l'ultima bozza

Decreto Dignità, rinvio dell’e-fattura a gennaio e correttivi allo split payment

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Rinvio della fatturazione elettronica per i benzinai, spesometro cumulativo e correttivi allo split payment sono i tre temi in materia di semplificazione fiscale presenti nell'ultima bozza del Decreto Dignità firmato da Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico.

Le novità in materia di semplificazione fiscale sono presenti nell’ultima pagina della bozza del Decreto Dignità proposto da Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Sono semplicemente elencate perché si cerca la copertura economica in attesa della discussione nel consiglio dei ministri che avverrà “nei prossimi giorni” ha detto Di Maio, anche perché dal primo luglio scatterebbe la fatturazione elettronica per i benzinai. E proprio la proroga dell’e-fattura è uno dei tre temi in materia di semplificazione fiscale presenti della bozza del Decreto Legge. Gli altri due sono lo spesometro cumulativo e i correttivi allo split payment.

(AGGIORNAMENTO del 28 giugno 2018:  e-fattura per benzinai scatta da gennaio. Ok al decreto, Di Maio ‘Non si ridarta lotta evasione’)

Rinvio dell’e-fattura per i benzinai, non più dal primo luglio

 Come promesso ai benzinai, Di Maio prevede di posticipare al primo gennaio 2019, e non più a partire dal primo luglio prossimo, la fatturazione elettronica per cessioni carburante. La misura è contenuta nell’ultima legge di Bilancio, che ha stabilito il debutto dell’e-fattura tra privati dal prossimo anno e dal primo luglio 2018 per i carburanti, lubrificanti e subappalti con la Pa. Con l’approvazione entro il 30 giugno del decreto dignità da parte del CdM la norma scatterà dall’anno prossimo.

La bozza del decreto fa anche riferimento allo spesometro “cumulativo al 31 dicembre 2018”, anche in questo caso senza alcuna indicazione operativa: si punterebbe al superamento, mentre per lo split payment sono indicati dei “correttivi”. Oggigiorno quest’ultimo sistema è applicato nei rapporti tra imprese e Pubblica amministrazione. In sostanza il meccanismo della “scissione dei pagamenti” funziona così: l’impresa privata riceve dalla Pa solo l’importo dovuto per l’erogazione di un servizio o prestazione senza l’IVA, che viene versata direttamente dalle pubbliche amministrazioni all’Erario. Una misura nata per evitare le numerose evasioni sulla tassa del valore aggiunto che interessa i consumi di beni e servizi.

Fatturazione elettronica tra privati, le regole dell’Agenzia delle Entrate

Il Fisco ha fissato le regole per la fatturazione elettronica tra privati che scatterà, obbligatoriamente, dal primo gennaio 2019. Diverse le novità che vanno nella direzione di semplificare il nuovo processo di fatturazione per gli operatori. Ad esempio, per rendere più agevole la predisposizione delle fatture elettroniche e ridurre i tempi, l’Agenzia metterà a disposizione un servizio web e una app dedicata che consentirà al soggetto che emette la fattura anche di acquisire “in automatico” i dati identificativi del cessionario e l’indirizzo telematico tramite un QR-code reso disponibile dall’Agenzia a tutte le partite Iva nell’area autenticata del sito internet. Semplificazioni anche sul fronte della conservazione delle fatture, per cui potrà essere la stessa Agenzia, su richiesta, a “custodire” i documenti elettronici per conto degli operatori economici, e sul processo di recapito, con un nuovo servizio web gratuito che consentirà di registrare l’indirizzo telematico (codice destinatario o indirizzo Pec) prescelto per ricevere le fatture elettroniche.