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dcx. Google I/O 2016: Il mobile trasforma la customer experience

di Dario Melpignano Ceo di Neosperience |

C’era grande attesa per il Google I/O 2016, a conti fatti una delle migliori edizioni di sempre. Quella che fino a qualche anno fa era una conferenza a esclusivo uso e consumo degli sviluppatori si è pian piano trasformata in un evento mainstream in cui Google presenta novità e azzardi per gli anni a venire.

dcx è una rubrica quotidiana dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui. Per la versione inglese vai al blog.

 

 

C’era grande attesa per il Google I/O 2016, a conti fatti una delle migliori edizioni di sempre. Quella che fino a qualche anno fa era una conferenza a esclusivo uso e consumo degli sviluppatori si è pian piano trasformata in un evento mainstream in cui Google presenta novità e azzardi per gli anni a venire.

I progetti annunciati sul palco sono davvero esotici, e lasciano ben sperare per il futuro dell’ecosistema della Big G. Daydream, Home, Allo, Duo, Instant Apps, dietro questi nomi si nasconde una volontà, sempre più evidente, di costruire una visione organica e comprensiva delle interazioni tra esseri umani, brand e tecnologia mobile.

Se ancora pensate che Google sia soltanto il sinonimo di motore di ricerca, dopo l’I/O di quest’anno dovrete ricredervi definitivamente. Tutto ciò che Google ha messo in cantiere nasce dalla consapevolezza che tecnologia e customer experience sono sempre più connesse e interdipendenti.

Come esempio di questa connessione, e della sua influenza sulle strategie dell’azienda Google, possiamo prendere lo sviluppo dell’algoritmo mobile-friendly e il progetto AMP (accelerated mobile pages). Entrambi nascono dall’evidenza che le ricerche da mobile hanno ormai quelle da desktop.

Non stupisce, allora, che il cuore della strategia di Mountain View punti proprio allo sviluppo organico delle iniziative mobile, e alla creazione di un ecosistema che parta dallo smartphone ma sia da esso indipendente (Android Wear 2.0 dice tutto in questo senso).

Nel caso in cui vi siate persi il keynote, ecco un riassunto degli annunci più importanti. Vi invitiamo ad appuntarli perché ne sentirete parlare spesso in futuro.

ANDROID N – La prossima versione del sistema operativo mobile di Google presenta molte caratteristiche gradite come gli aggiornamenti in background, il menù di notifiche drop-down con possibilità di risposta in-line, e una soluzione integrata per il multi-tasking, per eseguire più applicazioni a schermo diviso.

DAYDREAM – Dopo il progetto Jump ecco Daydream, una piattaforma che fisserà gli standard per tutto ciò che riguarda il mondo VR in Android. Ben presto vedremo sul mercato headset prodotti da Google con partner diversi per una integrazione a 360 gradi.

GOOGLE ASSISTANT – Evoluzione di Google Now, Google Assistant èuna interfaccia vocale, contestuale e task-based, alimentata da una intelligenza artificiale in grado di capire meglio quello che stai dicendo e il contesto in cui lo dici.

HOME – Home è la risposta di Google al successo di Amazon Echo. Per il momento è un bell’oggetto di design integrato con Google Assistant e arricchito da prodotti di terze parti per la musica, le notizie, e praticamente tutto ciò che passa per la mente.

ALLO e DUO – Sono le due app presentate in questa edizione. Due progetti semplici e, al tempo stesso, enigmatici. Allo è una app di instant messaging, con in più un motore predittivo a base di intelligenza artificiale. Duo una app di video chiamate che permette di vedere in anteprima cosa succede dall’altra parte dello schermo, prima di rispondere.

INSTANT APPS – Il pezzo da 90 della conferenza, un sistema rivoluzionario che consente all’utente di accedere a un servizio senza dover scaricare l’intera app. Con Instant Apps verranno scaricati solo i componenti necessari per un bisogno specifico in un determinato momento. Integrato con Android Pay, Instant Apps potrebbe riscrivere il futuro dell’esperienza retail.

ANDROID WEAR 2.0 – Il lancio del nuovo OS per smartwatch è la prova che Android sta rapidamente evolvendo verso qualcosa di più complesso. La nuova versione, che vedrà la luce il prossimo autunno, segna la definitiva liberazione dell’orologio dal telefono. I nuovi smartwatch potranno funzionare senza doversi appoggiare a un telefono.

Per approfondire:

http://blog.neosperience.com/4-steps-to-build-a-mobile-strategy-for-the-era-of-micro-moments

http://blog.neosperience.com/5-digital-transformation-predictions-for-2016

http://blog.neosperience.com/8-disruptive-trends-thatll-shape-business-in-the-next-years