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dcx. WWDC 2016: Apple e il futuro della customer experience

di Dario Melpignano Ceo di Neosperience |

L’azienda di Cupertino si sta rapidamente muovendo verso un futuro in cui l’integrazione tra dispositivi sarà totale. Questo scenario, ovviamente, avrà ripercussioni importanti sul destino della customer experience.

dcx è una rubrica quotidiana dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui. Per la versione inglese vai al blog.

Da ormai due settimane ci siamo lasciati alle spalle l’appuntamento con la conferenza degli sviluppatori di Apple. Analizzando a freddo i keynote e gli annunci arrivati dal palco, si ottiene una impressione precisa: l’azienda di Cupertino si sta rapidamente muovendo verso un futuro in cui l’integrazione tra dispositivi sarà totale. Questo scenario, ovviamente, avrà ripercussioni importanti sul destino della customer experience.

Senza andare troppo in là con lo sguardo, è già evidente dagli ultimi aggiornamenti la volontà di rendere ancora più semplice la vita degli utenti, consentendo loro di passare da un dispositivo all’altro in maniera facile, veloce e consistente. Eliminando la perdita di dati e sincronizzando le esperienze, anche da un punto di vista di UX e UI, l’ecosistema Apple (così come sta facendo anche il grande rivale Google con Android) cerca di realizzare il sogno della ‘seamless customer experience’, di cui tanto parlano gli analisti.

Alla luce di questa premessa, assumono un rilievo ancora maggiore due degli annunci arrivati dal WWDC 2016: l’approdo di Siri su sistema operativo Mac, e l’apertura di Apple Pay ai pagamenti via browser (Safari). Entrambi gli annunci, pur con un peso diverso, riportano i desktop computer al centro della scena e ci avvicinano a un marketing che sia davvero olistico.

Il primo è una diretta conseguenza del boom dei chatbot, che stanno trasportando di peso l’esperienza di ricerca informazioni e di interazione con i brand online verso un’era dominata dalla voce. Pur senza voler paventare la sparizione delle app, è evidente come, nel prossimo futuro, gli assistenti vocali avranno un ruolo fondamentale nel definire come gli utenti ricercano informazioni ed effettuano acquisti online.

Il secondo annuncio da un lato manifesta la voglia, da parte di Apple, di allargare il bacino di utenza del suo sistema di pagamenti; dall’altro, però, evidenzia come l’ecommerce debba muovere verso una logica di integrazione omni-canale, per servire i clienti quando serve, con contenuti mirati e una esperienza prima di buchi e interruzioni.

Anche l’arrivo del watchOS 3 rientra in questa logica, e porterà lo smartwatch di Apple a un livello completamente nuovo, con un caricamento delle app sette volte più veloce di prima, grazie al refresh in background e un uso più smart della memoria. Infine, come non citare il nuovo tvOS, sistema operativo che promette di ridare lustro alla Apple TV, grazie a nuove funzionalità che hanno lo scopo di integrare meglio il televisore con l’intero ecosistema Apple.

Un esempio? Se si scarica una app su iPhone, e questa ha anche una versione Apple TV, l’applicazione verrà scaricata automaticamente. Lo scopo di Apple è quello di cambiare (ancora una volta) come le persone si connettono con la tecnologia, e, pertanto, costruire una customer experience più significativa e integrata.

Per approfondire i temi emersi durante il WWDC 2016:

http://blog.neosperience.com/wwdc-2016-macos-ios-10-tvos-everything-apple-announced