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dcx. Realtà virtuale: 4 modi per migliorare la customer experience

di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience |

Quel che è certo è che dietro questa tecnologia si nasconde un potenziale di business immenso e inesplorato.

#dcx è una rubrica quotidiana dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience.
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La formula del successo, in un ecosistema sempre più competitivo e dominato dai dispositivi mobile, è un mistero in continua evoluzione. Quali sono gli elementi – tecnologici e non – che determinano una customer experience innovativa? L’ingrediente che non può mancare è il coinvolgimento emotivo; la tecnologia è un mezzo al servizio dell’esperienza del cliente. La realtà virtuale, di cui tanto si parla negli ultimi anni, non fa eccezione.

Virtual e augmented reality rappresentano, per molti versi, ancora oggetti misteriosi per le aziende, che faticano a comprendere come inserire il virtuale nella strategia di marketing in modo efficace (ed efficiente). Quel che è certo è che dietro questa tecnologia si nasconde un potenziale di business immenso e inesplorato, che sfrutta il 3D per far evolvere le tue property digitali e creare un’esperienza di brand unica e immersiva.

Da quando Microsoft ha lanciato ufficialmente la piattaforma Holographic, l’idea della realtà virtuale utilizzata per migliorare la customer experience è tornata con forza alla ribalta. Non si tratta certo di una tecnologia recente ma forse solo ora se ne intuisce il potenziale dirompente, soprattutto se applicata a settori ‘conservatori’ come il retail. Quando non è trattato come un giochino fine a se stesso, il virtuale diventa uno step fondamentale del customer journey, decisivo per attrarre clienti e incrementare le vendite.

Vogliamo dirlo senza filtri: mettere un casco con visore 3D sulla testa dei clienti, tanto per impressionarli e senza una precisa strategia o uno storytelling definito, non porterà alcun risultato. Vediamo allora quali potrebbero essere alcune applicazioni concrete della realtà virtuale in un contesto di business:

  • Digital showroom 3D – il settore retail ha bisogno di mettersi al passo con i tempi. Il negozio tradizionale non basta più per differenziarsi dalla concorrenza. Per coinvolgere i clienti e creare una sensazione di esclusività, uno showroom digitale in 3D potrebbe rappresentare la mossa vincente.
  • Remote control – le istruzioni in tempo reale da remoto potrebbero diventare il customer service del prossimo futuro. La realtà potrà essere ‘aumentata’ per fornire istruzioni passo dopo passo o guidare l’utente nella risoluzione dei problemi (si pensi alle possibili applicazioni in campo medico).
  • Virtual production – personalizzazione e abbattimento dei costi non sempre vanno a braccetto. Grazie alla realtà virtuale, però, sarà possibile condividere con il cliente la fase di design del prodotto, offrendo una prospettiva a 360 gradi e, al tempo stesso, riducendo i tempi e i costi di produzione (soprattutto se all’equazione aggiungiamo la stampa 3D).
  • Gamification – il settore in cui la realtà virtuale ha trovato applicazione più veloce è quello del gaming. I giochi, come abbiamo detto più volte, sono parte integrante di una customer experience completa: la gamification può trarre vantaggio dall’utilizzo di ambienti virtuali, che immergono il cliente in mondi brandizzati e lo ‘costringono’ ad agire per ottenere promozioni e sconti personalizzati.

Per approfondire:

http://blog.neosperience.com/top-6-rules-of-gamification-how-to-engage-customers-playing-with-them

http://blog.neosperience.com/4-inspiring-examples-of-gamification-to-enhance-your-customer-experience

http://blog.neosperience.com/oculus-rift-a-game-changer-for-digital-customer-experience