Osservatorio Roma Capitale

Da ‘Roma semplice’ a ‘Roma facile’: punti di accesso assistiti per i servizi digitali

di Donato A. Limone, Ordinario di informatica giuridica e Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche, Università degli studi di Roma “Unitelma Sapienza” |

La linea programmatica n.8 (Roma semplice) è stata ripresa dalla delibera di Giunta n.7/2016: Punti di accesso assistiti per i servizi digitali (Roma facile). Ma quali sono i tempi di attuazione?

La rubrica PAdigitale, a cura di Donato A. Limone, Ordinario di informatica giuridica e Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche, Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza. Analisi e approfondimenti sul processo di attuazione della Riforma della PA. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

Una prima ricognizione sul programma della Giunta di Roma Capitale

Il 7 giugno 2016 nel mio articolo Roma Capitale, Roma Digitale. Qualche consiglio ai candidati Raggi e Giachetti prima del ballottaggiomi permisi di suggerire ai candidati sindaci una serie di azioni a “costo zero” ma di grande rilevanza istituzionale, sociale ed organizzativa, in particolare chiedendo ai candidati di pubblicare sul sito tutte le azioni da avviare nel primo mese e il cronoprogramma della fase di attuazione.

Il candidato Roberto Giachetti rispose puntualmente alle mie indicazioni (Nuovo Statuto, Open Data e SPID: ecco le mie priorità per Roma Digitale’. Giachetti (Pd) risponde ai 5 quesiti di Key4biz).

In seguito, nel mio articolo del 27 giugno ‘Roma Digitale? eGovernance, la svolta obbligata per Virginia Raggi’ sono ritornato in modo particolare (elezioni amministrative concluse) sul concetto di eGovernance.

Le azioni proposte a giugno, da “avviare” nel primo mese di governo, erano:

  1. Nuovo statuto da mettere in cantiere immediatamente (lo statuto è culturalmente “limitato” e non certamente adeguato a Roma Capitale).
  2. Scelta del nuovo modello di organizzazione con un approccio “positivo” ma deciso: pochi dirigenti responsabili del programma politico (il modello organizzativo generale e settoriale di Roma Capitale deve essere “totalmente” rivisto, azzerato e ricostruito sulla base di elementi particolarmente innovativi e funzionali).
  3. Operare per “progetti”: nuova metodologia da diffondere formando i dirigenti e i funzionari (si opera per “pratiche”, modello anni ’70).
  4. Avviare la semplificazione amministrativa per eliminare carta, costi di procedure tortuose e dannose, oneri per i cittadini (non si tratta di una questione solo tecnica ma ancora una volta di natura organizzativa e culturale: il paradigma di base è “formare, gestire, conservare i documenti in modalità esclusivamente e nativamente digitale”).
  5. Realizzare un sito per i cittadini e non per la burocrazia (l’attuale sito del comune di Roma capitale non è costruito per il cittadino ma è altamente inutile anche per la burocrazia; non rispetta i requisiti di cui all’art. 53 del Codice dell’Amministrazione digitale; non permette di ricevere agevolmente istanze nativamente digitali ed erogare servizi in rete).
  6. Adottare un nuovo modello istituzionale ed organizzativo per i Municipi (in coerenza con il modello generale sopra rilevato; come per i dipartimenti centrali anche le amministrazioni dei Municipi esprimo molto bene il “caos” amministrativo di Roma Capitale).
  7. Con i comuni della Città metropolitana avviare una pianificazione strategica della stessa Città metropolitana (in coerenza con quanto scritto per Roma Capitale e per i Municipi).

Roma semplice: il punto 8 delle linee programmatiche

Con la delibera n. 2 del 21 luglio 2016 sono state approvate le linee programmatiche per Roma Capitale (vedi l’articolo Roma semplice: il programma della Giunta Raggi? Un elenco che non dice come fare’), ma a nostro avviso “le linee programmatiche 2016-2021 per il Governo di Roma Capitale sono un elenco di cose da fare ma senza pianificazione e senza riferimenti alle risorse economiche”.

Su questo punto, che riteniamo di particolare rilevanza rispetto alle linee programmatiche (perché trasversali a tutte le stesse linee), abbiamo registrato un elenco di 35 azioni da attivare. Abbiamo notato che tutto il programma del punto 8 esprime “un forte impegno, spinto da una “utopia” altrettanto forte e quindi dobbiamo guardare con interesse a quanto sarà poi realizzato. Le liste delle cose da fare sono lunghe e corpose: le liste hanno il pregio di “elencare” le cose da fare e presentano il rischio di liste difficilmente da spuntare in una sequenza logica e razionale. I punti che abbiamo preso in considerazione (8 e 13) sono espressione di una cultura ‘manualistica’ che speriamo non siano fine a se stessi”.

Una prima risposta su ‘Roma semplice’ è ‘Roma facile’: la delibera n.7/2016

Su “Roma semplice” è stata adottata la delibera n.7 del 3 agosto 2016 “Istituzione di punti di accesso assistiti per i servizi digitali denominati “Roma facile” sul territorio della Città di Roma”. Senza dubbio, si tratta di un insieme di azioni “concrete ed operative” ma ancora una volta senza un cronoprogramma.

Ma riteniamo essenziale che, se risulta positiva l’azione in questione, altrettanto risulta necessario indicare i servizi che si possono da subito fruire. Il rischio concreto: che l’attenzione sulla costituzione “fisica” dei punti di accesso distolga (di pari passo) l’attenzione sui servizi da erogare. E si finisca con il creare una aspettativa senza risposta. E’ anche evidente che gli stessi “punti di accesso” per operare hanno bisogno di una base tecnologica adeguata. Ma richiamiamo l’attenzione sul processo di semplificazione e digitalizzazione amministrativa che dovrebbe essere avviato al più presto perché è il processo che supporta gli stessi punti di accesso. In conclusione è necessario definire bene la filiera delle attività specifiche di questa azione.

Sullo sfondo di tutto: verso quale modello organizzativo orientare Roma Capitale? Senza un nuovo modello il rischio è che si introducano elementi innovativi in un contesto organizzativo ampiamente “consumato” e superato ma tale da “bloccare” gli stessi elementi innovativi di carattere tecnico.