sanità connessa

dcx. Connected Health e smartphone, il futuro della medicina?

di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience |

Connected Health è il nuovo modello di Sanità che sfrutta la capacità di fare leva sul potenziale tecnologico (sopratutto gli smartphone) per fornire un servizio medico più efficace, migliorare l’esperienza dei pazienti e ridurre i costi.

Digital Customer Experience (DCX) è una rubrica settimanale dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui. Per la versione inglese vai al blog.

Cosa hanno in comune Google, Apple e Amazon? Stanno tutti puntando forte sulla ‘connected health’, il nuovo modello di Sanità che, con la sua straordinaria e innovativa promessa, sta attirando milioni di dollari di investimenti in tutto il mondo. In gioco c’è un obiettivo ambizioso, la capacità di fare leva sul potenziale tecnologico per fornire un servizio medico più efficace, migliorare l’esperienza dei pazienti e ridurre i costi della Sanità.

L’idea di collegare innovativi strumenti tecnologici in un network unificato, con una piattaforma sanitaria comune, ha le sue radici negli studi sulla telemedicina. Tuttavia, negli ultimi anni ha guadagnato nuovo impulso, con la diffusione della connettività e dei dispositivi mobili, guidati dallo smartphone. Il tutto mentre i governi sono impegnati in una corsa al taglio della spesa sanitaria pubblica.

La sanità connessa (traduzione italiana che coglie solo in parte la profondità del termine inglese connected health) riveste un ruolo importante in ottica B2C e B2B. Laddove l’Internet delle Cose rivoluziona il funzionamento stesso degli ospedali e dei centri servizi, d’altro canto le nuove generazioni di smartphone, ricche di sensori che possono raccogliere ogni tipo di dato, hanno cambiato i comportamenti di milioni di persone, favorendo un approccio nuovo e più consapevole alla salute (si pensi alla necessità di tenere traccia di tutte le attività quotidiane e di indossare activity tracker).

Dal punto di vista aziendale, la diffusione del mobile ha abbassato i costi necessari per entrare nel mercato e ha aperto opportunità inedite per coloro che desiderano investire nella nuova frontiera della medicina connessa. Come al solito, le startup hanno aperto la strada, subito seguite dai giganti della tecnologia: Apple con HealthKit, Google con Google Fit, G Suite for Healthcare, ma anche spin-off come Calico e Verily. Ultimo in ordine di tempo Amazon che, con il progetto rinominato 1492, punta a dominare un mercato il cui valore, secondo le stime, raggiungerà i 50 miliardi di dollari entro il 2020.

Questo nuovissimo ecosistema sanitario consolida le informazioni provenienti da diverse sfere dell’esistenza di un individuo per dare un quadro completo che include dati genetici, medici, stile di vita e addirittura emozioni (il profilo psicografico influenza ciò che facciamo e come lo facciamo). Questa visione olistica mette il paziente al centro del sistema sanitario, trasformando:

  • Come operano i centri medici (Internet delle Cose, assistenza e chirurgia remota)
  • Come i pazienti controllano la loro salute (domotica, applicazioni per la salute).
  • Come i medici si relazionano ai pazienti (Big e Small data, realtà virtuale, chatbot medici).

Nei prossimi anni queste tendenze avranno un enorme impatto sulla qualità e la tempestività dei trattamenti medici. Vero, ci sono ancora ostacoli sostanziali per superare – il controllo di regolamentazione, la privacy dei dati, i dubbi etici, le pratiche di adozione delle tecnoligie – ma se riusciremo a vincere lo scetticismo e a risolvere le sfide, il futuro della sanità sarà più luminoso e la nostra vita è più lunga e, soprattutto, più sana.

Per approfondire:

https://blog.neosperience.com/connected-health-technology-shapes-the-future-of-healthcare