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Debito globale a 97 trilioni di dollari nel 2023. Il 60% in pancia a USA, Cina e Giappone

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Cresce il debito pubblico mondiale quest’anno, stimato superare il 100% del PIL entro il 2028. Gli Stati Uniti sono primi in classifica con 33,2 trilioni di debito, oltre un terzo del totale globale. Segue la Cina con 14,6 trilioni, quindi il Giappone, con 10,7 trilioni. L’Italia si piazza al sesto posto, con oltre 3 trilioni.

Il debito degli Stati Uniti pari a un terzo di quello globale

Gli Stati Uniti dovrebbero raggiungere un debito pubblico pari a 33,2 trilioni di dollari, il 34,21% del totale mondiale, che è stimato arrivare a 97,1 trilioni di dollari entro la fine del 2023.

Il debito statunitense era di circa 10 trilioni di dollari quando esplose la grande crisi finanziaria del 2008. E’ praticamente triplicato in 15 anni circa.

Al secondo posto c’è la Cina, con una fetta pari al 15,13% del totale, pari a 14.69 trilioni. Terzo si piazza il Giappone, con l’11,12%, 10,79 trilioni di dollari.

Questo lo scenario generale del debito pubblico globale per singoli Paesi, che è andato aumentando del 40% rispetto al dato del 2019.

La pandemia da Covid-19 ha lasciato il segno dal punto di vista delle politiche di sostegno alle famiglie e alle imprese, sia per sostenere l’economia, sia per garantire il servizio sanitario. I tassi di interesse più alti hanno poi amplificato l’impatto delle misure prese nel 2020.

Italia al sesto posto

La Top 10 si completa con la Gran Bretagna al quarto posto, che si indebita per 3,46 trilioni di dollari (il 3,6& del totale mondiale), la Francia al quinto, con 3,35 trilioni di dollari (3,5%), quindi l’Italia al sesto posto, con 3,14 trilioni di dollari (il 3,2% del debito globale).

Seguono l’India al settimo posto, con 3,05 trilioni (3,1%), la Germania, con 2,91 trilioni (3%), il Canada, con 2,25 trilioni (2,3%) e il Brasile, con 1,87 trilioni (1,9%).

Sul debito pubblico pesa inoltre il pagamento degli interessi, che per gli USA rappresentano oggi il 20% della spesa pubblica e secondo quanto riportato da visualcapitalist,com, entro il 2028 potrebbe raggiungere 1 trilione di dollari (1.000 miliardi di dollari).

Altri Paesi, come l’Egitto, dovranno far fronte a costi di finanziamento del debito molto elevati, fino al 40% delle entrate destinate al rimborso del debito. E chi non ce la farà, come il Libano nel 2020 e il Ghana nel 2022, dovrà dichiarare fallimento.

Il Giappone e il rapporto debito/PIL più alto al mondo

La terza economia mondiale, il Giappone, ha un rapporto debito/PIL tra i più alti al mondo, pari al 255%. Negli ultimi due decenni, il debito nazionale ha superato di gran lunga il 100% del PIL, a causa dell’invecchiamento della popolazione e delle spese di previdenza sociale.

Segue l’Italia subito dopo, con il 143,7%, quindi gli Stati Uniti, con il 123,3%, la Francia, con il 110%, il Canada, con il 109%, la Gran Bretagna, con il 104%. La Cina si attesta all’83%.

Secondo un recente studio dell’Institute of International Finance, inoltre, nella prima metà del 2023 il valore dei debiti mondiali (che mette insieme il debito pubblico, quello delle aziende private e quello delle famiglie) ha superato quota 307 trilioni di dollari.

Debito pubblico per continenti

Il Nord America ha il debito più alto tra i continenti, con 36,45 trilioni di dollari e un rapporto debito/PIL del 117,6%.

Un dato complessivo più alto, anche se non di molto, rispetto all’area dell’Asia/Pacifico, che conta 34,35 trilioni di dollari di debito e un rapporto debito/PIL del 92,5%.

Più indietro l’Europa, che conta 20 trilioni di dollari di debito e un rapporto debito/PIL del 79%.

Il Fondo monetario internazionale stima che entro li 2028 il debito pubblico mondiale supererà il 100% del PIL (oggi è al 93%), raggiungendo e superando i livelli della pandemia da Covid-19 del 2020.

Secondo un recente studio pubblicato da Goldman Sachs, entro il 2050 il continente asiatico potrebbe conquistare il primato per quota di PIL globale.

Cina, India, Indonesia e Corea del Sud guideranno il continente verso una crescita industriale e produttiva estremamente rapida, tanto da portare l’Asia verso i 90,6 trilioni di dollari, che significa la fetta di PIL mondiale più grande, il 40% circa.