Cloud mining

Data center, a New York investimento da 700 milioni di dollari per minare criptovalute

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Una struttura a basso impatto ambientale che sarà dedicata al business delle valute virtuali. Entrerà in funzione tra poco più di un anno e sarà una delle più grandi del suo genere. Il mercato globale dei data center dovrebbe generare ricavi per 45 miliardi di dollari entro il 2023.

Sarà a bassissimo impatto ambientale, darà lavoro a 150 persone e avrà una capacità complessiva di 435 MW. Si tratta di uno dei più grandi progetti di data center mining al mondo e nei prossimi 18 mesi vedrà investimenti pari a più di 700 milioni di dollari (le prime spese sostenute superano i 50 milioni di dollari).

L’area interessata ai lavori è grande 1300 acri e si trova nella località di Messena (New York). Entro 12 mesi il data center sarà perfettamente funzionante, ha assicurato l’Alcoa East Facility, e sarà completamente green oriented, perché sfrutterà energia elettrica pulita generata dall’idroelettrico.

Il mercato dei data center è in continua crescita e l’anno scorso è stato raggiunto il record mondiale di 23 miliardi di dollari spesi in acquisizioni e fusioni (M&A), con una spesa media mensile superiore 1,88 miliardi di dollari, contro quella attuale che viaggia sui 1,12 miliardi di dollari.

Il segmento green, ad esempio, passerà dai 75 miliardi di dollari attesi per la fine del 2018 ai 225 miliardi stimati da Statista nel 2022. Il settore energetico è già oggi una tra le voci più rilevanti in termini di valore di mercato, con un giro di affari calcolato da Grand View Research oltre i 6 miliardi di dollari.

Ogni anno, tutti i data center del mondo consumano il 3% dell’energia elettrica complessivamente disponibile.

In linea di massima, secondo gli ultimi dati diffusi da Research and Markets, il mercato globale dei data center dovrebbe generare ricavi per 45 miliardi di dollari entro il 2023.

I data center stanno inoltre offrendo a molti miner la possibilità di produrre criptomonete appoggiandosi a soluzioni cloud. In questo modo si elimina la necessità di acquisire costose apparecchiature e consumare troppa energia in casa per l’utilizzo delle piattaforme ASIC.

Grazie al cloud mining (o anche cloud hashing), le operazioni base si svolgono nei data center e tutto il mining è svolto in remoto, con l’abbattimento generale dei costi.