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Deloitte: gli smartphone non servono più per telefonare

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In Italia,nel 2015, le chiamate hanno registrato un forte calo in particolar modo fra gli adulti, che ne hanno ridotto l’utilizzo, rispetto al 2014, di più del 12%.

Qualcuno si ricorda che i cellulari servono anche per telefonare? Pochi in realtà: sono sempre di più le persone che usano lo smartphone solo per internet e i relativi servizi di messaggistica, social media, video e così via.

La società di analisi Deloitte ha rilevato in una recente ricerca che il 22% degli utenti smartphone nel 2015 non ha MAI fatto una telefonata nel senso tradizionale del termine, usando cioè la rete telefonica e non quella internet. Nel 2012 la percentuale si attestava all’11%. Quest’anno, a quanto pare, più di un quarto (26%) degli utenti smartphone dei marcati cosiddetti ‘maturi’ userà il suo dispositivo soltanto per i servizi dati, in particolare nella fascia d’età 18-24 anni.

In Italia, stando ai dati Deloitte, nel 2015 le chiamate hanno registrato un calo in tutte le fasce di età ed in particolar modo fra gli adulti (35-55 anni), che ne hanno ridotto l’utilizzo, rispetto al 2014, di più del 12%.

Stesso destino per gli SMS il cui utilizzo è diminuito per tutte le fasce di età, mostrando un calo a doppia cifra per gli under 25 e per gli over 65 (-10%).

Messaggistica istantanea, social network e e-mail vengono usati invece in modo sempre più massiccio: tra i giovani (under 25) la crescita nell’uso dei social network rispetto allo scorso anno si attesta all’11% e ancora più significativo è l’aumento dell’utilizzo dei messaggi istantanei che, per gli italiani tra i 45 e i 55 anni, ha raggiunto quasi il 20%.

A livello globale, i servizi come Whatsapp sono quelli che hanno riscontrato il maggior successo nel pubblico più adulto, passando dal 27% del 2012 al 59% nel 2015.

Insomma, se una volta il telefonino “era buono per parlare, ora è buono per premere”, ha detto Paul Lee, analista di Deloitte.

Un cambiamento non da poco e non solo delle nostre abitudini, quanto anche per i modelli di business degli operatori telefonici e dei produttori di smartphone, che da sempre hanno fatto affidamento ai servizi voce per attrarre nuovi utenti.

Gli operatori, in particolare, secondo Deloitte, dovranno puntare sempre più sulle offerte dati, per accompagnare la crescente diffusione dei cosiddetti ‘phablet’, i cui schermi più grandi sono concepiti proprio per la fruizione di contenuti media e di servizi di messaging e comunicazione video.

Tra le altre cose, Deloitte sottolinea anche che quest’anno saranno condivise all’incirca 2,5 miliardi di foto e il 90% di queste proverrà da uno smartphone. Crescerà inoltre l’utilizzo del dispositivo mobile per i pagamenti, con un incremento che Deloitte prevede del 150% per raggiungere 50 milioni di utenti regolari.