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dcx. L’impatto della Age of Machine Learning

#dcx è una rubrica quotidiana dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience.
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Secondo gli analisti, nel 2025 gran parte del mondo sarà interconnesso grazie alle tecnologie digitali. Le connessioni saranno sempre più veloci, economiche e funzionali; ognuno di noi avrà accesso a dispositivi rivoluzionari. Questa ‘connettività globale’ sfiderà le gerarchie esistenti, obbligando anche le istituzioni ad adattarsi.

Già oggi i computer sono in grado di imparare da soli, e il loro potenziale sta iniziando a superare quello umano. Siamo entrati a tutti gli effetti nella Age of Machine Learning, un momento storico di cambiamento dirompente, ma anche di enormi opportunità.

Fino a poco tempo fa per programmare un computer era necessario creare un codice che lo guidasse passo passo nello svolgimento di un compito, e non era possibile sviluppare una macchina che facesse qualcosa che l’uomo non fosse in grado di fare da solo. La svolta si è avuto nel 1956, anno in cui l’ingegnere Arthur Samuel ha di fatto inventato l’apprendimento automatico.

Il fenomeno dell’apprendimento automatico, in continua evoluzione, ha permesso ai computer di imparare da soli ad ascoltare, vedere, leggere e scrivere imitando il modo in cui funziona il cervello umano. Purtroppo, gran parte dei lavori che attualmente svolge l’uomo riguarda compiti che le macchine hanno già imparato a eseguire.

L’80% dell’occupazione nel mondo sviluppato è già stata sostituita dai computer nello svolgimento dei compiti cui era preposta e per cui era pagata. E se anche tu rientri in questo 80% forse dovresti iniziare a pensare a come uscire da questa posizione rischiosa, e il più velocemente possibile. Perché, ancora più della rivoluzione industriale, la rivoluzione digitale comporta una cambiamento molto più rilevante, che potrebbe anche non stabilizzarsi.

L’altro lato della medaglia dell’apprendimento automatico è che è in grado di migliorare la Digital Customer Experience dei tuoi clienti; è infatti possibile sfruttare potenti algoritmi per creare modelli di apprendimento e utilizzare questi modelli per elaborare dati e generare previsioni. Un noto esempio di Learning Machine è l’algoritmo di ricerca di Google. Ma non l’unico; anche Amazon utilizza un algoritmo di apprendimento automatico per identificare e anticipare le preferenze dei consumatori.

L’esito di questo processo sarà una convergenza del mondo fisico e di quello virtuale che si influenzeranno fino a plasmare il nostro futuro. Non è proprio ciò che sta accadendo anche alle strategie di marketing, che uniscono digitale e fisico sotto la spinta di dispositivi disruptivi?

Per approfondire:

http://blog.neosperience.com/10-inventions-that-will-revolutionize-retail-customer-experience

http://blog.neosperience.com/how-industrial-internet-of-things-will-transform-business-customers

http://blog.neosperience.com/top-10-disruptive-technology-trends-reshaping-customer-experience

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