paola Pisano, ministra dell’Innovazione, fatta in audizione al Senato a luglio scorso quando ha spiegato i dettagli del ‘Piano scuola’ per il quale il CoBUL, da lei presieduto, ha sbloccato, il 5 maggio scorso, 4 mesi fa, 400 milioni di fondi: la connettività sarà gratuita per 5 anni per le scuole, inclusa la manutenzione delle reti.

E nel frattempo? 

In Italia insegnanti, genitori e ministero dell’Istruzione incrociano le dita per scongiurare un ritorno alla didattica online in caso di classi o scuole in quarantena. Enormi sono state, e tuttora permagono, le difficoltà durante il lockdown per la didattica a distanza, adesso ribattezzata dal ministero “didattica digitale”.

La didattica digitale, si legge sul sito del ministero dell’Istruzione, potrà essere utilizzata in modo complementare e integrato nella scuola secondaria di secondo grado, come previsto nel Piano Scuola 2020/2021 del 26 giugno 2020 e come ribadito nelle Linee Guida per la Didattica Digitale Integrata. Solo in caso di una nuova sospensione delle attività in presenza, dovuta a motivi emergenziali, si renderà necessario il ricorso alla Didattica Digitale Integrata per tutti gli altri gradi di scuola. 

E tutte le scuole italiane sono in condizioni di garantire il diritto allo studio anche online?

La drammatica mappatura delle scuole in digital divide emerge dal Piano Scuola in consultazione pubblica sul sito di Infratel. Nel Piano sono indicate, per ogni regione, il numero di scuole prive di rilegamento in fibra ottica: in totale sono 14.700.